Dopo 20 anni di dibattiti, mediazioni e forum
fallimentari, che hanno portato a poche decisioni e per giunta non
unanimi, i dati sull’andamento climatico e i disastri ambientali
richiedono provvedimenti immediati e condivisi. «La COP21 è la nostra
ultima occasione. È fondamentale che i Governi di tutto il mondo si
impegnino per affrontare il problema globale del cambiamento climatico,
arrivando alla firma di un accordo condiviso e di lungo respiro.
Facciamo sentire la nostra voce, perché insieme possiamo fare la
differenza. Firmiamo e condividiamo l’appello di Slow Food Non
mangiamoci il clima, rivolto ai rappresentanti dei Paesi e delle
istituzioni internazionali riuniti a Parigi, per sottolineare come il
modello agroalimentare industriale abbia un impatto devastante su
ambiente, salute ed ecosistemi e non possa essere ignorato. Soltanto
attraverso un radicale cambiamento di paradigma nell’attuale sistema di
produzione, trasformazione, distribuzione e consumo di cibo si riuscirà a
mitigare il cambiamento climatico», afferma Gaetano Pascale, presidente
di Slow Food Italia.
«Il clima sarà finalmente al centro del dibattito politico mondiale,
ma l’attenzione si sta focalizzando principalmente sui settori
dell’energia, industria e trasporti, trascurando una delle principali
cause del cambiamento climatico: la produzione di cibo», continua
Pascale. Slow Food vuole invece accendere i riflettori su questo tema,
sottolineando come ci siano soluzioni applicabili per un’agricoltura,
una produzione e distribuzione di cibo amiche del clima. «Per questo a
10 giorni dall’inizio dei lavori lanciamo oggi il nostro appello Non
mangiamoci il clima». Slow Food, parte della Coalizione Clima e tra gli
organizzatori della Marcia Globale per il Clima in programma il 29
novembre a Roma, sostiene la richiesta della società civile a non
annullare la marcia prevista quel giorno nella capitale francese, al
momento sospesa dall’autorità di pubblica sicurezza francese.
L’appello di Slow Food, oltre a sottolineare le cause del cambiamento climatico, indica anche le soluzioni per migliorare le condizioni del nostro pianeta: modificare i processi di produzione non basta, bisogna riconsiderare l’intero sistema agroalimentare e adottare pratiche agroecologiche che integrino le dimensioni ambientali, sociali, economiche e politiche in un approccio globale. «Grazie a queste pratiche, infatti, è possibile ridurre l’impatto dell’agricoltura sul clima e diminuire le emissioni di anidride carbonica e ossido di azoto; rendere gli agricoltori meno vulnerabili in termini sociali, economici e ambientali e migliorare la loro capacità di reagire al cambiamento climatico, privilegiando le pratiche locali di gestione a favore della biodiversità e degli ecosistemi. Insomma, serve una totale inversione di tendenza sia nelle pratiche produttive che di consumo per ridare valore al cibo, per cui è fondamentale il ruolo di tutti noi». Molti altri temi al centro del lavoro di Slow Food, come la scelta consapevole del cibo e la lotta allo spreco, sono tematiche essenziali per aiutare il miglioramento climatico, riducendo così anche l’eccessivo sfruttamento della terra.
Leggi gli approfondimenti dedicati al clima e alla COP 21 con interviste, storie e testimonianze concrete di Slow Food in Italia e nel mondo
L’appello di Slow Food, oltre a sottolineare le cause del cambiamento climatico, indica anche le soluzioni per migliorare le condizioni del nostro pianeta: modificare i processi di produzione non basta, bisogna riconsiderare l’intero sistema agroalimentare e adottare pratiche agroecologiche che integrino le dimensioni ambientali, sociali, economiche e politiche in un approccio globale. «Grazie a queste pratiche, infatti, è possibile ridurre l’impatto dell’agricoltura sul clima e diminuire le emissioni di anidride carbonica e ossido di azoto; rendere gli agricoltori meno vulnerabili in termini sociali, economici e ambientali e migliorare la loro capacità di reagire al cambiamento climatico, privilegiando le pratiche locali di gestione a favore della biodiversità e degli ecosistemi. Insomma, serve una totale inversione di tendenza sia nelle pratiche produttive che di consumo per ridare valore al cibo, per cui è fondamentale il ruolo di tutti noi». Molti altri temi al centro del lavoro di Slow Food, come la scelta consapevole del cibo e la lotta allo spreco, sono tematiche essenziali per aiutare il miglioramento climatico, riducendo così anche l’eccessivo sfruttamento della terra.
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