Il giorno prima dell'inaugurazione dell'esposizione i "No Expo" sfilano
per le strade del centro di Milano: "Un altro mondo è possibile",
recitano le scritte. Imbrattate le sedi di Enel e Unicredit. Il
presidente della Lombardia Maroni in seguito ai blitz della Digos nel
quartiere Giambellino: "Sono violenti e devono essere fermati".
F.Q.
Striscioni con le scritte “No Expo”, “Expo=mafia”, ma anche “Un altro mondo è possibile” o
“Grande evento uguale grande bufala”. Poi lanci di vernice colorata e
fumogeni. Studenti e antagonisti hanno sfilato in corteo per le strade
di Milano il giorno prima dell’inaugurazione
dell’esposizione. Due manifestanti sono saliti sulla struttura di “Expo
Gate” e hanno srotolato uno striscione. Poco dopo è stata imbrattata la
sede dell’Enel in via Broletto e due grosse scritte con vernice rossa sono state tracciate in piazza Duomo e davanti alla sede di Unicredit in piazza Cordusio.
Momenti di tensione davanti alla sede di Manpower, azienda incaricata della gestione del personale per Expo 2015 e al centro delle polemiche nei giorni scorsi per aver diffuso la notizia che molti under 29 avrebbero rifiutato un contratto da 1500 euro.
I manifestanti hanno tirato uova, sassi e vernice contro l’edificio, ma
durante l’azione c’è stato uno scontro tra anarchici e rappresentanti
dei collettivi. La polizia è intervenuta, ma non ci sono state cariche.
Un gruppo di persone completamente
vestite di nero e con il volto coperto dai cappucci delle felpe, dai
caschi o con bandana e cappellini, ha sfilato nella parte arretrata del
corteo pronto a colpire con estintori caricati non a
schiuma ma a vernice. Gli estintori poi vengono ricaricati al volo, per
strada. Quando agiscono altri attivisti bloccano con le mani le
telecamere di cameraman e gli obbiettivi dei fotografi.
“Saremo severissimi”, ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano, “e durissimi nel fare rispettare il diritto di manifestare,
ma anche nel fare rispettare il diritto di tutti gli altri di godersi
questa grande opportunità per l’Italia”. Il ministro in un’intervista a
Rtl ha parlato di un “apparato di sicurezza degno del grande evento”
con circa 4mila unità in servizio, di cui 600 uomini impiegati nella
vigilanza di 490 obiettivi sensibili in tutta la provincia”. Il
presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha
invece commentato con soddisfazione i blitz della Digos di questi giorni
nella zona Giambellino di Milano che hanno portato allo sgombero di
appartamenti occupati da antagonisti e al ritrovamento di mazze, picconi
e maschere antigas: “I no Expo sono violenti e devono essere
fermati. Dicono di non essere violenti ma mi pare che abbiano portato
mazze e cose varie. Per cosa le usano? Sono violenti e devono essere
fermati. Mi spiace che la questura abbia predisposto dei provvedimenti
di espulsione che la magistratura non ha ratificato. È un segnale
preoccupante che speriamo non si traduca in azioni violente”.Intanto per il terzo giorno le forze dell’ordine hanno effettuato perquisizioni, dopo il sequestro di mazze e molotov il 28 aprile e la denuncia di alcuni attivisti che avevano occupato abitazioni di edilizia popolare nella zona del Giambellino. Oggi, 30 aprile, è stato invece trovato – secondo quanto riferiscono fonti all’Ansa – un “covo freddo“,
un appartamento popolare occupato abusivamente e trovato vuoto, ma con
diversi letti in uso, e senza materiale atto a offendere. L’Aler ha
sigillato l’abitazione.
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giovedì 30 aprile 2015
Expo 2015, corteo studenti e antagonisti: striscioni, vernice e fumogeni. Alfano: “Diritto manifestare, non rovinare festa”.
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