All'iniziativa ha dato la sua
adesione anche il Prc. Secondo un rapporto diffuso nei giorni scorsi da
Amnesty International, intitolato 'Officially you do not exist',le
sparizioni forzate sono utilizzate in Egitto come strumento per
reprimere il dissenso.
Secondo l'ong con sede a Londra, da quando
nel marzo 2015 Magdy Abdul Ghaffar e' divenuto ministero dell'Interno,
centinaia di persone, anche minorenni, sono state vittima di
sparizioni forzate e torture da parte delle forze dell'ordine.
Studenti, attivisti politici e manifestanti sarebbero stati incarcerati
per mesi, bendati e ammanettati, senza che le loro famiglie
sapessero nulla.
Nel rapporto e' citato anche il caso del ricercatore italiano Giulio Regeni, torturato e ucciso dopo essere stato fermato al Cairo.
"Ci stringiamo attorno alla famiglia, agli amici di Giulio, al suo legale, ai tanti e alle tante che non si rassegnano alle bugie di stato imposte dalla real politik", si legge nel messaggio firmato da Paolo Ferrero, segretario del Prc. Il regime di Al Sisi è secondo Rifondazione Comunista "il responsabile di innumerevoli morti, scomparse, torture; sono tanti i Giulio che hanno perso la vita solo perché anche con la conoscenza, difendevano i diritti di chi lavora". "L'Egitto resta un paese considerato dall'UE sicuro, in cui anche l'Italia continua a rimandare chi fugge perché non è considerato oppositore politico - continua Ferrero -. L'Egitto dei poteri oscuri non vuole che si scoprano mandanti ed esecutori della morte di Giulio Regeni e di tanti oppositori".
Nel rapporto e' citato anche il caso del ricercatore italiano Giulio Regeni, torturato e ucciso dopo essere stato fermato al Cairo.
"Ci stringiamo attorno alla famiglia, agli amici di Giulio, al suo legale, ai tanti e alle tante che non si rassegnano alle bugie di stato imposte dalla real politik", si legge nel messaggio firmato da Paolo Ferrero, segretario del Prc. Il regime di Al Sisi è secondo Rifondazione Comunista "il responsabile di innumerevoli morti, scomparse, torture; sono tanti i Giulio che hanno perso la vita solo perché anche con la conoscenza, difendevano i diritti di chi lavora". "L'Egitto resta un paese considerato dall'UE sicuro, in cui anche l'Italia continua a rimandare chi fugge perché non è considerato oppositore politico - continua Ferrero -. L'Egitto dei poteri oscuri non vuole che si scoprano mandanti ed esecutori della morte di Giulio Regeni e di tanti oppositori".
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