giovedì 25 gennaio 2018

Cannabis. #votosolochilalegalizza.

Quando Serena Caserio mi ha parlato dell'iniziatica #VotoSoloChiLaLegalizza, ho avuto come l'impressione che mi avesse letto nel pensiero: infatti, da quando siamo entrati in campagna elettorale, ho la nausea.
 
fb Giuseppe - Peppe Nicosia - Canapa 
L'immagine può contenere: pianta, sMS, natura e spazio all'aperto

La verità e che non mi è andata proprio giù la votazione del 18 ottobre scorso, quella durante la quale, PER SOLI 16 VOTI, non è stata legalizzata l'auto-produzione (almeno per scopi terapeutici).
La colpa, in quel caso, non fu di certo dei “proibizionisti”, ma proprio di personaggi quali Giacchetti che votò contro la sua stessa legge, e del Movimento 5 Stelle che aveva ben 18 parlamentari assenti.
Dov'erano? A far campagna elettorale in Sicilia?
Avrebbero potuto farsi rimborsare l'ennesimo biglietto A/R per partecipare alla votazione, e tornare poi a far campagna elettorale.
Se quella legge fosse passata per merito loro, probabilmente Musumeci si sarebbe dovuto accontentare del secondo posto.
E invece, si continua a trattare la questione come un “problema secondario”.
A chi importa della legalizzazione? A Giuseppe Nicosia e a qualche altro milione di “fattoni” come lui!
In realtà non è così.

Il proibizionismo incide negativamente sul bilancio dello Stato in misura maggiore di quanto si immagini.
Incide negativamente, oltre che sulla libertà personale di scelta del cittadino, anche in ambito terapeutico: nessun farmaco è così difficile da “produrre” e spesso scarseggia nelle farmacie, a discapito di migliaia di malati. Inoltre sono ancora pochissimi gli aventi diritto all'approvvigionamento a carico del sistema sanitario nazionale.
Chiedetelo ad Alessandro Raudino, Andrea Trisciuoglio, Isabella Palazzo, Alberico Nobile, ecc. (si tagghi chi si sente chiamato in causa).
I bandi di concorso per la produzione di cannabis terapeutica vengono vinti da società che si trovano in Canada, e le Istituzioni si ridicolizzano complimentandosi con gli SCARSI risultati ottenuti dall'Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze che, per quest'anno, dovrebbe superare i 100kg di produzione di una sola varietà di cannabis terapeutica.
Logicamente lo scontro tra chi la cannabis la sa coltivare nonostante debba nascondersi per farlo, e chi riceve milioni di euro per produzioni autorizzate, è durissimo.
Non entro nel merito, dato che già miliardi di parole sono state inutilmente spese sull'argomento, ma invito comunque a riflettere su come, un minor pregiudizio da parte delle istituzioni avrebbe potuto migliorare i risultati ottenuti, magari affidando il lavoro ad “avanzi di galera” come noi, che l'erba la facciamo crescere da quando avevamo 16 anni; che riconosciamo una pianta con carenze nutrizionali a distanza di 20 metri, anche se in mezzo a centinaia di altre; che negli anni abbiamo coltivato in terra, in acqua e ormai persino in “aria”. Abbiamo coltivato all'aperto e al chiuso, in serre, green-house, stanze e persino armadi. Facciamo cambiare colore all'erba come vogliamo, ed influenziamo la produzione di resina e terpeni.
Abbiamo coltivato e prodotto decine di chili per un fabbisogno assolutamente personale e L'ABBIAMO FUMATA TUTTA, SENZA ALCUNA CONSEGUENZA NEGATIVA.
Stiamo un po' sul ca**o a qualcuno perché, nonostante abbiamo consumato cannabis autoprodotta (pericolosissima a dire degli “esperti”), godiamo di ottima salute.
I fiori che ho raccolto dalle mie piante non hanno mai avuto tracce di muffa, e se è capitato all'inizio della mia esperienza, è finita nell'immondizia. Ma non sono mai stato “intossicato” per consumo di cannabis, neppure quando l'ho mangiata, cruda o cotta.
Eppure, è buona solo quella che sa fare lo Stato.
Ma andiamo oltre.
I nostri rappresentanti politici pensano che anche quelli della Direzione Nazionale Antimafia (escluso Gratteri), siano dei gran cogli**i: infatti in Parlamento hanno ignorato i suggerimenti di chi sa bene quanto frutta “l'erba” alla criminalità organizzata e, invece di pensare seriamente ad un processo di legalizzazione (come suggerito da svariati magistrati), se ne sono fottuti.
Così nelle carceri troviamo ancora gente colpevole di aver coltivato “marijuana”, e nei tribunali si affrontano centinaia di processi per possesso di cannabis e derivati.
Processi che servono solo a rallentare ulteriormente la Giustizia, in modo che sia più semplice far cadere in prescizione i reati veri. ...oltre che a garantire profitti ai Ser.T.
Questo probabilmente fa comodo a tutti, anche ai più “puri”; altrimenti non si spiegherebbe lo scarso impegno nel risolvere un problema elementare.
Qualcuno obbietterà, ma è davvero semplice.
Partiamo dalla costatazione di un fatto: anche se la cannabis è proibita, oltre 10 MILIONI di italiani la consumano più o meno regolarmente.
BASTEREBBE:
1° Consentire la coltivazione di X piante a persona, SOLO AI MAGGIORENNI, magari dietro il rilascio di un apposito “permesso”, come si fa col porto d'armi.
2° Per scopo terapeutico, consentire a chi ne fa richiesta e ne ha diritto, la coltivazione di X+X piante; le cui talee dovrebbero essere fornite direttamente da enti che ne certifichino le caratteristiche terapeutiche.
3° Lasciare allo Stato il monopolio della cannabis terapeutica per i preparati galenici acquistabili in farmacia o dispensati dal SSN.
4° Aprire dei dispensari, per i MAGGIORENNI che non vogliono o non possono coltivarla, e magari per i turisti. La cannabis venduta nei dispensari potrebbe essere tranquillamente prodotta all'interno degli istituti penitenziari italiani: da li non scappano le persone, figuratevi l'erba!
I detenuti potrebbero essere regolarmente pagati e, una volta scontata la loro pena, potrebbero andare a lavorare in una delle tante aziende già impegnate nella produzione di cannabis light.
5° Inasprire le pene per chi produce e commercializza cannabis senza autorizzazione.
6° Incrementare i servizi di informazione, soprattutto nelle scuole.
Dove questo è stato fatto, si hanno solo risultati positivi (VEDI RICERCHE EFFETTUATE IN COLORADO E WASHINTON DC); ma questo tipo di sondaggi non interessano ai nostri politici. A loro interessa solo attenzionare quanti voti andranno a Berlusconi, quanti a Grillo e al PD dall'incerto leader.
Dunque, il 4 marzo resto a casa a farmi le canne, e sapete perché?
Perché tanto, a breve, detteremo noi LEGGE!
Centinaia di aziende stanno già producendo cannabis a basso contenuto di THC (entro lo 0,2%), ed il mercato di questo prodotto sta crescendo in modo inaspettato anche per me.
Migliaia di posti di lavoro, ed introiti per miliardi di euro in un Italia in crisi.
Sembrano non volersene accorgere i nostri rappresentanti politici. Lo stanno facendo passare come un “gioco” o poco più.
Ci minacciano ancora, approfittando della scarsa cooperazione che c'è tra chi si interessa alla questione: associazioni antiproibizioniste, per la cannabis terapeutica, aziende produttrici, ecc. litigano osservando ancora la punta del dito, mentre continuano ad ignorare la splendida Luna che esso indica.
Ma è questione di tempo: le disubbidienze civili stanno aumentando; i coltivatori di cannabis light non temono più di sforare lo 0,2%; i malati sono esausti.
La questione legalizzazione non è più un tabù e si affronta anche dove era vietato per legge discuterne: parlarne in una scuola era istigazione all'uso di sostanza stupefacenti... adesso è prevenzione all'abuso!
Tutto ciò l'abbiamo ottenuto senza l'ausilio dei politici che, anzi, ci hanno fatto perdere solo tempo.
Io, che la galera l'ho già fatta, non temo di tornarci; e sono sempre di più gli onesti cittadini disposti a finire davanti un magistrato coscienti che coltivare e consumare cannabis non lede nessuno e, quindi, è ridicolo che sia ancora un reato in Italia.
L'unico partito che meriterebbe il voto (per quel che riguarda la cannabis) è certamente +Europa: i Radicali si sono sempre battuti per la legalizzazione. A prescindere da ciò che pensiate della Bonino, non vi è nessun altro credibile sull'argomento. Neppure il M5S, che presenta leggi alla Camera e al Senato, e poi manca alle votazioni!
Se vogliamo cambiare quest'Italia, non serve andare a votare, ma impegnarsi personalmente.
“Li pagheremo come carne di maiale” mi ha detto qualcuno; ed io vedo che sta diventando possibile.
Magari, alle prossime elezioni, ci presenteremo col “Partito dell'Erba”, e avremo tanti soldi da poter dare 100€ a chiunque ci voterà, più una canna!... altro che i 50€ che hanno pagato in Sicilia!
Tanto, questa è la repubblica delle Banane, ed è solo con i "soldi" che si può aver ragione (Berlusconi ha fatto scuola).
Buona campagna elettorale a tutti: io mi occupo dei problemi veri!

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