The Interview, Usa chiedono aiuto alla Cina contro i cyberattacchi alla hacker.
"You are an idiot"
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"Non si tratta di un atto di guerra, ma di un atto di vandalismo informatico che ha avuto costi notevoli. Lo stiamo prendendo molto seriamente. E risponderemo in modo proporzionato" ha commentato Barack Obama alla Cnn, dicendo che il Governo americano sta considerando di rimettere la Corea del Nord nella lista dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo.
La Corea del nord ha nuovamente minacciato rappresaglie contro la Casa Bianca e altri obiettivi Usa se gli Stati Uniti prenderanno misure nei suoi confronti dopo l'hackeraggio della Sony Pictures. "Risponderemo in modo proporzionale nel momento, nel luogo e nel modo che sceglieremo",ha fatto sapere la Commissione nazionale di difesa.
Negli ultimi giorni l'amministrazione Obama ha chiesto aiuto a Pechino di contrastare le capacità della Corea del nord di compiere attacchi informatici. Ad affermarlo, parlando con il New York Times, sono stati alti funzionari dell'amministrazione Washington per i quali si tratta di un primo passo in direzione della "risposta commisurata" annunciata dal presidente Barack Obama a seguito dell'attacco informatico alla Sony Pictures. "Ciò che stiamo cercando è un'azione di blocco, qualcosa che possa contrastare i loro sforzi per condurre attacchi", ha dichiarato un funzionario citato dal giornale.
Da Pechino non sarebbe arrivata al momento alcuna risposta, né è chiaro se la Cina possa o meno essere disposta a cooperare, considerate le tensioni in materia di sicurezza informatica tra i due paesi conseguenti all'incriminazione di cinque hacker che lavoravano per i militari cinesi accusati a maggio dal Dipartimento alla Giustizia di aver sottratto informazioni riservate ad alcune società americane. L'approccio segreto alla Cina si inquadra nella messa a punto di una serie di opzioni da presentare dal presidente Obama che comprendono anche l'ipotesi di nuove sanzioni economiche verso la Corea del nord analoghe a quelle che recentemente sono state adottate contro gli oligarchi russi e le figure più vicine al presidente Vladimir Putin.
Gli Stati Uniti considerano la Corea del Nord responsabile del cyberattacco alla Sony Pictures al centro della vicenda che ha coinvolto il film 'The Interview', commedia con James Franco che racconta un piano della Cia per assassinare il leader nordcoreano Kim Jong Un. L'uscita della pellicola è stata bloccata definitivamente dopo le minacce in stile 11 settembre ricevute da parte di un gruppo chiamato I Guardiani della Pace.
In un nuovo messaggio inviato a diversi giornalisti il gruppo accusato di aver compiuto l'attacco informatico alla Sony Pictures, Guardians of Peace, prende in giro apertamente l'Fbi. "Il risultato dell'inchiesta dell'Fbi è così eccellente che forse avete visto con i vostri stessi occhi ciò che facciamo. Ci congratuliamo per il vostro successo. Troverete il regalo per l'Fbi a questo indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=hiRacdl02w4", un link che collega ad un video chiamato "You are an idiot".La Corea del Nord si è detta completamente estranea alla vicenda, e ha offerto di avviare un'inchiesta congiunta con Washington sul cyberattacco. "Se il governo nordcoreano vuole veramente aiutare, ammetta di essere colpevole e compensi la Sony per i danni provocati dal suo attacco", ha risposto un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale americano, Mark Stroh.
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