venerdì 24 aprile 2015

Sbarchi, l'Italia non ha i droni armati per affondare i barconi. Militari basiti dal dibattito pubblico: "Ci vuole almeno un anno".

Si rischia di voler andare a far la guerra senza i fucili. L'ipotesi di sparare ai barconi dei trafficanti che portano in Italia i migranti dal nord Africa " è solo una chiacchiera inutile". 

huffingtonpost.it 
È quanto scrive il Corriere della Sera che ha interpellato autorevoli fonti militari rimaste "basite di fronte a tanto sproloquio", nel dibattito pubblico e politico. L'unico modo per affondare definitivamente i barconi sarebbe quello di entrarne prima in possesso, sottraendoli così ai trafficanti. Non solo: anche volendo, per armare i 12 droni in possesso dell'Italia, 6 Predator di prima generazione e 6 nella versione Reaper, al nostro Paese manca il know-how. Nel caso in cui arrivasse dagli Usa l'autorizzazione ad armare con missili i droni (oggi utili solo per la ricognizione), "avremmo comunque davanti un lavoro lungo e complesso, dall’addestramento tecnico alle prove sperimentali. Non potremmo impiegarli in modo efficace prima di un anno", riporta il Corriere.


Scrive il Corriere:
L’ipotesi di usare i droni per colpire e affondare i barconi dei trafficanti di esseri umani, prima che partano dalle coste nordafricane, è solo una chiacchiera inutile e illusoria. Non solo e non tanto perché in questo momento all’Italia (come a quasi tutti i grandi Paesi dell’Ue, con l’eccezione del Regno Unito) manca la tecnologia necessaria per armare i 6 Predator B, anche detti Reaper, a disposizione delle nostre Forze Armate. Quanto perché, anche nell’ipotesi impossibile che gli Usa ci dessero domani il know-how per renderli letali, "occorrerebbero da 6 mesi a un anno per applicarlo e avere un embrione di capacità operativa". Certo potrebbero esser presi in considerazione altri modi per eliminare gli scafi della morte. "Ma è difficile — spiegano i nostri interlocutori — immaginare bombardamenti aerei, sia per la difficoltà di identificare gli obiettivi, sia per il rischio che i migranti possano essere usati come scudi umani. Tantomeno è realistico pensare a operazioni a terra direttamente nei porti, dove avremmo comunque bisogno della collaborazione di autorità locali, che o non ci sono o sono in conflitto fra loro"

Nessun commento:

Posta un commento