"Immaginare contratti di lavoro che non abbiano come unico riferimento il rapporto ora/lavoro ma misurare l'apporto all'opera". E' l'idea lanciata dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, secondo cui "la misurazione ora/lavoro è un attrezzo vecchio che frena rispetto a elementi di innovazione".
libertà".
Si tratta di un superamento della teoria marxista dell'ora lavoro. Scrive Karl Marx nel Capitale che ”la quantita’ di lavoro stessa ha per misura la sua durata nel tempo, ed il tempo di lavoro possiede di nuovo la sua misura nelle parti del tempo come l’ora, il giorno, etc.”. Marx articola il concetto di lavoro sulle nozioni primarie di Valore e Tempo. Il lavoro propriamente detto è il lavoro produttivo, che accresce il valore della merce.
Il ministro ha precisato che si tratta di un "tema di cultura su cui si deve lavorare" lasciando il compito agli economisti. "Dobbiamo immaginare una forma di partecipazione dei lavoratori all'impresa", ha aggiunto ai giornalisti al termine del dibattito, per la condivisione dei risultati aziendali.
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