La coop coinvolta in inchieste per camorra e corruzione finanziò la campagna elettorale di alcuni sindaci. Isabella Conti, prima cittadina di San Lazzaro, ha già reso i 2mila. Ma il collega di Bologna frena: "Attendiamo la decisione degli organismi provinciali".
Isabella Conti |
Il primo cittadino del capoluogo ha chiesto che il partito sulla questione assuma una “linea comune” anche perché – ribadiscono da Palazzo D’Accursio – i finanziamenti di Cpl sarebbero passati dalla sede provinciale del Pd bolognese, in via Rivani. E proprio in via Rivani, oggi, 7 aprile, il Pd bolognese si riunirà per un summit urgente chiesto da Merola per decidere cosa fare. All’incontro parteciperanno il sindaco e il segretario provinciale democratico, il cuperliano Francesco Critelli. Secondo fonti del partito il vertice sarà allargato anche ad altri sindaci per decidere se restituire le risorse e come comportarsi per il futuro.
Cpl Concordia, nel 2014, avrebbe versato anche 4mila euro direttamente nelle casse del partito bolognese. A ricevere finanziamenti dalla coop indagata anche l’attuale sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, per la sua campagna (10mila euro); la deputata modenese ed ex ministro Cècile Kyenge e il senatore Ugo Sposetti, ex tesoriere dei Ds.
Il segretario bolognese del Pd Critelli, a differenza del sindaco, si è espresso a favore dell’autonomia degli eletti: “Saranno loro a decidere come comportarsi” fa sapere. Una linea sposata dal sindaco di San Lazzaro che ha scelto, senza previo accordo col Pd, di restituire i fondi alla Cpl e che si spinge fino a sottolineare che “in futuro il Pd non deve più accettare fondi da imprese che lavorano con la pubblica amministrazione”. Isabella Conti era già stata, di recente, al centro delle cronache per aver bloccato un progetto edilizio nel suo Comune, gesto che le ha attirato pressioni dal mondo economico e politico (denunciate alla magistratura) ma che le è valso l’apprezzamento del premier Come lei hanno preso la decisione di ridare indietro i soldi il deputato bersaniano Alfredo D’Attorre (che restituirà 5mila euro) e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (2mila euro).
Intanto la Cpl Concordia continua a difendersi dalle accuse e parla di “condotte estranee alla nostra storia e contrarie ai nostri modelli di comportamento”. A risultare indagati indagati per concorso esterno in associazione camorristica, in un fascicolo parallelo, sono quattro dei suoi dirigenti: oltre allo storico ex presidente Roberto Casari, Giulio Lancia, Pasquale Matano e Giuseppe Cinquanta, fino a poco tempo fa direttore di Cns (Consorzio nazionale servizi), coop rossa di Bologna.
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