martedì 24 novembre 2015

La Cina apre la più grande fabbrica di animali clonati al mondo. Cani, mucche e scimmie "a scopo commerciale".

SNIFFERSarà la più grande fabbrica di animali clonati al mondo quella che a partire dall'estate del 2016 sorgerà in Cina, nella regione di Tianjin, e che si specializzerà nella riproduzione genetica di cani da fiuto o da compagnia, bovini di alta qualità, cavalli da corsa e "primati non umani".

L'obiettivo della fabbrica, sponsorizzata dal governo di Pechino, sarà la produzione di un milione di embrioni ogni anno, che poi saranno venduti a scopo commerciale anche per migliorare la produzione di animali d'allevamento.
Secondo la stampa cinese la struttura è già in costruzione all'interno dell'area di sviluppo economico e tecnologico di Tanjin, essendo già stato firmato un accordo del valore di 200 milioni di yen con gli scienziati che dovranno garantire la clonazione. Al centro coopereranno centri di ricerca come Sinica, l'Istituto di Medicina Molecolare dell'università di Pechino, la Tianjin International Joint Academy of Biomedicine e la Fondazione sudcoreana Sooam specializzata in ricerca e biotech: sarà quest'ultima a costituire il core-business del nuovo impianto di produzione in joint-venture con Boyalife.
Il presidente di Boyalife, Xu Xiaochun, promette di aprire all'interno della struttura un laboratorio per la clonazione, una banca genetica e un centro per l'educazione alla scienza.

Il South China Morning Post ricorda che fino a questo momento in Cina la clonazione è limitata alla ricerca scientifica ma "sempre più imprese stanno manifestando l'interesse nell'investimento in tecnologie a scopo commerciale, specialmente per la riproduzione degli animali". La Sinica, per esempio, ha clonato più di 550 cani da fiuto destinati agli aeroporti, alle dogane, alla polizia.
"Lo scorso aprile gli scienziati dell'università Sun Yat-sen di Guangzhou sono riusciti con successo a modificare il Dna di un embrione attaccando per la prima volta il gene responsabile per la beta-talassemia, una malattia del sangue a volte letale".

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