A bordo erano circa in 120,
moltissime donne giovani con tanti bimbi, alcuni piccolissimi. Nelle
ultime 24 ore salvate complessivamente ottocento persone.
"Il gommone ha iniziato a sgonfiarsi, le persone sono andate nel panico, qualcuno mi ha spinto facendomi cadere in acqua".
E' un ragazzo del Camerun a raccontare all'equipaggio della nave Aquarius di Sos Mediterranée le tragiche fasi dell'affondamento del gommone costato la vita a tre giovani donne e ad almeno una ventina di dispersi, tra cui diversi bambini, secondo le testimonianze degli 83 superstiti presi a bordo.
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"La scena era devastante - racconta uno dei medici del team - arrivavano a bordo molti casi gravissimi, uno dietro l'altro, persone incoscienti e che non respiravano piu''. "Abbiamo affrontato un salvataggio molto critico - conferma Klaus Merkle, capo delle operazioni a bordo della Aquarius - quando i nostri mezzi sono arrivati il gommone era già sgonfio da un lato e c'erano persone in acqua. Alcuni avevano già perso conoscenza quando sono stati recuperati". Per la Aquarius quella di ieri è stata una giornata durissima. La nave è arrivata a questo salvataggio dopo essere stata allontanata dalla Guardia costiera libica quando ormai si trovava a soli cento metri da un altro gommone in difficoltà. "È stato terribile - racconta il team - sentivamo le grida d'aiuto ma non ci è stato permesso di intervenire". Ottocento le persone complessivamente salvate nelle ultime 24 ore in cinque diverse operazioni di soccorso nel Mediterraneo. In 330, a bordo di una nave militare spagnola, sono già diretti verso il porto di Pozzallo.
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