Il jet russo Su24 abbattuto al confine fra la Siria e la Turchia rischia di aprire un nuovo conflitto politico fra Russia e Turchia. La Difesa russa insiste sul fatto che l'aereo, che viaggiava a 6000 metri d'altezza, fosse in territorio siriano. I turchi invece - la cui decisione di abbatterlo sarebbe arrivata direttamente dal governo e dopo "diversi avvertimenti" (almeno 10) - dicono che il velivolo aveva violato lo spazio aereo turco.
L'episodio apre nuovi e inevitabili conflitti diplomatici fra i due Paesi ed è destinato a dar vita a nuove polemiche sulla presenza dell'intervento russo in Siria e sugli "sconfinamenti" dei jet militari russi. Soltanto venerdì scorso il ministro degli esteri turco aveva ufficialmente protestato con l’ambasciatore russo Andrey Karlov sugli attacchi aerei russi antiterrorismo in Siria.Al centro della protesta proprio gli "sconfinamenti" e bombardamenti anche nella zona siriana popolata dai turkmeni. L'avvertimento era stato chiaro, della sorta "smettetela o ci saranno conseguenze". Di oggi, con Erdogan informato sulla faccenda, l'abbattimento.
I due piloti, entrambi russi, sono riusciti a lanciarsi con il paracadute prima dell'impatto ma sono poi finiti in territorio turkmeno e sarebbero morti in mano ai ribelli. Per lo meno questa è la sorte, ormai certa, di uno dei due. La tv Haberturk ha mostrato per prima un video che registra il momento della caduta del velivolo in territorio siriano nel villaggio di Yamadi, nella zona di Latakia: l'aereo precipita e si trasforma rapidamente in una palla di fuoco.
I media turchi sostengono che l'ordine di abbattere il jet militare sia arrivato direttamente dal premier turco, Ahmet Davutoglu, informato della violazione dello spazio aereo dal capo di Stato maggiore, Hulusi Akar. Ordine dato anche per la "paura" di azioni nei "confronti di Ankara". La Cnn turca ha poi mostrato le immagini, fornite dalla Turchia, che "inchioderebbero" i russi sullo sconfinamento.
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