“Labirinto” - Sequestrati 260 mila euro a un funzionario, l’accusa è riciclaggio. L’inchiesta sul labirinto di tangenti che vede indagato il parlamentare dell’Ncd Antonio Marotta, l’ex sottosegretario del governo Berlusconi Giuseppe Pizza e suo fratello Raffaele, ha un nuovo protagonista: Renato Mazzocchi, funzionario della presidenza del Consiglio e membro della Struttura di missione per la ricostruzione de L’Aquila, accusato di riciclaggio.
F.Q. Antonio Massari
Boggio frequentava spesso l’ufficio di piazza san Lorenzo in Lucina, dove Raffaele Pizza organizzava i suoi affari e, come scopriranno gli investigatori, proprio mentre lo intercettano con Boggio, aveva fatto installare un disturbatore di frequenze. Precauzione inutile. I finanzieri del Nucleo Valutario annotano una conversazione che, stando agli atti, dovrebbe riguardare proprio la proroga di un appalto: “Pizza – scrivono gli investigatori – tranquillizza Boggio circa il positivo esito anche della proroga, facendogli intendere di poter influire favorevolmente in ordine alla decisione grazie alle sue altolocate conoscenze nell’ambiente, citando espressamente Sarmi (Massimo Sarmi, ex ad di Poste italiane spa, ndr) come persona in grado di ‘arrivare’ a Boeri, attuale presidente dell’Inps”.
E quando Boggio gli dice di aver sentito Boeri, Pizza replica: “Boeri ci penso io quand’è il momento, è amico di… ma siamo a livelli altissimi… con Sarmi se gli dico una cosa la fa… capito, non rompesse il c… quand’è il momento, io sono in grado di intervenire, amico amico suo proprio… è anche una persona di grandi qualità…”. E se per quanto riguarda Boeri è altamente probabile che si tratti di millanterie, i rapporti con Sarmi sono stati invece verificati da una serie di intercettazioni telefoniche. Il sospetto degli inquirenti è che i 260 mila euro ritrovati nella busta sul soppalco di Mazzocchi possano essere stati in qualche modo incassati, mentre i 140 mila euro di Boggio erano destinati a un pagamento per chiudere un affare: è questa la pista investigativa che dal 4 luglio, giorno dei sequestri, procura e Gdf stanno seguendo.
Nessun commento:
Posta un commento