sabato 27 gennaio 2018

Askanews, la lotta dei giornalisti a cui Abete ha bloccato le buste-paga. La solidarietà del Prc





controlacrisi
Askanews, una voce importante dell'informazione primaria in Italia, rischia di spegnersi. Gli addetti sono in sciopero a seguito dell'annuncio che non sara' erogato entro il 27 gennaio lo stipendio. Oltre 130 famiglie, tra giornalisti e poligrafici, subiscono il comportamento dell’azienda, controllata dall’azionista di riferimento Luigi Abete.

Il Comitato di redazione lancia un appello al governo, alle forze politiche, alle istituzioni e alle parti sociali sottolineando che la decisione dell’azienda è tanto più grave in quanto colpisce lavoratori che dal 2013, con accordi di solidarietà, cassa integrazione e prepensionamenti, “hanno pagato e pagheranno di tasca propria per tenere in piedi l’agenzia”.
Il sindacato accusa l’azienda di “mosse unilaterali che rilanciano dubbi e domande sulla gestione, attuale e passata di Askanews, guidata prima dallo stesso editore Abete e attualmente dall’amministratore delegato Daniele Pelli”

Il Comitato pone le seguenti domande: Che fine hanno fatto i 10 milioni della ricapitalizzazione di TMNews lasciati da Telecom nel 2008? Dove sono andati a finire gli investimenti promessi alla fusione di Asca e TMNews? Nei soli ultimi quattro anni i giornalisti sono stati chiamati a contribuire per oltre 4 milioni di euro, con accordi di solidarietà e cassa integrazione, perché l’editore non fa la sua parte? Perché in una fase critica per la liquidità l’azienda ha deciso di ingessare, con un’operazione infragruppo, ben 2,2 milioni di euro nell’acquisizione del 19% della rivista Internazionale? Le risorse impiegate negli ultimi anni per rafforzare il commerciale hanno fatto crescere il fatturato dell’agenzia o si sono rivelate unicamente un costo? Come concilia l’editore Luigi Abete la scelta di minacciare il mancato pagamento degli stipendi dei suoi dipendenti per i servizi già resi con le sue pubbliche prese di posizione a favore di un’imprenditoria socialmente responsabile?
La redazione aspetta risposte dall’Editore in primis, ma anche dal governo a cui ha rilanciato una richiesta di incontro e chiede alle forze politiche e alle istituzioni di prendere posizione su questa gravissima vicenda che non possono ignorare mentre è ancora aperta la gara per l’assegnazione dei lotti per le agenzie di stampa, voluta dall’esecutivo. Il Comitato di redazione dell'Adnkronos, intanto, esprime solidarietà ai colleghi di Askanews. Solidarietà anche dal Prc. «Voglio esprimere la nostra solidarietà ai giornalisti dell'agenzia di stampa Askanews che hanno proclamato sciopero - dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, candidato di Potere al popolo - . Oltre 130 lavoratori hanno saputo che non riceveranno lo stipendio e per questo deciso la mobilitazione. A loro il nostro sostegno, ci auguriamo che questa vertenza si concluda in modo positivo per i giornalisti e che si tuteli il diritto all'informazione dei cittadini».

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