Il centurione ha dovuto riporre gladio e armatura nel bagagliaio della macchina e rinunciare a uno stipendio di 2 mila euro al mese. Esentasse. Danilo Pascolo, 34 anni, ora ex centurione, intervistato da Repubblica, ha spiegato che non può più "pattugliare" le zone limitrofe al Colosseo dopo le ordinanze firmate dal commissario di Roma Francesco Paolo Tronca a tutela "della sicurezza urbana e del decoro".
"Ar Colosseo nun me fanno più lavorà. Se mi metto l’elmo sotto l’anfiteatro so’ quattrocento piotte de multa. Due ieri li hanno beccati". Esordisce così Danilo Pascolo, un uomo di "cento chili e un tatuaggio di Gesù sul braccio destro" intervistato nella sua casa sotto l’ospedale San Camillo. Poi scende in garage e apre il baule dell’auto dove custodisce la sua uniforme.
Lo indossa per l’occasione, l’elmo da centurione romano. Con una lentezza disarmante, scende in garage, apre il cofano dell’auto e tira fuori il resto del vestito imperiale: toglie le scarpe, infila i calzari, chiede di reggergli la mantella. È pronto. A raccontarsi. «Ho iniziato a 19 anni, dopo due stagioni passate al banco dei souvenir. Mi hanno chiamato due amici centurioni che dalla Via Sacra si spostavano a Fontana di Trevi: “C’è posto, si guadagna bene”. Da quel giorno lavoro sopra la fermata della metropolitana: Colosseo. Largo Gaetana Agnesi, pochi passi da casa Scajola. Con me, due centurioni.Le "armi" e le armature si comprano "dagli artigiani del cuoio, nei negozi che servono i teatri, su internet". Il guadagno varia, dai "millecinquecento euro al mese nei sette mesi grami (agosto e novembre - aprile), fino a duemilacinque negli altri cinque mesi. È tutto molto instabile. A volte torno a casa la sera con tre euro, altre volte con duecento. Vorrei pagarle, le tasse. Lo chiediamo da anni".
Tengo in ordine il vestiario, controllo la verniciatura della spada di plastica, a volte ci metto intorno il Cuki, il rotolo d’alluminio. Poi vado in palestra. I muscoli ci vogliono, rappresentiamo la forza dell’impero romano. Un centurione secco secco non si è mai visto, manco nei film. Offerta libera. A volte è un euro, a volte dieci. «Il mercato c’è, la gente ci chiede. Faccio trenta foto al giorno. Mettiamo tutto sotto il Comune di Roma, creiamo un biglietto, al prezzo che volete. Chi vuole la foto, la fa. Sarebbe un bel business, anche per il Campidoglio.Tra i ranghi dei "soldati di Roma vi sono molti ex disoccupati: "Si sono dovuti inventare un nuovo lavoro. Da lunedì a sabato, dalle otto del mattino alle cinque di sera. Con la pioggia, il vento, il sole a picco". Poi il peso dell’armatura che da sola pesa venti chili. Un pranzo veloce, al massimo mezz’ora. Ma niente panino, "da casa mi porto la pasta", sottolinea Pascolo. "Mi piace mangiare".
Poco importa la conoscenza delle lingue, figurarsi della storia: "Lingue? Hello, madame, fifty euro. Della storia, le assicuro, non importa a nessuno, ai giapponesi, agli slovacchi. Arrivano sotto il Colosseo sfranti di stanchezza e chiedono cinque minuti di simpatia. Vengono da noi come si va in una spa del benessere. In quindici anni di mestiere ho fatto ridere un milione di turisti".
Per quanto riguarda il triste binomio centurioni-violenza, il "soldato" forzatamente in congedo spiega: " Io sono incensurato, non ho problemi con nessuno, mai una denuncia. Sono entrato come le ho detto: mi hanno chiamato gli amici. Gli altri, sotto, a San Gregorio, non so. C’hanno provato a metter su un’organizzazione, ma ognuno ragionava con la testa sua. Non si è fatto niente. Io sono pacifico, credo in Dio e nel mio lavoro ci metto il cuore. Porto le carrozzelle delle mamme in difficoltà, accompagno vecchietti al taxi. Ho pure un handicap, un piede bloccato". "È nato tutto da quel video della tv romena a settembre: i cento euro chiesti per le riprese, i soldi presi dal portafogli di uno della troupe".
"Negli ultimi anni i casini li hanno fatti i romeni, si sono piazzati alla Colonna Traiana, al Pantheon. Come vede, non c’è un racket: entra chi vuole, chi si compra un vestito antico e si mette in piazza. Mica siamo leoni che si azzannano, siamo centurioni".
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