Il caso Equitalia e Gabriella Alemanno, il giudice scrive: “Mercimonio a vantaggio di imprenditori e politici”.
G. Alemanno |
imprenditori,
personaggi dello spettacolo
dirigenti pubblici.
Tanti i nomi che spuntano dalle carte dell’inchiesta sul giro di mazzette in Equitalia che tre giorni fa ha visto la condanna del direttore regionale di Equitalia Sud Alessandro Migliaccio, a due anni di carcere per abuso d’ufficio, e il rinvio a giudizio dell’ex vice direttrice dell’Agenzia delle Entrate Gabriella Alemanno, sorella dell’ex sindaco Giovanni, accusata di aver chiesto al dirigente di intervenire sulla cartella esattoriale di una sua amica.
Nelle motivazioni della sentenza, il gup Paola Di Nicola non usa mezzi termini per definire il contesto in cui avvengono i fatti:
"Quello che si legge dalle intercettazioni, con un linguaggio neanche allusivo, ma molto spesso diretto ed inequivoco, è un continuativo contesto di favori tra persone di potere, un mercimonio della pubblica funzione per interessi economici e personali".
Su questi favori le indagini del pm Stefano Fava non hanno permesso di trovare riscontri penalmente rilevanti, tuttavia le intercettazioni riguardanti le “persone di potere” menzionate nelle carte, ma non indagate, portano alla luce rapporti preferenziali con i vertici della partecipata dell’Agenzia delle Entrate. Migliaccio, insomma, era l’amico in Equitalia di molti: a lui si rivolgevano in tanti per assicurarsi, anche nell’ambito di pratiche legittime, una canale preferenziale. È il caso dell’ex senatore Pd Roberto Della Seta, che, scrivono i finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria, "sana la propria posizione debitoria con Equitalia con l’assistenza di Migliaccio, ed in virtù della disponibilità ricevuta chiede allo stesso di ricevere il cugino". O dell’ex senatore Rosario Costa (Fi), che "contatta Migliaccio in relazione al trasferimento del dipendente Equitalia Emanuela Danese". Fra le richieste che i finanzieri definiscono "questioni di vario ordine” c’è quella del presidente della Lazio: "Claudio Lotito e Migliaccio — si legge nell’informativa — intrattengono numerosi contatti aventi a oggetto posizioni debitorie verosimilmente a titolo personale e anche in qualità di presidente della S. S. Lazio". Migliaccio riceve su presentazione di Lotito tre persone affermando: "No, no, sempre senza garanzie da noi… non vi preoccupate, se poi è persona sua ci mancherebbe altro… ce l’abbiamo la garanzia".
Non solo senatori, anche deputati. « Migliaccio — continuano le Fiamme Gialle — si interessa presso Equitalia Foggia per l’aggiornamento della posizione debitoria dell’onorevole Raffaele Di Gioia, cartelle esattoriali da 110 mila euro, 86mila con la moratoria. Al politico è riferito un pignoramento poi sospeso». Nelle carte non mancano neanche ministri storici della Repubblica, come Paolo Cirino Pomicino, chiamato al telefono proprio col nomignolo di “ ministro”: "Migliaccio invia per e- mail a Cirino Pomicino gli estratti ruolo riferite a due cartelle di pagamento, destinate a Pomicino e alla compagna, probabilmente andate disperse. Il dirigente Equitalia si mette a disposizione consigliando di scrivergli un’autodichiarazione che poi lui girerà al Comune".
E ad avere una corsia preferenziale, anche solo per un controllo delle posizioni, anche Eleonora Pratelli, moglie dell’attore Beppe Fiorello, per la quale viene chiesta una "verifica al fine di metterla in condizione di valutare l’opportunità di saldare il dovuto usufruendo dei benefici previsti dalla sanatoria", e sua cognata, Susanna Biondo, moglie di Rosario Fiorello.
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