Il potere d'acquisto è in discesa dall'inizio del millennio: l'offerta
di lavoro qualificato non è riuscita a stare al passo con la domanda. E
così sono sempre più i cittadini che devono affidarsi all'aiuto dello
Stato.
repubblica.it GIULIANO BALESTRERI
MILANO - Il mercato del lavoro americano non funziona. La dimostrazione - spiega uno studio dell'università di Princeton, citato dal New York Times
- è nella mancata ridistribuzione della ricchezza. A prova del proprio
teorema i professori dell'università californiana hanno utilizzato i
"McSalari reali", misurando lo stipendio con il numero di panini Big Mac
che si possono acquistare. Un esercizio mutuato dal BigMac Index
dell'Economist che misura il potere d'acquisto a livello globale in base
al prezzo del popolare panino.
Secondo i risultati dello studio, il numero di panini che si possono
acquistare col proprio stipendio è in continuo calo dall'inizio del
millennio in tutto il mondo industrializzato: scendevano anche prima
della crisi finanziaria e negli anni della grande crescita erano felici
solo in pochi. Un dato che solleva un dilemma non indifferente, almeno
negli Stati Uniti: se il mercato del lavoro davvero non è in grado di
garantire salari sufficienti per vivere dignitosamente, il rischio è che
la popolazione debba sempre più affidarsi all'assistenza pubblica.
D'altra parte in una fase di stagnazione degli stipendi, saranno sempre
più i cittadini che dovranno affidarsi alle cure dello Stato. Secondo il
New York Times addirittura il 47% degli americani dipende dal sostegno
del governo.
La rivoluzione di Piketty: "Salario minimo e supertasse sugli stipendi dei manager"
Il problema sarebbe nel fatto che la domanda per lavori più qualificati è
cresciuta più velocemente dell'offerta: "Abbiamo passato gli ultimi 30
anni senza alzare il livello dell'educazione a quello della domanda di
lavoro e così abbiamo un eccesso di lavoratori poco qualificati",
osserva David Autor, professore del Mit. Il problema non è solo questo,
però: "Una volta - dice Lawrence Katz di Harvard - il potere dei salari
aumentava con la crescita economica, adesso non è più così".
Insomma per porre un rimedio all'aumento delle disuguaglianze servirebbe
un intervento della politica. Qualcosa che metta fine alla disparità
tra stipendi e capitale, essendo consapevoli che per un lavoro
remunerativo non bastano più le qualifiche di un tempo. Così come la
partecipazioni agli utili aziendali non può essere una soluzione:
d'altra parte non tutti possono lavorare per Apple o Ferrari. La
risposta è dunque nell'istruzione e nel livello dei salari
minimi. E, soprattutto in una crescita economica equilibrata.
Osservazioni che spingono tanti esperti e addetti ai lavori a bocciare
l'idea che alla fine tutto andrà bene. Anche perché a complicare il
quadro contribuisce la tecnologia che sostituisce posti di lavoro.
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mercoledì 22 aprile 2015
Il BigMac smentisce il mercato del lavoro Usa: i salari calano da anni.
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