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La sezione ANPI Renato Biagetti di Roma risponde all’appello per la manifestazione antifascista nazionale di sabato 3 febbraio a Genova, lanciata in seguito all’aggressione di Casapound
La nostra sezione ANPI è
dedicata a Renato, ucciso con 8 coltellate nell’estate del 2006, al
termine di una brutale aggressione fascista. Non possiamo dunque non
rivivere la stessa rabbia e la stessa indignazione ogni volta che giunge
la notizia dell’ennesima aggressione razzista e fascista nel nostro
paese così come nel resto d’Europa. Non possiamo che tremare al pensiero
di come sarebbe potuta finire. Non possiamo quindi non ritenere
importante, anzi urgente, scendere in piazza
insieme a tutti coloro, che da anni, hanno deciso di non rimanere in
silenzio contro l’avanzata dell’estrema destra in Italia e in Europa.
Di non rimanere in silenzio di fronte alle politiche razziste dei governi che si sono succeduti. Di non rimanere in silenzio mentre giornali e televisioni li legittimano e lasciano spazio alle loro parole e ai loro contenuti, ai loro gridi di invasione della Libia, pericolosi in questa epoca funesta tanto quanto la lama affilata di un coltello. Eh si, perché dietro quei signori incravattati e dietro le loro politiche ci sono personaggi che, armati di coltello nel buio della notte, aggrediscono chi lotta per un mondo diverso, chi respinge il fascismo con tutta la sua forza, chi migra per fuggire dalle guerre e dalla miseria che il capitale ha imposto nei loro paesi di origine.
Dopo la morte di Renato, molti affermarono che la politica non c’entrava, che era stata una rissa tra balordi, come se i fascisti non esistessero e gli antifascisti non fossero costretti tutti i giorni a resistere contemporaneamente agli attacchi squadristi e alla normalizzazione del fascismo nella società. In questa lotta politica e culturale, per noi essenziale, che incarna il nostro essere antifascisti, i Partigiani dell’ANPI sono stati al nostro fianco e hanno deciso alcuni anni fa, insieme a noi tutti, di far vivere una sezione dedicata a Renato. Perché hanno riconosciuto l’importanza di creare un fronte comune tra i Partigiani di ieri e gli Antifascisti di oggi.
Per ricordare ancora una volta Renato, Dax, Carlo , Valerio e tutti coloro che hanno perso la vita a causa della violenza fascista saremo a Genova il prossimo 3 febbraio. Per essere argine al fascismo, al razzismo e al sessismo che dilagano nella nostra società, arrabbiata e frustrata da anni di politiche di precarizzazione delle vite e privatizzazione di tutti i servizi essenziali. E questi ci sembrano tutti buoni motivi per scendere in piazza il prossimo 3 febbraio a Genova, in tante e in tanti, uniti sotto l’unica bandiera, quella dell’antifascismo…Perché siamo i partigiani di oggi, quelli che hanno scelto da che parte stare e per cosa lottare.
Di non rimanere in silenzio di fronte alle politiche razziste dei governi che si sono succeduti. Di non rimanere in silenzio mentre giornali e televisioni li legittimano e lasciano spazio alle loro parole e ai loro contenuti, ai loro gridi di invasione della Libia, pericolosi in questa epoca funesta tanto quanto la lama affilata di un coltello. Eh si, perché dietro quei signori incravattati e dietro le loro politiche ci sono personaggi che, armati di coltello nel buio della notte, aggrediscono chi lotta per un mondo diverso, chi respinge il fascismo con tutta la sua forza, chi migra per fuggire dalle guerre e dalla miseria che il capitale ha imposto nei loro paesi di origine.
Dopo la morte di Renato, molti affermarono che la politica non c’entrava, che era stata una rissa tra balordi, come se i fascisti non esistessero e gli antifascisti non fossero costretti tutti i giorni a resistere contemporaneamente agli attacchi squadristi e alla normalizzazione del fascismo nella società. In questa lotta politica e culturale, per noi essenziale, che incarna il nostro essere antifascisti, i Partigiani dell’ANPI sono stati al nostro fianco e hanno deciso alcuni anni fa, insieme a noi tutti, di far vivere una sezione dedicata a Renato. Perché hanno riconosciuto l’importanza di creare un fronte comune tra i Partigiani di ieri e gli Antifascisti di oggi.
Perché la memoria la dobbiamo usare bene, perché come ci ricorda Zerocalcare ” se questa non ci impedisce di sentire il male che subiscono i vivi, forse non la stiamo usando bene ‘sta memoria .”
Per ricordare ancora una volta Renato, Dax, Carlo , Valerio e tutti coloro che hanno perso la vita a causa della violenza fascista saremo a Genova il prossimo 3 febbraio. Per essere argine al fascismo, al razzismo e al sessismo che dilagano nella nostra società, arrabbiata e frustrata da anni di politiche di precarizzazione delle vite e privatizzazione di tutti i servizi essenziali. E questi ci sembrano tutti buoni motivi per scendere in piazza il prossimo 3 febbraio a Genova, in tante e in tanti, uniti sotto l’unica bandiera, quella dell’antifascismo…Perché siamo i partigiani di oggi, quelli che hanno scelto da che parte stare e per cosa lottare.
Contro ogni fascismo MAI UN PASSO INDIETRO.
ANPI SEZ. Renato Biagetti
ANPI SEZ. Renato Biagetti
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