venerdì 17 gennaio 2020

Classe dirigente & basta poco per mettergli paura. Autostrade invoca la pace: "Pronti a investire, ma con la revoca è la fine".

L'ad Roberto Tomasi a Repubblica: "Senza le concessioni e con l'indennizzo previsto dal Milleproroghe l'azienda andrà in default. Preoccupato per 7mila posti di lavoro".

Autostrade invoca la pace: “Senza le concessioni e con l’indennizzo previsto dal decreto Milleproroghe l’azienda andrà in default”. 

Lo dice, in un’ intervista a Repubblica, l’amministratore delegato di Autostrade, Roberto Tomasi, dopo che il consiglio di amministrazione della società ha dato ieri il via libera alle linee del piano strategico 2020-2023 di “trasformazione dell’azienda” con un piano di mille assunzioni e 7,5 miliardi di investimenti.
Sul fatto che le agenzie internazionali di rating valutano già l’affidabilità sul debito di autostrade come junk, spazzatura, Tomasi mostra la sua “preoccupazione per il futuro dei settemila dipendenti dell’azienda che lavorano con dedizione e per la possibilità di essere una risorsa per questo Paese”.

“Nonostante tutti gli sforzi che stiamo facendo - aggiunge - non sarà semplice recuperare i downgrading finanziari. Penso che non sempre ci sia consapevolezza della complessità di questa società e del Gruppo Atlantia, delle implicazioni sociali e degli impatti che un’eventuale revoca potrebbe comportare”.
Sui report truccati, ammette: “Una vicenda deprecabile. Siamo intervenuti rimuovendo i responsabili”. “Sull’entità della riduzione dei pedaggi - spiega quindi - valuterà Atlantia. Per la manutenzione vogliamo spendere il 40 per cento in più”.
Rivolgendosi al governo, Tomasi sottolinea più volte che “serve pacificazione” e infine, sulla sicurezza, afferma di poterla garantire: “Sì. Ciò non vuol dire che non dobbiamo continuare a lavorare sulla manutenzione e sui controlli. Le attività di controllo svolte da enti terzi dimostrano che i ponti e i viadotti della nostra rete sono sicuri al 100%”.

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