sabato 28 novembre 2015

Giuliano Poletti: "Serve un nuovo contratto senza parametro ora lavoro". Il ministro rottama il salario di Marx.

"Immaginare contratti di lavoro che non abbiano come unico riferimento il rapporto ora/lavoro ma misurare l'apporto all'opera". E' l'idea lanciata dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, secondo cui "la misurazione ora/lavoro è un attrezzo vecchio che frena rispetto a elementi di innovazione".

POLETTIIntervenendo ad un incontro all'Università Luiss "Dalla scala mobile al Jobs act", ha fatto notare che per essere "efficaci ed efficienti sul lavoro abbiamo modificato molto i nostri ritmi, i nostri cicli biologici, ma oggi la tecnologia ci consente più libertà"; considerando non il lavoro pagato ad ora ma la relazione lavoro/opera si può "riguadagnare qualche pezzo di
libertà".
Si tratta di un superamento della teoria marxista dell'ora lavoro. Scrive Karl Marx nel Capitale che ”la quantita’ di lavoro stessa ha per misura la sua durata nel tempo, ed il tempo di lavoro possiede di nuovo la sua misura nelle parti del tempo come l’ora, il giorno, etc.”. Marx articola il concetto di lavoro sulle nozioni primarie di Valore e Tempo. Il lavoro propriamente detto è il lavoro produttivo, che accresce il valore della merce.

Il ministro ha precisato che si tratta di un "tema di cultura su cui si deve lavorare" lasciando il compito agli economisti. "Dobbiamo immaginare una forma di partecipazione dei lavoratori all'impresa", ha aggiunto ai giornalisti al termine del dibattito, per la condivisione dei risultati aziendali.

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