venerdì 26 gennaio 2018

Ambiente. Cosa fare per ridurre i costi di gestione dei rifiuti urbani.

Ben il 25% in più nelle Regioni del Centro e ben il 27% in più nelle regioni del Sud: sono i maggiori costi della gestione di un kg di rifiuti urbani rispetto a quello pagato nelle Regioni del Nord nel 2016, secondo l'ultima analisi Ispra sul 75% dei Comuni con l'80% della popolazione.
 
 
Un abitante del Centro paga mediamente per la gestione dei rifiuti urbani il 40% in più all'anno - producendo l'11% in più di rifiuti- di un abitante del Nord; un abitante del Sud –pur producendo il 10% di rifiuti in meno – paga il 14% in più all'anno di un abitante del Nord.
In soldi significa che per abitante si pagano al Nord mediamente circa 150 euro all'anno, al Centro circa 210 euro all'anno e al Sud circa 171 euro all'anno per la gestione dei rifiuti urbani. Differenze così marcate dei costi di gestione dei rifiuti urbani sono il prodotto, in vaste zone dell'Italia, in primo luogo di una serie di inefficienze che pesano alla fine sulle bollette pagate dai cittadini.

Le inefficienze sono di tre tipi: 
  1. delle aziende che gestiscono la raccolta
  2. il trattamento dei rifiuti, 
  3. delle dotazioni impiantistiche di trattamento delle RD (raccolte differenziate). 

Le aziende che gestiscono raccolte e trattamenti di rifiuti al Nord hanno avuto le riorganizzazioni più vaste e, sia quelle pubbliche sia quelle private, hanno una maggiore dimensione industriale, mentre al Centro e al Sud - in modo non omogeneo perché vi sono anche aziende di buon livello - in genere prevalgono gestioni poco efficienti.
L'esito del confronto sugli impianti di trattamento è impietoso: al Nord le dotazioni impiantistiche hanno una capacità di trattamento corrispondente - a volte anche superiore- alle quantità di rifiuti prodotte; al Centro e al Sud vi sono note carenze di impianti, con i maggiori costi del trasporto, del trattamento e del riciclo di quella parte dei rifiuti spediti in altre Regioni e anche all'estero.
Nelle RD al Centro e al Sud vi sono notevoli ritardi rispetto al Nord: ritardi che, oltre a non consentire di raggiungere i nuovi obiettivi europei, sono motivo di maggiori costi perché non consentono di beneficiare degli effetti di economia di scala possibili con elevate RD.
Al Nord, con il 64,2% di RD, la gestione dei rifiuti raccolti in modo differenziato e avviati al riciclo costa mediamente circa 15 centesimi di euro al kg; la gestione di quelli raccolti in modo indifferenziato mediamente costa circa 25 centesimi di euro al kg.
Al Centro e al Sud, con RD più basse rispetto al Nord - al 47,8% al Centro e al 39,5% al Sud - i costi di gestione dei rifiuti da RD sono molto superiori di quelli del Nord (21,5 centesimi di euro al kg al Centro e circa 24 centesimi di euro al kg al Sud), mentre quelli della gestione dei rifiuti indifferenziati non sono molto diversi da quelli del Nord (23 centesimi al kg al Centro e a 26 centesimi al kg al Sud).
Da questo raffronto risulta che il costo unitario della gestione dei rifiuti indifferenziati è molto simile al Nord, al Centro e al Sud e che le differenze- e quindi le inefficienze- nei costi si concentrano nei livelli di RD (meno 16,4% di RD nel Centro e meno 24,7% di RD nel Sud rispetto alla RD nel Nord) e nei costi di gestione dei rifiuti da RD (più 43% sono i costi unitari di gestione dei rifiuti da RD del Centro e più 60% sono quelli delle RD del Sud rispetto a quelli di gestione dei rifiuti da RD del Nord).
Se il Centro e il Sud raggiungessero i livelli elevati di RD del Nord, se migliorassero i livelli e l'efficienza delle loro RD e si dotassero di adeguati impianti di trattamento e di riciclo, oltre a raggiungere gli obiettivi europei sul riciclo, potrebbero ridurre i loro costi di gestione dei rifiuti urbani.

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