giovedì 1 febbraio 2018

Quello che chiamano Lavoro. Come l'Italia ha sfruttato la crisi con l'economia sommersa.

Più lavoro nero. Così le false imprese hanno fatto cassa con la crisi. Sono oltre 3,3 milioni i lavoratori vessati in molti settori produttivi del paese, 100mila nelle false cooperative che continuiamo ad avversare e combattere. 
 
 
La frontiera del caporalato e dello sfruttamento è molto più ampia ed è da ricercare in tutti i settori dell'economia dove vanno intensificati i controlli.
Nel sommerso il salario medio orario scende da 16 euro a 8. L'evasione tributaria e contributiva schizza a quota 107,7 miliardi, quattro volte l'ultima manovra approvata il mese scorso. Di questi 10,7 sono relativi all'evasione previdenziale.
È così che in Italia l'economia sommersa ha sfruttato la crisi stringendo nella sua morsa la parte più esposta e meno difesa: i lavoratori che a causa della difficoltà hanno accettato un lavoro a ogni costo.
Le false imprese che ricorrono al lavoro irregolare riducono il costo del lavoro di oltre il 50% da 16 euro a 8 euro mettendo spesso fuori mercato le aziende che operano nella legalità.
Sono i dati allarmanti che emergono dal focus realizzato con il Censis "Negato, irregolare, sommerso: il lato oscuro del lavoro".

Nel focus si denuncia ancora una volta e si dice basta a chi ottiene vantaggio competitivo attraverso il taglio irregolare del costo del lavoro che vuol dire diritti negati e lavoratori sfruttati.
La classifica delle attività a più ampio utilizzo di lavoro sommerso vede ai primi posti quelle legate all'impiego di personale domestico da parte delle famiglie, secondo un tasso d'irregolarità che sfiora ormai il 60%. Va fatta però una distinzione tra i livelli d'irregolarità di una badante e quella di un lavoratore sfruttato nei campi o nei cantieri o nel facchinaggio. La famiglia evade per necessità, le false imprese per fare cassa.
C'è molto da fare in tema di controlli, di cultura della legalità, di modalità diventate strutturali nell'economia italiana.
È una battaglia di legalità, di civiltà, di maturità da affrontare e vincere. Non è di questa o di quella forza politica. Non ci si riuscirà in una sola stagione, ma è un percorso da intraprendere con decisione.

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