controlacrisi.org fabio sebastiani
Non sara' infatti piu' possibile derogare sulle 11 ore minime di
riposo giornaliero, sulle pause, sul lavoro notturno e sulla durata
massima dell'orario di lavoro settimanale. Stop alle deroghe dalla
vigente legislazione e stop anche per le deroghe previste oggi dalla
contrattazione collettiva.
Nei giorni scorsi c’è stato un confronto con i sindacati dei medici, che saranno in sciopero generale il 16 dicembre, che si è concluso con un nulla di fatto. L'Aran ha comunque avuto un mandato a chiedere la condivisione di deroghe che avrebbero, però, come unico risultato quello di danneggiare i cittadini oltre che gli stessi medici. “L’osservanza della normativa europea è una questione di politica sanitaria – sottolinea l’Anaao - che ha visto sino ad oggi assenti Governo e Regioni. Si tratta di organizzare i servizi in modo appropriato e di garantire le risorse umane necessarie per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza”. In ballo c’è ovviamente, il rinnovo del contratto di lavoro, soprattutto per quanto riguarda la parte normativa. Atto che il Governo si rifiuta di fare. Per la Cgil il giusto orario europeo e' a tutela della qualita' delle prestazioni sanitarie per i cittadini e della salute dei medici e degli operatori sanitari. Intanto, "e' forte il rischio caos nell'applicazione delle norme sull'orario di lavoro nelle aziende sanitarie, essendo, per alcuni aspetti, diversamente interpretabili”. “Avevamo lanciato l'allarme ma in un anno nulla e'
stato fatto scrivono in una nota Cecilia Taranto e Massimo Crozza - adesso non ricadano sui lavoratori e sui cittadini le colpe di un Governo che arriva a tempo scaduto".
Nei giorni scorsi c’è stato un confronto con i sindacati dei medici, che saranno in sciopero generale il 16 dicembre, che si è concluso con un nulla di fatto. L'Aran ha comunque avuto un mandato a chiedere la condivisione di deroghe che avrebbero, però, come unico risultato quello di danneggiare i cittadini oltre che gli stessi medici. “L’osservanza della normativa europea è una questione di politica sanitaria – sottolinea l’Anaao - che ha visto sino ad oggi assenti Governo e Regioni. Si tratta di organizzare i servizi in modo appropriato e di garantire le risorse umane necessarie per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza”. In ballo c’è ovviamente, il rinnovo del contratto di lavoro, soprattutto per quanto riguarda la parte normativa. Atto che il Governo si rifiuta di fare. Per la Cgil il giusto orario europeo e' a tutela della qualita' delle prestazioni sanitarie per i cittadini e della salute dei medici e degli operatori sanitari. Intanto, "e' forte il rischio caos nell'applicazione delle norme sull'orario di lavoro nelle aziende sanitarie, essendo, per alcuni aspetti, diversamente interpretabili”. “Avevamo lanciato l'allarme ma in un anno nulla e'
stato fatto scrivono in una nota Cecilia Taranto e Massimo Crozza - adesso non ricadano sui lavoratori e sui cittadini le colpe di un Governo che arriva a tempo scaduto".
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