sabato 16 novembre 2013

Condannato a 10 anni di carcere Jeremy Hammond, hacker che ha svelato scomode verità


Perché gli Stati Uniti stanno condannando al carcere alcuni dei loro giovani più brillanti? Se lo chiede l’attivista britannica Laurie Penny in un commento pubblicato sul Guardian alla vigilia della sentenza, giunta oggi, nei confronti di Jeremy Hammond, 28enne attivista online di Chicago,condannato a 10 anni di carcere per aver partecipato, nel 2011, alla violazione dei sistemi informatici della società di intelligence privata Stratfor, e per averne diffuso milioni di files tramite Wikileaks.
“Credo nel potere della verità perché ritengo che le persone abbiano diritto di sapere ciò che società e governi fanno a porte chiuse”, ha dichiarato Hammond, che si trova in carcere da un anno e mezzo. Secondo Penny, il motivo di tanto accanimento da parte delle autorità statunitensi nei confronti di Hammond e di altri attivisti come lui non è legato al danno economico – modesto – causato dalle loro azioni, ma alle verità scomode che hanno portato alla luce, lo spionaggio che la Stratfor avrebbe condotto nei confronti degli attivisti di Occupy Wall Street.
Come ha sottolineato su Twitter la giornalista de l'Espresso Stefania Maurizi, che in collaborazione con Wikileaks ha pubblicato in Italia i files di Stratfor, Hammond ha ricevuto una condanna estremamente dura, mentre restano a piede libero quegli agenti della CIA che si sono resi colpevoli di omicidi, torture e rapimenti.

Gli avvocati di Hammond avevano anche denunciato un conflitto di interessiper il magistrato che si occupa del caso, il cui marito, legato alla Stratfor, compariva nei files oggetto del leak.
Leggi la versione integrale (in inglese) della dichiarazione che Jeremy Hammond ha rilasciato oggi in occasione della sentenza.

Nessun commento:

Posta un commento