Sostantivo femminile derivato dal greco scholè, tempo libero.
Da Platone a Aristotele, i greci antichi esaltarono con costanza e
fermezza la scholè. Solo nel tempo libero dalle necessità materiali,
ovvero dagli impegni decisivi a procacciarsi di che vivere, è possibile
occuparsi della propria anima, costruire la propria personalità,
ragionare, imparare, crescere.
Opposto al tempo libero della scholè stava dunque il lavoro, considerato
come una semplice mancanza. E per questo definito per mezzo di quella
lettera con cui la lingua greca nega ciò che segue: l’alfa privativa.
L’a-scholìa era il tempo necessario a produrre, il tempo del lavoro
attraverso cui ci guadagniamo il pane. Un tempo che si deve limitare il
più possibile perché ciò che importa nelle nostre esistenze è il tempo
che ci è dato da vivere e di quel tempo solo il minimo indispensabile
deve essere impiegato per lavorare, produrre, far soldi.
Nella quiete della scholè, gli esseri umani sviluppano ciò che è più
importante: il senso critico. Nel tempo libero, essi possono chiedersi
se esista un altro modo per fare ciò che fanno quotidianamente, se sia
giusto quel che hanno imparato, se forse un’altra strada sia possibile.
Interrogarsi, criticare. Perché la crisi è ciò che conta. Ossia, la
krisis, la scelta, la decisione, il bivio che ci consente di cambiare
strada.
La scuola, dunque, è quel luogo fisico e ideale dove ci dedichiamo a noi
stessi per crescere e ragionare fuori da qualsiasi necessità materiale.
La scuola è il luogo del ragazzo che non lavora. La scuola è lo spazio
mentale dell’adulto che continua a chiedersi perché.
In un tempo dominato dallo spirito protestante del lavoro, del denaro e
della produzione a ogni costo, un tempo in cui si è addirittura drogati
di lavoro (workaholic) e incapaci di vivere il tempo libero, è facile
capire perché la scuola venga sempre per ultima e semmai la si consideri
come un semplice momento di preparazione al lavoro.
Ma nessun cambiamento è possibile senza quello che è sempre stato il
cuore della nostra civiltà: il senso critico. Ripartire dalla scuola
significa questo.
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giovedì 9 gennaio 2020
Parole. La scuola è il luogo del senso critico. Non solo quello della preparazione al lavoro.
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