controlacrisi-gianni marchetto
La
proposta di coalizione sociale ha vissuto in questi brevi mesi di molto
dibattito politico. E questo alla lunga potrebbe non giovargli. Anche
perché quella proposta, così come alcune altre, il cui nodo di fondo è
riassumibile intorno alla parola “unità della sinistra”, deve fare i
conti con processi sociali ed economici travolgenti e quindi urgenza e
accuratezza sono due caratteristiche fondamentali da imboccare fin
dall'inizio.
Raramente, ho sentito parlare di “questioni pratiche” da
superare, tipo come si passa dall’issare una bandiera sulla collina più
alta al fare in modo che poi l’afflusso verso questo punto di raccolta
sia ordinato ed efficace.
Per esempio, nessuno si è posto il
problema che attorno alla FIOM, perché cresca e prosperi una vera e
propria “coalizione sociale”. lo strumento di partenza è una sorta di
affiliazione, intanto alla FIOM che ne è stata la promotrice. Ho citato
uno dei tanti punti per sottolineare che il passaggio “coalizione
sociale” dal punto di vista organizzativo non è rintracciabile tra i
modelli consolidati in questi decenni. E’ proprio lì che si è inserita,
non a caso, Susanna Camusso per affondare il bisturi. Occorre, quindi,
lavorare un po’ di fantasia, ma anche prendendo quel che c’è stato di
buono dalle esperienze politiche e sociali del passato.
È ovvio
che l’affiliato non è immediatamente l’iscritto FIOM, questo è dentro le
regole e le norme dello statuto della FIOM, paga il suo 1% sulla
propria paga base e ha diritto ad una serie di tutele e servizi. Il
Contratto Nazionale dei Metalmeccanici è lo strumento di tutela e di
diritti nei confronti delle sue controparti.
È altrettanto ovvio
almeno per chi scrive che anche l’affiliato in cambio di ASCOLTO darà un
suo contributo finanziario alla FIOM, una cifra più che modesta a
carattere annuale.
QUALE ASCOLTO PARTECIPATO. Lo immagino di due
tipi: per tutti i Gruppi e Associazioni che vorranno aderire: dai RSU e
RLS di azienda, a gruppi e associazioni; per singole persone anche
provenienti da altre categorie, sindacati, ecc.;
CONDIZIONI
1.
Per gli affiliati: vanno previsti dei curriculum appositi per
recuperare le esperienze e il “saper fare” dei gruppi/associazioni e
delle singole persone. Il tutto andrà messo in un data base consultabile
da tutti gli affiliati. Questa è la parte più importante della
“coalizione”: far emergere il GIACIMENTO DEL SAPER FARE che ad oggi
nessuno conosce. La FIOM dovrebbe provvedere in questa prima fase.
2.
Per la FIOM: che si impegna a consultare la “coalizione” in tutti gli
appuntamenti importanti (es. rinnovo del CCNL, vertenze di importanza
nazionale, ecc.).
3. Immediatamente dopo il recupero delle
“esperienze” verificare la possibilità di costruzione della “coalizione”
anche a livello locale (regionale, provinciale, di singola città,
ecc.), a patto però di aver prima ESAUDITO il punto 1°.
4. Va
previsto sia per il livello nazionale sia per tutti i livelli locali la
figura del “coordinatore o gruppi ristretti di coordinamento” della
“coalizione”, 1° per non avere nessun “conflitto di interessi” con la
struttura sindacale FIOM e 2° per garantire la reciproca autonomia;
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sabato 25 aprile 2015
"Coalizione sociale, come si passa dalle parole ai fatti? Una proposta per partire". Intervento di Gianni Marchetto
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