venerdì 30 giugno 2017

Susanna Camusso alle grandi manovre per il sindacato unico con Cisl e Uil, mentre la Fiom viene impacchettata e sistemata nell'album di famiglia. Se ne riparlerà al congresso



controlacrisi fabio sebastiani
È fissata per il 10 e l'11 luglio l'assemblea della Cgil chiamata a votare l'ingresso nella segreteria confederale di Maurizio Landini; il numero uno della Fiom entra a far parte della squadra di Susanna Camusso, lasciando quindi la guida dei metalmeccanici.

Camilleri legge Montalbano - 05 Il compagno di viaggio

Finalmente alcune chiare (e desolanti) conferme sulla linea di politica estera del M5S

I supercomputer sono in mano a Linux (96%)

https://www.miamammausalinux.org

L'ambiente dei supercomputer è comune ed utilizzato soprattutto da istituti di ricerca sparsi per il mondo, ed ogni anno viene redatta una lista dei Top500 Supercomputer.
Questa competizione è nata nel 1993 ed, ai tempi, Linux era praticamente considerato poco più di un giocattolo (basti pensare che non era ancora stato scelto Tux come mascotte), e si dovette aspettare il 1998 prima di vedere il primo supercomputer con sopra il pinguino.
Di fatto, se andiamo a vedere il 2003, il 96% di questi "bestioni" facevano girare sistemi operativi Unix (come AIX o sistemi mainframe specializzati).
Ma cosa sono questi supercomputer? Sono calcolatori progettati per ottenere potenze di calcolo e prestazioni particolarmente elevati, ed utilizzati prevalentemente per processi di calcolo intensivo, simulazioni fisiche ed analisi di diverso tipo (da quelle molecolari alla crittoanalisi).
Per darvi un idea di quello di cui stiamo parlando, il vincitore di quest'anno, il supercomputer Sunway TaihuLight è composto da 10.649.600 core (si, Milioni) e durante i test ha raggiunto un picco di 125.435,9 TeraFlop/s (numero di operazioni a virgola mobile).

Biani. A sinistra.


Terzo settore, varato il nuovo Codice: dal 2018 detrazione del 30% sulle donazioni alle onlus. E arriva il social bonus.

Il Consiglio dei ministri ha varato gli ultimi decreti attuativi. Quello sul 5 per mille vieta agli enti di usare le somme ricevute per coprire le spese delle campagne pubblicitarie fatte per chiedere ai contribuenti la quota dell'Irpef. Le imprese sociali potranno distribuire ai soci una quota fino al 50% degli utili, ma la remunerazione dell'investimento non potrà superare l'interesse e massimo dei buoni postali fruttiferi aumentato di 2,5 punti. 
 
Terzo settore, varato il nuovo Codice: dal 2018 detrazione del 30% sulle donazioni alle onlus. E arriva il social bonus
Dal 2018 sulle somme donate alle onlus si potrà detrarre dalle tasse il 30%, contro il 26% attuale. E la percentuale salirà al 35% se a beneficiarne è un’organizzazione di volontariato. Sempre l’anno prossimo nascerà poi il social bonus, un credito d’imposta per le erogazioni a enti del terzo settore che abbiano presentato un progetto per il recupero di immobili pubblici inutilizzati o beni confiscati alla criminalità organizzata a loro assegnati per attività di interesse generale. A prevederlo è il Codice del terzo settore, uno degli ultimi decreti attuativi della riforma del comparto varati mercoledì dal Consiglio dei ministri. Del pacchetto fanno parte anche il decreto sulla revisione del 5 per mille Irpef e il testo attuativo sulla disciplina dell’impresa sociale. Per l’attuazione del nuovo regime fiscale vengono stanziati 190 milioni.

Chiamata alle armi per una nuova contestazione ecologica.

Inquinatori e inquinati. I movimenti ambientalisti si sono appiattiti su valori e «leggi» dell’economia globalizzata. Molti sono diventati collaboratori dei governi nelle imprese apparentemente verdi… Poi Trump con le sue politiche ci ha ricordato che i problemi ambientali sono un nuovo volto della lotta di classe fra ricchi/inquinatori e poveri/inquinati.


 rifondazione.it Giorgio Nebbia
Chiamata alle armi per una nuova contestazione ecologicaCol suo brutale discorso del 1° giugno di quest’anno il presidente Trump ha dichiarato che gli Stati uniti non intendono più aderire agli impegni presi dal suo predecessore a Parigi nel dicembre 2015 sulle azioni per attenuare le cause dei cambiamenti climatici.
Tali azioni, secondo Trump, limiterebbero certe attività importanti per l’economia e i lavoratori del suo paese (l’uso del carbone come combustibile), faciliterebbero le importazioni di autoveicoli meno inquinanti con danno per l’industria automobilistica americana e imporrebbero ai consumatori americani maggiori costi per merci alternative e maggiori tasse per risarcimenti finanziari ai paesi danneggiati.
Come è ben noto, i cambiamenti climatici sono dovuti a varie cause, tutte di carattere economico e merceologico, distribuite diversamente fra i vari paesi, come sono distribuiti diversamente i danni e i relativi costi.
La principale causa è costituita dalla modificazione della composizione chimica dell’atmosfera per la crescente immissione di «gas serra»: anidride carbonica proveniente dalla combustione dei combustibili fossili (in ordine decrescente di danno, carbone, prodotti petroliferi, gas naturale), metano proveniente dall’estrazione e trasporto del gas naturale e dalla zootecnia intensiva, e alcuni altri.
In secondo luogo i cambiamenti climatici sono dovuti al taglio delle foreste praticato per «liberare» nuovi spazi da dedicare all’agricoltura e all’estrazione di minerali, soprattutto per ricavarne merci destinate all’esportazione, e alle modificazioni della struttura del suolo a causa delle coltivazioni intensive che assicurano maggiori profitti agli agricoltori e per l’espansione degli spazi urbanizzati.

Stop Ceta e Ttip.. Dopo la ratifica affrettata dell’Italia, basta con il silenzio sul Ceta.

Ceta e Ttip. Questo silenzio urla quando, come in questi giorni, come campagna Stop Ttip Italia, insieme a un’ampia coalizione che va da Coldiretti a Cgil, dall’Arci a Acli terra, da Greenpeace a Legambiente alle principali associazioni dei consumatori, ci stiamo battendo con un Libro bianco comune e a colpi di dossier con cifre e fatti, contro la ratifica affrettata da parte del Parlamento italiano del trattato Ceta di liberalizzazione degli scambi tra Europa e Canada.

il manifesto -Monica Di Sisto

Dopo la ratifica affrettata dell’Italia, basta con il silenzio sul CetaSe la sinistra nel nostro paese è pronta a battersi, scomunicarsi e frazionarsi fino all’ultimo dei suoi atomi su tutte le condizioni, interne e esterne, che la portano a istituirsi, da molti anni è considerata indiscutibile da molti opinion leader l’arena in cui ci si gioca l’assetto produttivo e industriale del paese.
È come se la direzione in cui ci sta portando l’Europa – schiacciamento sull’export senza alcuna attenzione per la densità produttiva, manifatturiera e industriale, del paese, figuriamoci per l’occupazione o per l’ambiente – sia non negoziabile o trascurabile.
Questo silenzio urla quando, come in questi giorni, come campagna Stop Ttip Italia, insieme a un’ampia coalizione che va da Coldiretti a Cgil, dall’Arci a Acli terra, da Greenpeace a Legambiente alle principali associazioni dei consumatori, ci stiamo battendo con un Libro bianco comune e a colpi di dossier con cifre e fatti, contro la ratifica affrettata da parte del Parlamento italiano del trattato Ceta di liberalizzazione degli scambi tra Europa e Canada.
E ieri la commissione Affari esteri del Senato, mentre noi eravamo in piazza del Pantheon a chiedere ai senatori di fermare la ratifica del trattato e riaprire in Europa una discussione più intelligente sulla struttura e la funzione del commercio al servizio delle comunità, dei diritti e dell’ambiente, una maggioranza Pd-Forza Italia-Ap-Autonomie batte Si, M5s e Lega, con Mdp assente e ufficialmente silente, stava consegnando il trattato all’Aula. Poco importa se il 5 luglio un ancor più ampio cartello di realtà associative, produttive e sindacali manifesterà di nuovo e con più forza a Montecitorio, perché ritiene questo gesto irresponsabile.
Se a Bari c’è ferma una nave cargo con tonnellate di grano canadese con problemi sanitari gravi, ultimo caso su decine di altri. Se questo grano cattivo deprime il prezzo nazionale e mette in ginocchio centinaia di aziende a Sud. Se in Canada siano perfettamente legali 99 principi attivi, tra i quali glifosate e paraquat, che l’Italia ha messo fuorilegge vent’anni fa dopo morti bianche di braccianti. Poco importa che la Tuft University statunitense abbia valutato che oltre 30mila posti di lavoro siano a rischio con l’entrata in vigore del Ceta, e ci sia un evidente problema di dumping salariale in molti settori manifatturieri e industriali.

Banche Venete. L’inefficiente logica dell’emergenza: le banche venete e i costi per la collettività

L’inefficiente logica dell’emergenza: le banche venete e i costi per la collettivitàIl recente decreto del Consiglio dei ministri sancisce il salvataggio a carico dei contribuenti di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza.

 
Banca Etica A cura di Ugo Biggeri – Presidente di Banca Etica


In estrema sintesi lo Stato si fa carico delle perdite dei due istituti per una cifra tra i 3,5 e i 17 miliardi di euro e Intesa San Paolo si porta “a casa” le parti sane delle due banche per la cifra simbolica di 1 euro, rafforzando la sua posizione dominante nel mercato italiano.
Il primo costo per la collettività è quindi immediatamente quantificabile: i miliardi impiegati nel salvataggio delle banche venete non potranno essere investiti per la scuola, la sanità, lo sviluppo imprenditoriale o il sostegno alle politiche del lavoro.
Questa operazione avviene in un contesto, ci piace ricordarlo, in cui la finanza etica non gode di nessun vantaggio, neanche fiscale, perché risulterebbe “aiuto di stato”. Siamo quindi al paradosso in cui Gruppi bancari enormi possono fare affari acquisendo per cifre simboliche le parti sane di banche in difficoltà, e non viene riconosciuto un trattamento specifico per le banche che si occupano di sostenere l’economia reale e sostenibile.

Banche Venete. ELOGIO DEL MIERDAZO (e della rapina in banca by the way

ELOGIO DEL MIERDAZO (e della rapina in banca by the way Note sul signor Zonin, il suo amico Blair e Banca Intesa

Franco Berardi

Horst Fantazzini è una delle persone più garbate che ho conosciuto. Lo incontrai nel 1972, in una cella del carcere di San Giovanni in Monte dove scontavo una pena carceraria per manifestazione non autorizzata (la cella numero 10 per la precisione, ma non cercatela, perché quel carcere non esiste più, al suo posto oggi c’è la facoltà di storia dell’università di Bologna). Quando veniva a visitarmi nella mia cella durante l’ora d’aria indossava la giacca da camera color amaranto, e mi raccontava un po’ della sua vita. Era stato condannato per ventitré rapine compiute nella regione emiliana. Un record invidiabile (io gli invidiavo quel record, perché non ero altro un intellettuale pippaiolo e non avevo fatte rapine). Non aveva mai portato un’arma. Si avvicinava alla cassa, e con accento vagamente francese diceva: questa è una rapina la prego di darmi tutti i soldi che ha in cassa. Generalmente il cassiere gli dava un bel pacchetto di banconote e lui se ne andava non senza ringraziare. Una volta, a Piacenza, un cassiere gli rispose sgarbatamente dicendo che non c’erano soldi, e lui disse semplicemente: mi scusi per il disturbo e se ne andò.
Provateci oggi. All’ingresso ci sono congegni che vi scrutano per individuare metalli, poi c’è una dozzina di telecamere collegate a ignote centrali della sicurezza, e i cassieri, i poveri cassieri per accedere ai denari debbono compiere operazioni magiche. Lasciate perdere. La rapina in banca, pur essendo certamente l’azione più morale che si possa compiere in quel luogo, è oggi sconsigliabile. Vi condannerebbero per lo meno a venti anni di carcere duro, nel caso che riusciste a portare via qualche migliaio di euro. Zonin invece no.

giovedì 29 giugno 2017

La Shell dovrà rispondere di complicità per la morte dello scrittore-attivista Ken Saro-Wiwa e di altri otto



controlacrisi
La multinazionale del petrolio Shell è stata portata davanti a un tribunale per la repressione del popolo Ogoni che si oppose allo sfruttamento estrattivo della loro terra. A darne notizia è Amnesty international, che ha assistito i parenti delle vittime. Nove, uomini, infatti, tra cui Ken Saro Wiwa furono impiccati con accuse costruite dal governo Nigeriano. La Shell dovrà rispondere per la complicità nell’arresto illegale, nella detenzione e nell’esecuzione dei nove. Almeno due testimoni dell’accusa dichiararono, all'epoca dei fatti, di essere stati pagati per incriminare gli imputati, che la corruzione era avvenuta alla presenza di un legale della Shell e che la compagnia petrolifera aveva loro offerto un lavoro. La Shell ha sempre smentito queste circostanze.

Cannabis. Il primo corso universitario in Italia sulla cannabis in medicina

La cannabis fa il suo ingresso nelle università italiane con il primo corso universitario dedicato. Si chiama “La cannabis medicinale: aspetti agro-produttivi, botanici, medici, legali e sociali” e prenderà il via il prossimo ottobre presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università degli Studi di Padova.

Redazione di cannabisterapeutica.info
Gli obiettivi del corso di perfezionamento post laurea, della durata di un anno, sono quelli di: “Apprendere le caratteristiche etno-botaniche ed etno-farmacologiche della pianta denominata Cannabis sativa L., ai fini del suo utilizzo nei diversi ambiti farmaceutico e medicinale, agroindustriale e alimentare; apprendere la valutazione clinica del paziente e del rischio connesso a particolari quadri patologici in relazione ai possibili impieghi terapeutici della Cannabis Medicinale (CM), sviluppando un approccio al caso clinico di tipo interdisciplinare; apprendere gli aspetti etici della Cannabis terapeutica e il metodo per fornire al paziente adeguate informazioni, basate su conoscenze accettate dalla comunità scientifica, per ottenere il consenso informato alla terapia con CM; apprendere le normative internazionali, nazionali e regionali che regolano coltivazione, produzione, prescrizione e dispensazione della CM; analizzare la letteratura scientifica e applicare i risultati della ricerca all’impiego clinico della CM secondo i principi della EBM”.

Mafie. La mafia dei cassonetti gialli: ecco come il crimine guadagna dagli abiti riciclati.

La mafia dei cassonetti gialli: ecco come il crimine guadagna dagli abiti riciclati I vestiti usati che lasciamo nei bidoni delle città sono al centro di un lucroso business delle cosche, che rivende quest materiali senza neppure farli pulire. Così funziona questo giro d'affari milionario.

 

L'Espresso Veronica Ulivieri

Dai cassonetti gialli italiani finiscono in Tunisia e da lì sulle bancarelle dei mercati africani, attraverso un lucroso traffico gestito dalle mafie, soprattutto la camorra. È così che i vestiti usati del nostro paese e del Nord Europa - quelli che appunto vengono depositati nei cassonetti gialli, nella convinzione di fare un atto generoso per qualcuno - gonfiano invece il portafoglio della criminalità organizzata. E non va meglio per i rifiuti plastici mandati in Cina: materiale in certi casi contaminato, inutilizzabile negli stabilimenti europei, diretto a fabbriche inesistenti e smistato a destinazione dalle organizzazioni criminali. In un groviglio di traffici illeciti di rifiuti che unisce Genova a Tunisi e Sfax, Trieste e Livorno a Tianjin.
Tipi diversi di oggetti riciclati, rotte differenti, che però si incrociano attraverso faccendieri e case di spedizione specializzate in export illegale, in grado di falsificare documenti e dare consigli su come aggirare i controlli.
È su questo mondo che sta facendo luce un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, che vede coinvolte 98 persone e 61 società, con ipotesi di reato di associazione a delinquere e traffico illecito di rifiuti. Un malaffare che riguarda imprenditori impegnati a ridurre i costi all’osso, intermediari con ventiquattrore piene di contanti, consulenti e prestanome italiani e cinesi.

Libro. Storia e potere dell'effetto placebo. Giorgio Dobrilla “Cinquemila anni di effetto placebo” (Edra edizioni, aprile 2017).

La storia della medicina è segnata da un susseguirsi di progressi che hanno sancito l’abbandono nel tempo delle pratiche in uso in favore di altre di maggiore efficacia. Un impulso, questo, in netta accelerazione a partire dalla metà del Settecento, quando la sperimentazione in “doppio cieco” è entrata nelle prassi riconosciute di ricerca segnando, assieme al rapido sviluppo scientifico e tecnologico, una svolta fondamentale nell’affinare il successo delle cure.



micromega Cecilia M. CalamaniTuttavia, c’è una terapia che ha resistito indenne allo scorrere dei secoli, condizionata dal progresso solamente per quanto riguarda la consapevolezza dei suoi meccanismi di azione. Si tratta dell’effetto placebo, cui Giorgio Dobrilla, gastroenterologo e divulgatore scientifico, ha dedicato il suo ultimo saggio, “Cinquemila anni di effetto placebo” (Edra edizioni, aprile 2017). Partendo dalla storia della medicina e passando per la pratica clinica e gli studi controllati, il ricco volume fornisce, senza mai abbandonare un linguaggio comprensibile ai non addetti ai lavori, un quadro dettagliato del placebo, del suo funzionamento e degli effetti comprovati su una vasta gamma di patologie.
Se possiamo ipotizzare che il ricorso al placebo, se pur inconsapevole, sia stato sempre praticato anche nella preistoria, è solo da quando l’uomo documenta la sua vita attraverso la scrittura che tale ipotesi può essere comprovata. La tradizione scritta dei grandi popoli dell’antichità ci fornisce importanti indicazioni sulle prassi mediche e chirurgiche delle varie epoche rivelando al tempo stesso il ricorso pressoché totale al placebo come terapia di cura. Erano i tempi in cui la medicina era praticata da sacerdoti e sciamani con la convinzione che la malattia fosse il segno dell’ira degli dei. Il placebo si concretizzava perciò in riti, amuleti e sacrifici.

Temi di maturità. Anno di Grazia 2017. Sulle “traccie” del neoliberismo



Sembrano trascorsi secoli da quando il fascismo utilizzava le discipline scolastiche, aritmetica compresa, per veicolare la sua propaganda bellicista e razzista, finalizzata a modificare la percezione della realtà da parte degli individui, neutralizzandone lo spirito critico e trasformandoli in uomini – massa appiattiti sull’ideologia di regime.
Ogni epoca ha le sue “terziglie”e il tema d’italiano degli esami di Stato 2017 ne è la prova lampante. Non possiamo non soffermarci, infatti, sulle tracce relative all’ambito socio – economico, tecnico – scientifico e sul tema di ordine generale.
Le prove di cui sopra sono tutte incentrate sulla sostituibilità del lavoro umano con quello digitalizzato e automatizzato. Le fonti che compaiono nel fascicolo citano imprenditori, agenzie di lavoro interinale, quadri tecnici al servizio del profitto, agenzie internazionali. Completamente assente è la voce dei lavoratori e la loro percezione dei cambiamenti in atto e del futuro che li aspetta. Già questo la dice lunga sulla natura del progetto pedagogico e ideologico che traspare da queste prove d’esame.

PD e Affini. Il salvataggio delle banche? Vuol dire che i soldi ci sono…


Per esserne sicuri, però, bisogna far parlare gli economisti. Radio Città Aperta ha intervistato Maurizio Donato, docente all’università di Teramo.
 Grazie della tua disponibilità. Aiutaci a capire un pochino meglio di cosa si tratta… IntesaSanPaolo ha firmato con i liquidatori della Popolare di Vicenza e Veneto Banca il contratto di acquisto al prezzo simbolico di un euro di alcune attività e passività facenti capo alle due banche venete, con autorizzazione unanime del consiglio di amministrazione. Si parla di operazioni di salvataggio delle due banche… A noi sembra un grande affare a pochissimo prezzo per Intesa San Paolo. Però da profani ci affidiamo a te per capire qualcosa di più.

I profani, come dici tu, ci beccano spesso, perché non c’è dubbio che si tratta di un buon affare in cui sono coinvolti diversi attori, a cominciare dalle banche. E la parola che hai detto – “alcune attività” – è un po’ la parola chiave. Cioè, ci sono attività redditizie e queste Intesa San Paolo ha voluto acquistare, sia pure alla cifra simbolica di un euro, e ci sono attività che sono andate male, crediti irrecuperabili o difficilmente recuperabili. Ed è qui il punto, se vuoi, politico della questione: i debiti irrecuperabili, Intesa San Paolo ha detto: “quelli non li compro, se li accolli la bad bank dello Stato italiano”, cioè i contribuenti, “e noi invece prendiamo solo quello che ci interessa”. E’ interessante perché possano venire fuori questioni che riguardano almeno tre soggetti: il governo italiano, l’Unione europea e la crisi in generale. Se vuoi diciamo qualche parola su ognuna di queste questioni.
 

Ogni volta che c’è un felino il Pd muore.

“Si vincono e si perdono le elezioni sui risultati ottenuti e sui progetti per il futuro e noi su questo dobbiamo vivere con molta libertà perché siamo i più forti di tutti, non ce n’è per gli altri”.

Martedì, Ore Nove – la rassegna stampa personale di Renzi (ne aveva assoluto bisogno: appena il 99% dell’informazione schierata con lui), cui segue un palinsesto da fare invidia a Netflix, tipo l’imperdibile Terrazza Pd (ma il problema del Pd non è proprio che sta troppo in terrazza e poco ai piani bassi?) – l’ex premier scamiciato ci spiazza ancora una volta e invece di ammettere la sonora batosta alle Amministrative (basti che su 110 sindaci 64 erano di centrosinistra e oggi sono 34, quasi dimezzati; più il cappotto in Lombardia, a Pistoia, che dal ’46 aveva avuto solo sindaci di sinistra, Genova e il tracollo nelle regioni rosse), ce la canta e ce la suona: “Siamo i più forti, non ce n’è per gli altri”.
Già a caldo, domenica sera, aveva cercato di vendere il bicchiere mezzo pieno parlando di risultati “a macchia di leopardo”, una metafora che ricorda l’infausto “smacchiamo il giaguaro” di Bersani e che dovrebbe suggerire al Pd di lasciar perdere – una volta per tutte – i felini, visto che ogni volta che vengono evocati finiscono sbranati dal Caimano. D’altronde, già dopo aver perso le Regionali (Liguria adieu) e le scorse Comunali (Roma e Torino adieu), non si era fatto intimorire ed era filato, dritto come un fuso, verso la storica débâcle del referendum del 4 dicembre. Ma niente, non s’è abbattuto ancora ed è tornato.
Certo che babbo Tiziano e mamma Laura gli hanno introiettato un’autostima invidiabile: che l’abbiano educato a suon di “sei il più bello, bravo, magro e biondo”? Beato lui che “siamo i più forti, non ce n’è per gli altri”, formula che dimostra anche una generosità straordinaria, visto che potrebbe – meritatamente – dire “Io”.

Eventi Culturali Nord di Roma. Al via Fiumicino estate: da giugno a settembre un mare di eventi culturali

immagineIl Sindaco Montino: "Investiamo nella promozione culturale, turistica ed economica di tutto il territorio".
 
osservatorelaziale.it
FIUMICINO (RM) - Dopo il successo della Notte Bianca prende il via Fiumicino Estate: 90 giorni di iniziative in tutte le località del territorio con un cartellone culturale estivo ricco di coinvolgenti iniziative, tutte rigorosamente gratuite e aperte al pubblico. Grandi nomi dello spettacolo, della musica, del teatro e del cabaret, oltre a spettacoli di danza, concerti, incontri letterari, si alterneranno dalla Darsena di Fiumicino all’area archeologica dei Porti di Claudio e Traiano, da Aranova a Fregene, da Parco Leonardo a Tragliatella. Una combinazione di eventi in un territorio dalle grandi note distintive che compongono, da giugno a settembre, uno spartito carico di fascino e attrattive. Eugenio Bennato, Max Giusti, Andrea Rivera, Pablo e Pedro, Michele Placido, Antonio Giuliani, Rovazzi e The Kolors, Simona Marchini, Riccardo Rossi, sono solo alcuni degli esponenti di grande prestigio del mondo dell'arte, della musica e della cultura ospiti della rassegna per questo 2017.

Eventi Culturali Nord di Roma. Anguillara: al via il Festival InStradArti dal 30 giugno al 2 luglio

immagine3 giorni di concerti, teatro, cultura nel centro storico sul lago.

osservatorelaziale.it
ANGUILLARA SABAZIA (RM) - Tutte le arti scendono in strada ad Anguillara Sabazia per una tre giorni di musica, teatro, cultura, pittura, artigianato, tradizione e gusto. Oltre venti concerti, sei spettacoli e tantissime altre iniziative, distribuite in quattro location del centro storico, tutte affacciate sul lago di Bracciano. Questi i numeri della II edizione di InStradArti in programma ad Anguillara Sabazia il 30 giugno-1 e 2 Luglio 2017. L’arte esce dai conservatori, dalle sale prove, dai teatri e dagli auditorium e scende direttamente in strada in un’atmosfera di grande partecipazione e condivisione. Una formula già sperimentata con successo nel 2016 e che si arricchisce per l’edizione 2017. Oltre cento gli artisti coinvolti tra musicisti, attori, cantanti, burattinai, percussionisti, pittori, coristi. Si va dalla world music alla lirica, dai ritmi africani a quelli popolari, dal jazz al funky. Ogni appuntamento sarà un evento nell’evento. Si inizia sabato 30 giugno dalle 18 per una maratona di tre serate, tutte da vivere.

mercoledì 28 giugno 2017

Leggi online "Scritti corsari" - Pier Paolo Pasolini

Scritti corsari - Pier Paolo Pasolini

Altri libri in Biblioteca

Case farmaceutiche e corruzione: lo scandalo planetario della Glaxo Smith Kline

www.ilfattoquotidiano.it

Case farmaceutiche e corruzione: lo scandalo planetario della Glaxo Smith KlineLa Glaxo Smith Kline è con le spalle al muro. La casa farmaceutica inglese sta collezionando accuse di corruzione in giro per il mondo, senza tregua. Le ultime arrivano da Libano e Giordania. Il 16 aprile il Wall street journal scrive che è entrato in possesso di mail secondo cui lo staff dell’azienda avrebbe corrotto i medici locali con viaggi e campioni di farmaci in omaggio che avrebbero potuto vendere direttamente ai pazienti.
Appena due giorni prima un’inchiesta del programma Panorama della Bbc rivela che in Polonia il manager regionale della Glaxo Smith Kline e 11 dottori sono sotto indagine per un presunto giro dimazzette versato ai camici bianchi in cambio della prescrizione del farmaco antiasmatico Seretide. L’episodio risale a quattro anni fa e a denunciarlo è un ex rappresentante della ditta, Jarek Wisniewiski. Proprio in quel periodo (dal 2010 al 2012) il colosso del farmaco inglese dichiara di essere impegnato in un programma di formazione sull’asma.

Italia capofila per le strategie vaccinali a livello mondiale

http://www.aifa.gov.it/

Washington, 29 settembre 2014 – L’Italia guiderà nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel mondo. È quanto deciso al Global Health Security Agenda (GHSA) che si è svolto venerdì scorso alla Casa Bianca. Il nostro Paese, rappresentato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, accompagnata dal Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) prof. Sergio Pecorelli, ha ricevuto l’incarico dal Summit di 40 Paesi cui è intervenuto anche il Presidente USA Barack Obama.
È un importante riconoscimento scientifico e culturale all’Italia, soprattutto in questo momento in cui stanno crescendo atteggiamenti ostili contro i vaccini – ha dichiarato il prof. Pecorelli - Dobbiamo intensificare le campagne informative in Europa, dove sono in crescita fenomeni anti vaccinazioni. Si tratta di un’operazione che l’Italia intende condurre con il coinvolgimento attivo di tutti gli attori, incluse le Università. Per prevenire la diffusione di malattie da tempo eradicate nei paesi occidentali e che, oltre all’impatto drammatico che hanno su decessi e patologie evitabili, impongono costi rilevanti ai sistemi sanitari”.
Sul tema della salute dobbiamo rafforzare la cooperazione internazionale - ha affermato il Ministro Lorenzin - Il tema dei vaccini sarà una delle  priorità durante il semestre italiano di Presidenza Europea.  Il nostro Paese si trova al centro dell’area mediterranea e le molte crisi internazionali hanno portato a nuovi imponenti flussi migratori. È necessario rafforzare i controlli nei confronti di malattie endemiche riemergenti come polio, tubercolosi, meningite o morbillo. Se vogliamo evitare il collasso dei sistemi sanitari del Vecchio Continente dobbiamo rafforzare i processi di vaccinazione verso tutte le persone che vivono in Europa. L’Italia, attraverso l’operazione Mare Nostrum, ha svolto oltre 80.000 controlli sanitari negli ultimi mesi. Abbiamo già sufficiente esperienza per coordinare campagne di prevenzione contro nuove possibili epidemie”.

per intenditori

Risultati immagini per bergoglio guevara

Il punto di Giulietto Chiesa: "Vaccini: decisione da rivedere. Le proteste sono giustificate”.

Sostenibilità. Vivere con la terra, fuori dal sistema.

Sergio Cabras è uno che non ha più molta voglia di parlare, preferisce ascoltare il silenzio, dice. Una scelta che, a prenderla sul serio, è difficile non condividere. Nel diluvio di parole inutili che ci piovono addosso, si dovrebbe parlare solo quando si pensa di aver davvero qualcosa di meglio del silenzio da dire.
Foto tratte dal Libro Genuino Clandestino Dieci tappe nell’Italia contadina che nutre il pianeta
di Sergio Cabras
Non capita spesso. Il problema nasce dal fatto che Sergio vive di quel che produce con la terra ma ne ha parecchie di cose da dire. Per questo scrive libri che parlano di temi seri, con un punto di vista che non può non interrogare tutti. Come nel caso dell’ultimo, “L’alternativa neo-contadina” (sotto, l’introduzione), un testo che pone, tra l’altro, la gran domanda delle domande: come possiamo vivere meglio? Cabras racconta le sue scelte e le idee che l’hanno portato a compierle, andando – diremmo noi – alla ricerca di mondi nuovi. Il cammino aperto da Cabras sembra inoltrarsi senza esitazioni fuori dal Sistema, una dimensione preferita a quella, necessariamente più collettiva, del dentro-e-contro (o magari oltre) il Sistema dominante, che abbiamo visto in altri percorsi nati da uno stesso o da un simile rifiuto del pensiero e delle relazioni sociali dominanti. Un confronto sempre ricco, quando non contrappone identità. In questo libro non si parla, dunque, di modelli agricoli o bucolici. Anzi non si parla di modelli, finalmente. Ben altro è il terreno che propone, affrontando domande che le persone aggrappate a quel che resta del fare e del pensare critico – per esempio chi cerca l’autonomia, o almeno l’indipendenza, nella produzione del cibo e di quel che serve o desidera – non possono non porsi  

Parli del Decreto Lorenzin sui vaccini? Ti abbattono. Ecco quello che dovete fare.

Cannabis. La Direzione Nazionale Antimafia conferma: è ora di legalizzare la cannabis.

«Sembra coerente l’adozione di una rigorosa e chiara politica di legalizzazione della vendita della cannabis, accompagnata da una parallela azione a livello internazionale e in particolare europeo, che consenta la creazione, in prospettiva, di una più ampia aerea in cui il fenomeno sia regolato in modo omogeneo».

 dolcevitaonline.it
È quanto si legge nella Relazione annuale della Direzione nazionale antimafia, presentata ieri al Senato dal procuratore Nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti. La Dna si pronuncia «favorevole alla legalizzazione prendendo atto sulla base di numeri, fatti, indagini e processi in nostro possesso del fallimento delle politiche proibizioniste».
«Questo Ufficio, conferma, – prosegue ancora la Dna – anche alla luce delle nuove questioni esaminate e dei nuovi dati pervenuti, la necessità di concentrare le risorse dello Stato sulla repressione di fenomeni più gravi ed allarmanti del traffico di droghe leggere». La relazione 2017 conferma nelle convinzioni quanto già espresso in quella dello scorso anno, quando per la prima volta la Dna si schierò apertamente per la fine del proibizionismo.
Il mercato degli stupefacenti – spiega la relazione – è sostanzialmente stabile per quanto riguarda eroina e cocaina mentre continua ad essere in ascesa il giro d’affari della cannabis e delle droghe sintetiche. Nel mondo il business complessivo del narcotraffico secondo le stime si attesta a 560 miliardi di euro l’anno. In Italia è stimato in circa 30 miliardi di euro, pari a circa il 2% del Pil nazionale. Numeri che, secondo la Dna «confermano che la partita del contrasto al narcotraffico rimane decisiva».

Agricoltura bio. Ortaggi: schede di coltivazione.

peperoniIn questa pagina trovate gli ortaggi che potete decidere di coltivare nel vostro orto. Ve li presento uno per uno, raggruppati nelle diverse famiglie di appartenenza, con una guida alla coltivazione biologica. Trovate tutti i consigli sul periodo di semina, il sesto di impianto, fino all’utilizzo e alle proprietà di ogni verdura. Tutti i consigli sono sempre rispettosi del metodo biologico, che utilizza esclusivamente prodotti naturali ed evita pesticidi chimici.


ortodacoltivare.it

Per sapere quali ortaggi coltivare, in relazione al mese di semina e alla rotazione delle colture vi consiglio di provare il calcolatore delle semine di OrtoDaColtivare, uno strumento unico nel suo genere.

LINK alle Schede

Principali famiglie di piante da orto

Le piante dell’orto si dividono in diverse famiglie, può essere utile conoscere la divisione famiglia per famiglia delle varie piante perché hanno caratteristiche comuni. Una buona regola di rotazione colturale da tenere nell’orto sinergico è quella di variare famiglia, ovvero non coltivare mai di seguito in una stessa aiuola due piante che sono “parenti” tra loro. Una delle famiglie più presenti tra le verdure coltivate è quella delle solanacee, a cui appartengono tra le altre patate e peperoni, le cucurbitacee sono invece piante che fanno ortaggi da frutto di grandi dimensioni, come le zucchine e le angurie. La famiglia delle leguminose è preziosa perché ha la caratteristica di fissare l’azoto nel terreno, inoltre produce ottime verdure ricche di proteine: dai piselli ai fagioli. Ci sono poi le ombrillefere di cui fanno parte la carota e il finocchio, le chenopodiacee che è una famiglia soprattutto di verdure da foglia, come spinaci e coste, le valerianacee di cui fa parte la valeriana, la famiglia delle liliacee che comprende aglio e cipolla. Alla famiglia delle crucifere o brassicacee appartengono invece tutti i cavoli e le rape, mentre le composite o asteracee comprendono lattughe e cicorie. Le piante lamiacee sono soprattutto erbe aromatiche come il basilico, la salvia e il rosmarino, mentre tra le rosacee troviamo frutti di bosco come fragole e lamponi.
Ecco le verdure che troverete prossimamente su Ortodacoltivare divise famiglia per famiglia:

SinistraXRoma interroga la Sindaca per conoscere:

Se il territorio di Roma Capitale potrà essere interessato dalla emergenza idrica e ambientale, durante la stagione estiva, e quali sono le zone della città che potranno essere interessate da problemi di approvvigionamento di acqua potabile;
se risponde al vero la notizia, riportata dagli organi di stampa, che la rete di distribuzione idrica gestita da Acea ATO2 spa registrerebbe perdite superiori al 40%;
per quale motivo la società concessionaria Acea ATO2 spa, nonostante abbia registrato regolarmente avanzi di gestione, non abbia provveduto agli investimenti necessari alla manutenzione/rinnovamento della rete, preferendo invece distribuire dividendi, con evidente danno
alla collettività…


Leggi l’interrogazione su Acea Ato 2

sinistraxroma.it

Magaldi: perfettamente inutile votare Renzi, Silvio o Grillo

http://www.libreidee.org

Nino GalloniGioele MagaldiRenzi ancora frenato, Berlusconi che oggi sembra redivivo grazie a Salvini, e i 5 Stelle che non sfondano da nessuna parte. Una triparizione perfetta e assolutamente inutile, fotografata anche dall’esito dei ballottaggi, ultima tappa delle elezioni amministrative. Se c’è qualcuno che è davvero nei guai è l’Italia: nessuno dei tre schieramenti rappresenta una vera soluzione alla crisi. Lo afferma Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, associazione meta-partitica sorta per indurre, in modo trasversale, una sorta di “risveglio” sovranista della politica italiana, in letargo dall’avvento della cosiddetta Seconda Repubblica, con la “resa” sostanziale alla politica di rigore imposta da Bruxelles, avallata da centrodestra e centrosinistra, e non contrastata – in modo netto – neppure dal movimento di Grillo, che non ha ancora messo in campo soluzioni sul fronte cruciale dell’economia. In altre parole: il paese è costretto a rassegnarsi al non-voto, o a scegliere il meno peggio, senza che nessuno dei contraenti abbia lanciato una sola proposta seria su come uscire dal declino.
All’indomani dell’ultima tornata elettorale, ai microfoni di “Colors Radio” Magaldi ribadisce la sua posizione: l’attuale offertapolitica italiana sembra fatta apposta per scoraggiare gli elettori, dal momento che nessun partito è in grado di proporre lasvolta di cui il paese avrebbe disperato bisogno. Renzi? «Si è limitato ad abbaiare contro Bruxelles, salvo poi bussare (inutilmente) alla porta di organismi come il Council on Foreign Relations, sperando di essere accolto nei circoli esclusivi della massoneria internazionale reazionaria, cioè quella che ha progettato la mala-globalizzazione e il finto europeismo fondato sull’austerity». Berlusconi? «E’ stato un pessimo politico, non ha attuato le riforme che tutti si aspettavano. Oggi, a ottant’anni, gli converrebbe fare un passo indietro e limitarsi al ruolo di “padre nobile” del centrodestra», area nella quale si segnala quantomeno «la vitalità di Salvini e della Meloni, gli unici a rivolgere qualche critica alla gestione dell’Ue». Quanto ai 5 Stelle, nebbia: «Ancora non ci hanno fatto sapere come governerebbero».

PRMitM, il nuovo attacco che fa tremare il Web

http://punto-informatico.it

Password robuste? Autenticazione a due fattori? Con la tecnica "Password Reset Man in the Middle" un hacker può prendere comunque possesso di un account interponendosi nelle procedure di recupero delle password
Diagramma di sequenza dell'attacco
Roma - Alcuni ricercatori del College of Management Academic Studies, il più grande ateneo dello Stato di Israele, hanno recentemente pubblicato un articolo nel quale viene illustrata una nuova tecnica di social engineering consistente nell'applicazione dell'approccio man-in-the-middle (nel quale l'attaccante intercede in una comunicazione lecita tra client e server) per violare i meccanismi a disposizione dell'utente per il recupero delle password.

Mi chiamo Concetta e sono in coda all'Inps, mi hanno licenziata.

Mi chiamo Concetta e sono in coda all'Inps, mi hanno licenziata.
Mi hanno rubato i sogni, e il futuro, tutto in un attimo solo.
Mi chiamo Concetta e sono disperata, a 46 anni non esiste più lavoro per me, mi fanno rimbalzare da una fila all'altra , per consegnare documenti che nessuno leggerà mai.
Mi chiamo Concetta, mi sono recata da voi per "farvi neri" ed alla fine l'unica ad essere diventata nera con le fiamme che hanno avvolto il mio corpo sono stata io.
Non ho pensato troppo a ciò che stavo per fare, magari in questo modo mi vedrete e vi accorgerete di me.
Mi chiamo Concetta e vivo in un paese che fa tutto facile, che dà tutto per scontato, che non si preoccupa di darci un lavoro ma di mandare avanti le sue geniali idee, accompagnandole con termini inglesi per fare colpo , per ritenersi avanti , ma che continuamente lasciate indietro, dimenticati, privati di tutto , senza aver mai fatto nulla di male, quando ciò che chiediamo è solo di poter continuare a lavorare.
Mi chiamo Concetta e devo ricorrere a darmi fuoco perché la disperazione che mi avvolge mi fa più male di queste fiamme.
Mi chiamo Concetta e non mi date nemmeno la disoccupazione , non mi date possibilità di continuare ad essere fiera del mio nome.
Mi chiamo Concetta ed alla fine mi salva un Musulmano, uno dei tanti giudicati male da voi benpensanti.

Ambiente & Veleni. Lettura consigliata per chi avesse ancora dubbi sui partiti di Governo e affini. Decreto Mezzogiorno, il miracolo estivo che elimina i rifiuti pericolosi.

Decreto Mezzogiorno, il miracolo estivo che elimina i rifiuti pericolosiChi avrebbe mai pensato che il problema della crescita economica del Mezzogiorno si poteva risolvere azzerando (sulla carta) i rifiuti pericolosi?


Profilo blogger Lo ha fatto questo governo che, zitto zitto, approfittando della emanazione del decreto legge 20 giugno 2017, n. 91, intitolato a “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno“, ci ha infilato un art. 9 che, in sostanza, compie il miracolo di “purificare“, con un semplice tratto di penna, tanti rifiuti industriali finora considerati pericolosi.
Vediamo di riassumere la questione, anche se è un po’ tecnica. La normativa europea prevede che, quando non si sa se un rifiuto è pericoloso occorre accertare se esso possiede caratteristiche di pericolo. E, naturalmente, in prima battuta questo accertamento spetta al produttore, dato che conosce la composizione del rifiuto. Proprio per eliminare equivoci e scappatoie, quindi, il legislatore italiano, nel 2014, aveva stabilito la procedura di accertamento che il produttore del rifiuto doveva seguire, a partire dalla sua composizione, concludendo che, per il principio di precauzione, in caso di dubbio, il rifiuto doveva essere considerato pericoloso.
Il che, ovviamente, ha portato a diverse condanne per produttori troppo “disinvolti”, confermate peraltro dalla Cassazione.

Join ubuntu a Windows Server Active directory - RISOLTO!

di Augusto Scatolini

Per inserire una macchina Linux Ubuntu 16.04 in un dominio Windows Server Active Directory tutti dicono che sia sufficiente usare PowerBroker Open di  BeyondTrust Software, Inc.

https://github.com/BeyondTrust/pbis-open

Nessuno dice che se non si rimuove il demone avahi il join non funzionerà mai.

sudo apt remove avahi-daemon

dopo di che ====>>>>>


Va bene tutto, ma la porchetta NO!

Abbiamo organizzato la class action contro la CREA per l'acqua non potabile fatturata come potabile, hanno partecipato circa 200 famiglie su oltre 5.000

Abbiamo organizzato corsi serali di informatica libera a costi popolari,
hanno partecipato una trentina di persone su un totale di oltre 12.000

Abbiamo distribuito dei PC completi di tutto ricondizionati con Linux preinstallato a fronte di
una piccola donazione
Ne hanno fatto richiesta non più di 20 persone su oltre 12.000

Abbiamo lanciato una distribuzione straordinaria gratuita di moneta complementare 2 SCEC (2 SCEC valgono 2 EURO)
Ne hanno fatto richiesta 0 persone su oltre 12.000

Lo so che se distribuissimo mezzo chilo di porchetta gratis si formerebbe la fila fino da Lella

Va bene tutto, ma la porchetta NO!

Il Legale Rappresentante Associazione APS Campagnano R@P

Camilleri legge Montalbano - 04 Gli arancini di Montalbano

Il Migliore dei Mondi possibile. Unicef: 70 milioni di bambini moriranno entro il 2030 prima di compiere 5 anni.

Se i progressi nella riduzione della mortalità dei bambini non aumenteranno entro il 2030 saranno in 70 milioni a morire prima dei 5 anni.


Se i progressi nella riduzione della mortalità dei bambini non aumenteranno saranno in quasi 70 milioni i bambini a morire, entro il 2030, prima di aver compiuto 5 anni. È quanto emerge da un nuovo studio dell'Unicef. Secondo i nuovi dati, nei 51 paesi in cui si verifica circa l`80% delle morti di neonati e bambini sotto i 5 anni, migliorare la copertura degli interventi salvavita tra i gruppi più poveri ha aiutato a far diminuire la mortalità infantile ad una velocità circa 3 volte superiore rispetto a quanto accade tra i gruppi non poveri
Investire nella salute e nella sopravvivenza dei bambini e delle comunità più svantaggiati ha una maggiore efficacia: per ogni milione di dollari speso vengono salvate quasi il doppio delle vite rispetto ad un uguale investimento in favore di gruppi meno svantaggiati.
Lo studio utilizza nuovi dati e strumenti per dimostrare che gli investimenti per raggiungere i bambini dei gruppi più poveri sono 1,8 più efficaci in termini di vite salvate.
"Narrowing the gaps: the power of investing in the poorest children" ("colmare il divario: il potere di investire nei bambini più poveri") presenta nuovi e interessanti dati che danno supporto a quanto l`Unicef aveva previsto nel 2010: il costo maggiore per raggiungere i bambini più poveri attraverso interventi sanitari e salvavita ad ampio impatto sarebbe stato controbilanciato da risultati migliori.
"I dati mostrano che investire in favore dei bambini più poveri non è solo giusto come principio, ma anche in pratica: si risparmia infatti un numero maggiore di vite per ogni dollaro speso", ha dichiarato Anthony Lake, direttore generale dell'Unicef.

Ambiente & Energia. Nucleare: Francia a California chiudono le centrali. E in Italia? Aumentano le scorie.

I loquacissimi e filonucleari Chicco Testa, Franco Battaglia e via discorrendo si sono presi le vacanze con molto anticipo.
Ecologista, politico e sindacalista
Nucleare: Francia a California chiudono le centrali. E in Italia? Aumentano le scorie Nemmeno più un cenno ai mirabolanti benefici futuri dell’atomo, dopo i disastri economici che colpiscono Toshiba e Westinghouse; nemmeno una nota sulle decisioni di Areva e Edf di chiusura precauzionale di reattori; nulla sulla California che ferma la sua ultima centraleE che silenzio tombale sul deposito nazionale delle scorie, che adesso non balla più solo tra Saluggia, Sardegna e Scanzano, ma fa capolino addirittura a Ispra (Varese) in un capannone per ora inaugurato solo per artisti temerari.
Mentre si avvia il dibattito sulla Nuova strategia nazionale (Sen) confezionata dal ministro Calenda, capace di entusiasmare tutti i fan delle fonti fossili e di rimandare ad altri tempi l’introduzione di un paradigma energetico finalmente innovativo, tutto si concentra sulle virtù del gas e dei gasdotti che sbarcherebbero sulle nostre coste. Direi che – freudianamente – le virtù taumaturgiche dell’atomo, troppo azzardate e impopolari da riproporre per il futuro dell’elettricità, vengono trasferite al gas, combustibile meno gravido di Co2, ma pur sempre evocativo – con le sue grandi centrali e migliaia di km di tubi – di una crescita illusoria, di una esuberanza e di uno spreco di energia.

Classe Operaia. L’inferno di Concetta, dentro il girone infernale del welfare dei miserabili.

Concetta Candida, 46 anni, ieri mattina si è presentata allo sportello della sede Inps di Torino Est (zona Barriera di Milano) per chiedere notizie sull’indennità di disoccupazione (Naspi) per cui aveva inoltrata domanda lo scorso 24 gennaio, una data che però coincideva con l’ultimo giorno di malattia.


La legge esistente prevede che prima di poter erogare l’assegno, l’Inps deve ricevere la documentazione che attesta la riacquistata capacità lavorativa che all’Inps era giunta però solo lo scorso 25 maggio. Pertanto, chiusa la pratica, il primo assegno di disoccupazione era stato liquidato a Concetta lo scorso 1 giugno. Ma l’incertezza che ha tormentato Concetta, era quella sul pagamento dei mesi arretrati ed è con questa ansia – che può far male a se e agli altri – si è presentato allo sportello dell’Inps. Dalle testimonianze, emerge che l’impiegata non avrebbe avuto neppure il tempo di spiegarle che i soldi dei mesi precedenti non sarebbero andati persi (e infatti sarebbero arrivati perché la domanda è di gennaio) perché sarebbe subito nata una discussione durante la quale Concetta dopo essersi cosparsa di liquido infiammabile si è data fuoco. L’intervento dei presenti ha spento le fiamme ma le ustioni sono purtroppo diffuse in ampia parte del corpo. I vestiti leggeri dell’estate non hanno opposto quella minima barriera di indumenti più pesanti. Un particolare non irrilevante è che il primo a intervenire per salvare Concetta è stato un immigrato presente anche lui nel salone dell’Inps. Lo ricorda con splendide parole il fratello di Concetta:
“Innanzitutto vorrei ringraziare quel magrebino che questa mattina intervenendo con lo spirito che è tipico delle persone perbene, indipendentemente da colore della pelle e credo religioso, ha permesso a mia sorella di essere ancora qui, grave, ma sembra meno di quello che mi avevano detto appena accaduto il fatto”.

Classe Operaia e Guerra tra poveri. Viadana (Mantova). Scene d’altri tempi alla Composad.


Alla marcia dei (cosiddetti) 40 mila della Fiat nel 1980, evento che segnò una netta e decisiva battuta d’arresto nella conquista di diritti sindacali in Italia, o al film I Compagni di Monicelli, che descriveva con grande maestria le condizioni degli operai dei primi del ‘900, costretti ad entrare in competizione tra loro per un posto di 14 ore al giorno in fabbrica.
Ma veniamo ai fatti. La Composad è un’azienda che produce mobili ed elementi di arredo. Tra le aziende committenti ha IKEA ed altre multinazionali.
Un anno fa, una delle cooperative che prestano lavoro nei suoi magazzini fallisce ma, tramite un accordo siglato dalle parti e con la firma in calce del Prefetto di Mantova, i 271 lavoratori della cooperativa riescono a strappare la promessa di venire riassunti dalla nuova cooperativa.
Tale accordo regge fino a circa un mese fa, quando la cooperativa Viadana Facchini viene definitivamente liquidata e le subentra la cooperativa 3L.
La nuova cooperativa stipula dunque un accordo con Cgil che impone ai lavoratori il ciclo continuo (con sabati e domeniche lavorative); la riassunzione deiratori nella nuova cooperativa previo il pagamento di 1000 € (non proprio bruscolini..) come quota associativa e l’accettazione di un inquadramento inferiore rispetto al precedente; infine, si impone la riassunzione di solo 200 dei 271 lavoratori e, tra questi,  50 con contratto a termine per soli tre mesi.
A quel punto i lavoratori (organizzati dall’Adl-CoBas) entrano prima in mobilitazione, poi in sciopero, picchettando per più giorni i magazzini Composad e creando un presidio davanti ai cancelli per più giorni e riuscendo anche a mettere in piedi una manifestazione con varie centinaia di persone che sfila per le vie del piccolo comune mantovano.