I due immigrati sono stati affiancati da alcuni uomini da un'automobile. A Bari i braccianti occupano la Basilica per denunciare lo sfruttamento e incontrano il vescovo barese.
Un
gruppo di immigrati è stato vittima di un’aggressione a Foggia. Secondo
la ricostruzione dei carabinieri, i migranti stavano andando a lavorare
in bicicletta quando sono stati affiancati da un’automobile con a bordo
gli aggressori che hanno iniziato a lanciare delle pietre. Due di loro
sono stati colpiti alla testa e hanno riportato un trauma cranico e due
ferite.
È stato necessario l’intervento del 118 e i migranti hanno denunciato la violenza ai carabinieri. Alcuni migranti, tutti residenti in un’ex fabbrica di Foggia, hanno deciso di non voler andare a lavoro per paura: “Non sono andato al lavoro - ha raccontato una delle vittime, originario della Guinea Bissau - ho paura trovare ancora quei ragazzi”.
Sull’accaduto è intervenuta la Flai Cgil di Foggia secondo cui “appare evidente che il clima di odio fomentato anche da azioni di forze politiche che fanno della discriminazione razziale verso gli immigrati che vivono e lavorano in questa provincia, l’unico impegno politico concreto, dimenticandosi delle difficoltà che i cittadini vivono ogni giorno, addossando qualsiasi responsabilità alla presenza di persone extracomunitarie”.
Intanto a Bari, nella Basilica di San Nicola, è in corso l’occupazione di alcuni braccianti immigrati che protestano contro le condizioni di lavoro. Il sindacalista Aboubakar Soumahoro ha denunciato con un video su Facebook la condizione dei lavoratori: “Quello dei braccianti è un lavoro privo di dignità e diritti. Chiediamo un confronto con l’arcivescovo. Dal governo solo indifferenza”.
Durante l’occupazione della
Basilica c’è stata anche la visita di monsignor Cacucci, vescovo di
Bari, che ha rassicurato i braccianti: “Volentieri mi faccio interprete
di questi che sono l’espressione del riconoscimento dei diritti della
dignità umana”. Cacucci ha dichiarato che parlerà della situazione con
Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, i vescovi della
regione e anche papa Francesco.È stato necessario l’intervento del 118 e i migranti hanno denunciato la violenza ai carabinieri. Alcuni migranti, tutti residenti in un’ex fabbrica di Foggia, hanno deciso di non voler andare a lavoro per paura: “Non sono andato al lavoro - ha raccontato una delle vittime, originario della Guinea Bissau - ho paura trovare ancora quei ragazzi”.
Sull’accaduto è intervenuta la Flai Cgil di Foggia secondo cui “appare evidente che il clima di odio fomentato anche da azioni di forze politiche che fanno della discriminazione razziale verso gli immigrati che vivono e lavorano in questa provincia, l’unico impegno politico concreto, dimenticandosi delle difficoltà che i cittadini vivono ogni giorno, addossando qualsiasi responsabilità alla presenza di persone extracomunitarie”.
Intanto a Bari, nella Basilica di San Nicola, è in corso l’occupazione di alcuni braccianti immigrati che protestano contro le condizioni di lavoro. Il sindacalista Aboubakar Soumahoro ha denunciato con un video su Facebook la condizione dei lavoratori: “Quello dei braccianti è un lavoro privo di dignità e diritti. Chiediamo un confronto con l’arcivescovo. Dal governo solo indifferenza”.
“Da parte nostra - ha proseguito - c’è un atteggiamento di difesa senza se e senza ma della dignità umana. Quello che non riusciamo ancora a realizzare in Italia è la seconda accoglienza, mi permetto di sottolineare questo e da parte vostra bisogna insistere su questo”. Infine il vescovo ha dichiarato che “non basta accogliere ma fare in modo che poi questa accoglienza sia dignitosa. Fino a quando non riusciremo a realizzare questo, si alimenterà da una parte l’idea di invasione e dall’altra non si riconoscerà dignità umana”.
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