Terremoto Nepal, 2.152 vittime. Onu:’6,6 milioni di coinvolti’. Dispersi 2 italianiCresce a 2.152 il numero delle vittime riportato dai media locali del terremoto di magnitudo 7.9 che ieri ha devastato Katmandu, la capitale del Nepal, provocando morti e crolli di edifici anche in India, Tibet, Pakistan e Bangladesh. Il bilancio ufficiale delle forze dell’ordine è di 1910 persone morte in Nepal, di cui 721 nella capitale, e altre 70 negli altri paesi colpiti, ma si teme che il numero sia destina a salire ancora. Nel frattempo è stato nuovamente chiuso l’aeroporto di Katmandu. Lo stop improvviso ha costretto almeno tre velivoli delle compagnie indiane Air India, Indigo e SpiceJet a rientrare a New Delhi e che ha bloccato anche alcuni aerei carichi di aiuti governativi indiani.

Non si hanno più notizie di due fratelli di Firenze, Daniel e Elia Lituani, di 25 e 22 anni, che si trovavano nel paese da due settimane. L’ultimo contatto con i genitori, riferisce la moglie all’Ansa, risale a pochi giorni fa con una mail inviata dalla città di Pokhara. La Farnesina continua a verificare la presenza di italiani nell’area colpita. Sono 300 gli italiani rintracciati dall’unità di crisi e sono tutti incolumi. Fonti del ministero degli Esteri hanno spiegato che le verifiche sono state complicate dalla difficoltà delle comunicazioni e dal fatto che la maggior parte dei connazionali effettivamente presenti in Nepal non si era registrata sul sito della Farnesina. Continuano intanto le segnalazioni dai famigliari anche a seguito della nuova scossa.
La scossa ha provocato il crollo di molti edifici di interesse architettonico e culturale del paese, devastando il centro capitale che era patrimonio dell’Unesco. Il sisma ha sbriciolato la torre di Dharahara, storico edificio di 9 piani, in cui sono rimaste vittime 250 persone che si trovavano nella costruzione.
Dalle prime stime diffuse dall’ufficio Onu della capitale nepalese sono 6,6 milioni le persone colpite dal sisma e il coordinatore delle Nazioni Unite per il Nepal Jamie McGoldrick ha già incontrato il governo per offrire l’assistenza necessaria. Intanto già dieci scosse di assestamento sono state avvertite nelle ore dopo la scossa principale, l’ultima quella delle 9.09 ora italiana di magnitudo 6.7 con epicentro a 17 km a sud di Kodar e che è stato avvertito anche in tutta l’India settentrionale terrorizzando la popolazione civile.
Un’altra valanga ha colpito nuovamente il campo base sull’Everest, in cui ieri erano rimasti vittime 18 alpinisti tra cui il manager di Google Dan Fredinburg, dove molti elicotteri stanno evacuando centinaia di persone. Alle 9.00 ora italiana un blocco di ghiaccio si è staccato ed è caduto per 800 metri finendo sull’area del campo. “La maggior parte delle tende al campo base sono distrutte – ha riferito Dorje Sherpa, un tecnico nepalese che lavora nell’associazione EvK2 Cnr – la forza del crollo della frana di ghiaccio è stata grande anche a causa dalla caduta contemporanea di alcune rocce”. L’alpinista romeno Gavan, che ieri aveva dato l’annuncio su Twitter della valanga, ha scritto oggi sul social network che “tutti i feriti gravi sono stati evacuati in elicottero. In molti hanno aiutato”. I feriti e le vittime già ieri sono stati spostati dalla zona nel villaggio di Periche. Anche i due alpinisti italiani, Marco Zaffaroni e il suo compagno Roberto Boscato, si trovano al Campo Base. Di oggi la telefonata del terzo italiano sull’Everest, Marco Confortola, bloccato al campo base del Dhaulagiri a quota 4750 metri alla madre Elena: “Sto bene ma sono stato svegliato da una forte scossa di terremoto”.