Secondo l'inchiesta "Aquila nera" nel mirino erano finiti magistrati e rappresentanti delle forze dell'ordine. Il gruppo voleva ricostituire il Movimento Ordine Nuovo. Accusati di associazione terroristica, usavano i social network per fini propagandistici e si procuravano armi attraverso rapine. Minacce a Napolitano e Boldrini.
Un gruppo clandestino – “Avanguardia ordinovista” – che puntava alla ricostituzione di Ordine nuovo è stato smantellato questa mattina (22 dicembre) dalla procura della Repubblica dell’Aquila. Durante l’operazione – condotta in diverse regioni d’Italia dal Ros del carabinieri – sono state arrestate quattordici persone (11 in carcere e 3 ai domiciliari). Altre trentuno sono indagate, secondo quanto si apprende, e sarebbero in corso perquisizioni in diverse parti d’Italia.Il piano degli indagati, hanno spiegato in conferenza stampa il comandante nazionale del Ros, il generale Mario Parente, e il procuratore dell’Aquila Fausto Cardella, era “basato su un doppio binario”: “da un lato atti destabilizzanti da compiersi su tutto il territorio nazionale e dall’altro un’opera di capillare intromissione nei posti di potere, tramite regolari elezioni popolari con la presentazione di un loro “nuovo” partito”. L’accusa è di associazione terroristica finalizzata all’incitamento alla discriminazione per motivi razziali, etnici o religiosi. L’organizzazione – secondo quanto trapela – progettava azioni violente nei confronti di obiettivi istituzionali, tentando di reperire armi attraverso rapine o approvvigionamenti dall’estero e utilizzando i social network per la propaganda. Gli obiettivi, secondo la Procura dell’Aquila, erano Prefetture, Questure e Uffici di Equitalia. Ma anche magistrati e rappresentanti delle forze dell’ordine. L’inchiesta ha poi documentato una serie di minacce al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, alla presidente della Camera Laura Boldrini e all’ex ministro per l’integrazione Cecile Kyenge. Due obiettivi, poi, erano ritenuti dall’organizzazione più facili da raggiungere, perché privi di scorta: Pierferdinando Casini e il presidente della regione Abruzzo Gianni Chiodi. Accanto all’attività clandestina, il gruppo manteneva una livello visibile, puntando ad allargare il consenso, utilizzando soprattutto i social network. Ma c’erano da regolare anche vecchi conti lasciati in sospeso. Nel mirino del gruppo era entrato l’ordinovista Marco Affatigato, che il gruppo voleva uccide perché “legato ai servizi segreti” e quindi “ritenuto ‘infame'”. Un assassinio poi sfumato.
In una seconda fase – spiegano gli investigatori – gli arrestati aveva progettato di trasformarsi in partito e di partecipare direttamente alle elezioni. Tra le attività pubbliche era in cantiere la costituzione di una scuola politica, denominata Triskele, legata al “Centro Studi Progetto Olimpo”, che si sarebbe dovuta occupare dell’organizzazione di incontri in tutta Italia. Era prevista anche l’organizzazione di “Campi Hobbit”, richiamando il nome delle manifestazioni ideate dal Fronte della gioventù tra il 1977 e il 1981.
Il gruppo “Avanguardia ordinovista” manteneva poi stretti contatti con altre organizzazioni in Italia, tra le quali i “Nazionalisti Friulani”, il “Movimento Uomo Nuovo” e la “Confederatio”. Il “Movimento politico ordine nuovo”, a cui si ispirava il gruppo, è stata un’organizzazione neofascista fondata nel 1969 da Clemente Graziani e Pierluigi Concutelli. Venne sciolta dal ministro dell’interno Paolo Emilio Taviani, dopo l’inchiesta condotta dal giudice romano Vittorio Occorsio, poi rimasto vittima di un agguato mortale.
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