(I signori medici hanno studiato molto probabilmente in un'Università pubblica statale, i loro studi superiori sono stati pagati anche con il contributo delle tasse pagate da chi a 14 anni doveva lavorare. Sarebbe bene ricordarlo, anche nella futura sentenza- ndr R@P)
repubblica.it
Strumenti chirurgici e medicinali a esclusivo uso ospedaliero utilizzati nei propri studi privati. Quattro medici del reparto di Otorinolaringoiatria dell'ospedale di Asti - tre dipendenti e una guardia medica - e una infermiera sono stati arrestati dai carabinieri del Nas, e ora si trovano ai domiciliari. Peculato, furto aggravato e truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale i reati ipotizzati, a vario titolo, nei loro confronti.
Gli arresti sono l'esito di una indagine, iniziata lo scorso novembre dalla denuncia della caposala del reparto e ribattezzata 'ferri che scottano'. Tra le accuse nei confronti dei sanitari anche l'utilizzo illecito per fini privati di ambulatori e indebita riscossione di denaro. "La misura coercitiva emessa per i cinque - ha spiegato il maggiore Biagio Carillo, comandante del Nas di Alessandria - è stata richiesta dal sostituto procuratore Donatella Masia, e avvallata dal gip, per porre fine alle continue sottrazioni di materiale e farmaci che, altrimenti, sarebbero continuate". "Il danno potrebbe aggirarsi sui 15 mila euro, ma la cifra è ancora in via di quantificazione", ha spiegato il maggiore Carillo.
"Poche mele marce, se tolte dal cesto per tempo, non sono in grado di contagiare le altre. E questo lo voglio dire anche e soprattutto ai cittadini perché continuino ad avere fiducia nell'ospedale e nel personale del Cardinal Massaia e di tutto il territorio dell'Asl di Asti", afferma il direttore dell'Asl di Asti, Ida Grosso. "Personalmente - aggiunge - sono indignata e offesa per tutti gli operatori che quotidianamente operano con onestà, trasparenza e risultati importanti per la salute del cittadino. Dopo aver accertato la sparizione di strumentazione e materiale vario - prosegue - l'Asl di Asti ha provveduto a informare l'autorità competente, che ringrazio per la massima e sollecita collaborazione".
"Ho appreso questa mattina delle indagini che coinvolgerebbero alcuni medici e infermieri dell’ Ospedale Asti - è il commento dell'assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta - Sono indignato e sconcertato nell'apprendere che operatori sanitari possano commettere gravi reati (truffa e peculato) e approfittarsi della sanità pubblica. Appropriarsi di beni dell’ospedale a fini privati vuol dire recare un danno ai pazienti, alle casse della Regione, e a tutti i medici, infermieri ed operatori che nelle nostre strutture sanitarie lavorano non solo in modo corretto e trasparente, ma con dedizione, passione e sacrificio. Attendo naturalmente lo sviluppo delle indagini, ma voglio ringraziare la direttrice dell'Asl di Asti Ida Grossi e i suoi collaboratori che hanno denunciato alle forze dell'ordine gravi ammanchi e hanno consentito di avviare le indagini e il chiarimento. Nella sanità pubblica ci deve essere posto solo per pulizia e trasparenza, non per gli approfittatori che non distinguono tra il pubblico e il privato".
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