venerdì 27 novembre 2015

Scuola. Roma. Virgilio Occupato.



26 novembre 2015 alle h16, gli studenti e le studentesse del Virgilio si sono ripresi la loro scuola e i loro spazi.
Collettivo Autorganizzato Virgilio
L'occupazione non è, come viene definita, un atto violento di forza da parte di una minoranza prevaricatrice, bensì la dimostrazione di una necessità della collettività studentesca di riappropiarsi dei luoghi dai quali vengono esclusi senza alcuna possibilità di dialogo e confronto.
É stata una decisione presa dopo settimane di dibattito e dialogo tra gli studenti, che questo pomeriggio hanno deciso di mobilitarsi nell'unico modo che riteniamo possibile.
Da anni, all'interno del nostro istituto, non ci consentono di esprimere il nostro dissenso pubblicamente senza poi essere puniti, strumentalizzati e definiti “violenti” e “facinorosi”.

Abbiamo tentato di instaurare un dialogo con i docenti e tutta la componente scolastica, dalla dirigenza ai collaboratori ata, per organizzare una protesta condivisa contro la riforma Renzi-Giannini della “Buona Scuola”, ma dopo l'assemblea straordinaria di lunedì 23 novembre, è stata chiara l'impossibilità di portare avanti con loro una mobilitazione che ci rendesse tutti partecipi.
Riteniamo che l'occupazione sia l'unico vero e proprio metodo di autogestione e autoformazione effettiva, in cui fare controinformazione e far crescere una coscienza politica e sociale tale da costruire percorsi di lotta comuni.
Il sistema scolastico che vogliono imporci tende a un'alienazione dalla scuola e della componente studentesca, che rende invivibili i luoghi in cui si dovrebbe crescere, imponendo un sapere dogmatico e nozionistico. Lo studente è considerato un numero, un automa privo di coscienza critica, in grado di eseguire soltanto test a crocette, come vediamo nelle prove INVALSI.
Ci propongono scuole con la figura di un preside manager che amministra gli istituti come aziende, in cui viene annullato il nesso tra uguaglianza e democrazia e non abbiamo più il potere di esprimerci.
Oltretutto, secondo l'attuale riforma dell'istruzione, dovremmo svolgere ore e ore di stage gratuiti per accedere all'esame di maturità, ore che vengono presentate come introduzione al mondo del lavoro e occasione di crescita, ma che palesano esclusivamente il bisogno di produzione a basso costo e la presenza di un soggetto giovanile che si abitui allo sfruttamento e alla precarietà.
Vogliamo produrre una reale alternativa a questo modello scolastico, organizzandoci dal basso e svincolando il luogo della nostra istruzione da logiche di profitto e mercato.
Contro una riforma che ci vuole schiavi della precarizzazione, contro l'introduzione di qualsiasi forma di privatizzazione negli istituti, contro chi vuole porre limiti alle nostre mobilitazioni ostinandosi a proporre forme di protesta inutili e fini a se stesse;
contro chi si riempie la bocca di parole come sicurezza e legalità, attuando politiche di repressione, continueremo a esprimere il nostro dissenso.
Ai nostri posti ci troverete,
non un passo indietro!
Studenti e studentesse del Liceo Virgilio

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