domenica 24 settembre 2017

Salute. L'esercizio fisico? Un simil-Viagra che migliora il sesso.

Sul British journal sport medicine la metanalisi sugli effetti della ginnastica aerobica e pelvica nella disfunzione erettile. Sul Lancet  mega-studio in 17 Paesi sui benefici del movimento.


L'esercizio fisico? Un simil-Viagra che migliora il sessoL'ESERCIZIO FISICO è medicina: questo l'assunto della serie di articoli e studi apparsi sul British Journal of Sports Medicine, a cominciare dall'esperienza olandese. "Ginnastica e terapia sportiva sono ormai riconosciute in Olanda e non solo come specialità mediche", affermano nell'artico Sex, drugs and rock'n roll gli autori Johannes Zwerver (università di Groningen, Department of Sports Medicine) e Suzan de Jonge (Orthopaedic Research Laboratory, Erasmus Medical Centre, Rotterdam).
Nel presentare varie ricerche si soffermano su iniziative di successo nel campo della promozione della salute legate al movimento iniziando da Agita Mundo, il network globale che promuove l'attività fisica e connette 200 organizzazioni nel mondo. Agita Mundo, dicono ironicamente, sarebbe la nuova potente "pillola di (sex)exercise", meglio del Viagra. I due olandesi fanno riferimento alla review sistematica e meta-analisi su disfunzione erettile e movimento. Ebbene la ricerca portoghese pubblicata sempre sul BJSM ha trovato 7 studi negli ultimi 25 anni con criteri di attendibilità (478 partecipanti in totale) sul tema. Fanno bene le pratiche di ginnastica aerobica, pelvica o combinate (follow up fino a 2 anni), dice la ricerca che conclude "l'attività fisica e gli esercizi guidati migliorano la disfunzione erettile secondo il giudizio degli stessi pazienti, in particolare gli esercizi aerobici con intensità medio-alta".


Se il medico prescrive lo sport. Prescrivere il movimento sarebbe una buona soluzione, scrivono i ricercatori olandesi: "Oms, International Society for Physical Activity and Health (ISPAH) e BJSM promuovono Agita Mundo e la consapevolezza dell'inattività fisica attraverso diverse strategie per indurre donne e uomini, giovani e anziani a diventare più attivi. E anche stimolare i medici e i sanitari a prescrivere in modo abituale l'attività fisica. "La frequenza ottimale e la dose devono essere ancora determinati, ma almeno un'alta dose di Agita Mundo al weekend può apportare benefici".

Il ballo. Anche ballare fa bene ad ogni età, sottolineano gli specialisti, segnalando come The Mapiness App (l'applicazione che mappa la felicità) "dice che ballare e fare sesso sono le attività fisiche che rendono la gente al massimo della felicità". Rock 'n roll e salsa, i balli più intensi, sono i maggiormente raccomandati. E in Australia, racconta un altro studio, SALSA è il programma che dal 2004 ha raggiunto oltre 14mila studenti (SALSA è acronimo di Student As LifeStyle Activists).

Contro le malattie. Ma è sul Lancet che appare lo studio più ampio sui benefici dell'attività fisica: 17 Paesi coinvolti, dalla Cina al Canada, dalla Polonia all'Argentina e Brasile, Iran, Turchia, SudAfrica, Bangladesh, India, Pakistan, Zimbabwe tra gli altri, 130mila persone seguite. Fare 30 minuti di attività fisica (anche camminare) per 5 giorni a settimana è associato ad una riduzione del rischio di morte (1 su 12 morti) e malattie cardiocircolatorie (1 su 20). Un'alta attività fisica (750 minuti a settimana) raggiunge migliori obiettivi. Il movimento dovrebbe far parte abituale della propria vita, a casa e al lavoro, con l'Oms che raccomanda i 150 minuti di moderata-intensa attività aerobica a settimana agli adulti 18-64 anni, ed esercizi di potenziamento dei muscoli due volte a settimana. Ma si stima che quasi un quarto della popolazione mondiale non segua queste indicazioni.

Città e campagna. Informazioni, questionari e controlli sanitari, analisi dei problemi cardiovascolari e dati su mortalità per gli oltre 130 mila partecipanti (età 35-70, città e campagna, paesi ricchi e poveri) sono stati raccolti nell'arco di 7 anni. Quasi un quinto dei partecipanti (18%, 23.631 persone) non seguivano le linee guida Oms mentre il 44% (57.868) risultava fortemente attivo. Gran parte dell'attività fisica considerata riguarda camminare per trasferimenti, trasporto o lavori a casa (dai 437 ai 574 minuti a settimana) mentre l'attività fisica nel tempo libero riguarda soprattutto i Paesi con alto reddito (media di 130 minuti a settimana), più difficile in altre Regioni (25 minuti in Paesi a medio-basso reddito), inesistente nei Paesi più poveri. In un commento allo studio Shifalika Goenka, Indian Institute of Public Health-Delhi (IIPH-D), Public Health Foundation of India (PHFI) e Centre for Chronic Disease Control (CCDC), India,  sostiene  che " creare un ambiente fisico, sociale e politico dove sia desiderabile, sicura e accessibile l'attività fisica nella vita di tutti i giorni  è un imperativo dello sviluppo sostenibile".

Nessun commento:

Posta un commento