A cosa serve la pacciamatura
Le campagne a cui siamo abituati alternano colture e spazi vuoti, il terreno resta sempre nudo |
Materiali per pacciamare
Sono tante le materie che si prestano alla pacciamatura, ma ve ne sono alcune che fanno solo danni. Sto parlano delle pacciamature fatte con teli di plastica, che spesso non vengono neppure rimossi, ma sminuzzati a fine ciclo arando il terreno che ne rimane inquinato. I materiali naturali e biodegradabili vanno quasi tutti bene, dalla paglia alla lana, dal cartone alle foglie, dal legno agli sfalci d’erba. Inoltre esiste la pacciamatura viva, con la terra che viene riparata da una coltura giovane che crescendo fornirà un raccolto in più oltre a quello che stiamo proteggendo.La paglia di Masanobu Fukuoka – Con il suo libro La rivoluzione del filo di paglia, Masanobu Fukuoka ha ricordato la mondo l’importanza della copertura del suolo. Per lui un atto veramente rivoluzionario, capace di migliorare la produzione e di risparmiare molta fatica agli uomini. Il materiale più popolare per la pacciamatura è la paglia di cereali, ma la scelta dovrebbe dipendere da ciò che si ha a disposizione con il minor dispendio di energie e denaro.
Spargere la paglia potrebbe sembrare una cosa piuttosto insignificante, ma è fondamentale nel mio modo di coltivare riso e cereali invernali. È la chiave di volta di tutto, della fertilità, della germinazione, del controllo delle erbacce, della protezione dai passeri, della regimazione dell’acqua. Sia nella pratica effettiva che in teoria, l’uso della paglia in agricoltura è una questione essenziale. Eppure questa cosa non mi sembra di riuscire a farla capire alla gente.Le proposte di Emilia Hazelip – La creatrice del metodo dell’agricoltura sinergica, che prevede sempre l’utilizzo di una pacciamatura, elenca una lunga serie di materiali che possono essere utilizzati. Nel libro Agricoltura sinergica. Le origini, l’esperienza, la pratica di Emilia Hazelip si legge:
Lo spessore dello strato di pacciamatura andrà adeguato alla stagione e allo stadio dell’orto. In inverno dovrà essere più spessa per conservare calore, evitare i danni delle gelate e proteggere le poche specie di ortaggi che sopravvivono al freddo. In primavera, invece, bisognerà togliere o aprire la pacciamatura soltanto negli spazi in cui si semina o si trapianta.La quantità da spargere sul terreno varia anche in funzione del materiale scelto. Se la coltivazione avviene con l’utilizzo di macchine la pacciamatura andrà triturata per poter essere lavorata insieme alla terra. Per pacciamare Emilia Hazelip elenca la paglia, di grano o di altri cereali, gli sfalci dei prati, da seccare prima dell’uso, le canne, che vanno spezzettate, le foglie (escluse quelle di eucalipto e gli aghi di pino che piacciono però alle fragole; quelle di castagno, noce e quercia vanno bene solo se mischiate con altre), la segatura, ma solo dopo un anno di invecchiamento a terra, il cartone e la carta, persino quella dei quotidiani tagliata a strisce, sterpaglie e potature, resti di vinificazione, piume d’oca e lana di pecora.
La pacciamatura viva – Per tenere coperta a terra si può scegliere di seminare dell’erba o alternare le colture senza che tra l’una e l’altra il terreno debba rimanere scoperto. Come gli altri tipi di pacciamatura ci permetterà di contenere le erbe spontanee troppo invadenti e aiuterà a mantenere la fertilità. Il padre dell’agricoltura naturale Masanobu Fukuoka suggerisce di utilizzare il trifoglio bianco da seminare insieme ai cereali per tenere le erbacce sotto controllo. Il trifoglio è anche un azotofissatore e quindi arricchisce il terreno a vantaggio della nostra coltura principale. Più di recente anche Claude e Lydia Bourguignon in “Il suolo, un patrimonio da salvare”, descrivono la tecnica della semina diretta sotto copertura:
Questa tecnica, applicata attualmente su 60 milioni di ettari nel mondo, consiste nel mietere i cereali lasciando le paglie intere e diritte, e nel seminare dietro la mietitrebbiatrice una coltura intercalare con una seminatrice a dischi che apre a terra, vi depone il seme e richiude il solco.Alla fine della descrizione della tecnica, nel libro citato, di parla dell’utilizzo di un erbicida per bruciare la pianta intercalare prima di seminare il cereale invernale. Meglio utilizzare la pianta intercalare come sovescio, ovvero concimazione verde, e evitare sempre di versare veleni nella terra.
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