contropiano
Del
mais (Zea mays. fam.: Poacee), pianta di “grande prestigio” presso gli
antichi Maya, che ne facevano un elemento fondamentale della loro
economia, oltre che oggetto di culto, si utilizzano stili e stimmi dei
fiori femminili (barba di meliga). Si preparano in infuso, decotto,
estratto fluido, sciroppo, per il trattamento di iperuricemia,
prostatiti, cistiti, ipertensione, patologie cardiovascolari, diabete e
possono avere un importante ruolo nella prevenzione e trattamento della
cataratta.
Che
il mais avesse queste proprietà era già noto, soprattutto ad alcuni
medici italiani, già negli anni sessanta. In un recente studio
sperimentale, sono stati analizzati e valutati i composti fenolici e le
antocianine presenti nel mais, per la loro azione ipoglicemizzante.
Il
flavonoide hirsutrina, uno dei composti isolati, ha mostrato una forte
azione inibitoria contro l’aldoso redattasi, un particolare enzima che
interviene nella trasformazione del glucosio in sorbitolo.
L’accumulo
di sorbitolo all’interno delle cellule di determinati tessuti può
causare, nelle persone sofferenti di diabete, seri problemi quali
cataratta e neuropatia diabetica. L’hirsutrina potrebbe rappresentare
una nuova terapia contro le complicazioni del diabete.
Le antocianine del mais, inoltre, potrebbero contrastare una delle maggiori complicazioni diabetiche: la nefropatia diabetica.
Le
antocianine sono composti che hanno una notevole presenza nel Mays, in
particolare nel mays rosso. Il mais rosso è caratterizzato da chicchi di
un intenso porpora che può trasformarsi in un intenso blu quando è
presente nella pianta un elevato contenuto di antocianine.
Questo
mais, importante per quello che diremo in seguito, è conosciuto come
mais porpora, o mais blu, ed è un’antica varietà del comunissimo Zea
mays (quello adoperato per la polenta, tanto per intenderci). Sottolineo
che il mais rosso, allo stato delle conoscenze attuali, è sicuro nel
suo uso e non ha problemi di tossicità.
Sta
suscitando notevole interesse scientifico una recente valutazione che
reputa il mais molto utile nella cataratta, sia nella sua prevenzione,
sia nel trattamento; in particolare nelle persone diabetiche. La
questione è molto importante, non solo perché molti sono preoccupati per
il tipo di intervento, ma attualmente è la sola soluzione proponibile
ed è opportuno prendere in considerazione problematiche anatomiche e
farmacologiche.
Sappiamo dell’esistenza della barriera emato-oculare che
impedisce il contatto di alcune sostanze trasportate dal sangue, quali a
esempio i farmaci, con le strutture oculari interne.
La
stragrande maggioranza degli oculisti ritengono che non sia possibile
trattare farmacologicamente la cataratta senile; molti farmaci, in forma
di collirio, hanno rappresentato, in un recentissimo passato, un enorme
“affare” per alcune case farmaceutiche. Quella che si chiama FARMACOCINETICA OCULARE è però, nella maggioranza dei casi, sicuramente trascurata.
Prevenire
la cataratta è, attualmente, una possibilità realizzabile correggendo
lo stress ossidativo, sia livello locale che sistemico, sia con una
idonea regola alimentare e, ovviamente, con un supporto farmacologico.
Il
cristallino è immerso nell’umore acqueo, serve a scopi solamente
“ottici” (non è una semplice lente), e la cataratta senile rappresenta
la maggior parte delle cataratte; esistono infatti cataratte
traumatiche, da calore come nei soffiatori di vetro o in chi lavora ai
forni ad altissime temperature, e via dicendo. Se parliamo di stress
ossidativo questo è tutto quello che è in grado di alterare, più o meno
lentamente, il metabolismo lenticolare.
La
vitamina C è il più antico antiossidante conosciuto. In diverse maniere
si è cercato di far arrivare le sostanze antiossidanti al cristallino
per prevenire la cataratta, o per fermarne la sua evoluzione; a esempio
si è cercato di utilizzare la via sistemica, o generale, ma non va bene
per via della barriera emato-oculare.
Si
è pensato ai colliri, ma hanno dimostrato scarsa efficacia, o
addirittura nessuna efficacia. Negli ultimi anni è stato proposto un
collirio scoperto negli Stati Uniti, ma questa sostanza, solo a uso
veterinario, nonostante l’enfasi che le viene attribuita, non avrebbe
efficacia. Ricordo che il diabete è causa di stress ossidativo e la
cataratta diabetica, morfologicamente, è simile alla cataratta senile.
Recentemente
diversi studi sperimentali sono stati effettuati sul Mays (Zea mays)
per quanto riguarda la prevenzione della catarattogenesi diabetica. Lo
studio dimostra che:
“L’estratto
di semi di mais ceroso viola è il potenziale candidato per la
protezione contro la cataratta diabetica. Il meccanismo d’azione può
verificarsi attraverso la diminuzione dello stress ossidativo e la
soppressione dell’AR cioè l’aldoso-reduttasi. Tuttavia, ulteriori
ricerche in vivo sono ancora essenziali.”
Sappiamo
che la cataratta è una patologia visiva, dovuta ad una disfunzione
ottica che porta a disabilità, e rappresenta una importante
complicazione nei diabetici. Lo stress ossidativo viene associato al
diabete mellito e alle sue complicazioni. Moltissimi studi dimostrano
che i flavonoidi (le antocianine, o antociani, appartengono alla
famiglia dei flavonoidi), presenti in frutta e verdura, hanno un effetto
protettivo nella catarattogenesi e sono anche in grado di sopprimere
l’Aldoso-Reduttasi, un enzima che ha un ruolo fondamentale nella
catarattogenesi del diabete.
Il
Mays che rappresenta una importante fonte di antociani, nonchè altri
flavonoidi come la quercetina, o quercitina, è un flavonoide presente nei vegetali quali, a esempio, mele, uva, olive, frutti di bosco, verdure, pomodori, cipolle, broccoli, capperi, ma anche the e vino rosso.
“Dati
epidemiologici hanno dimostrato che il consumo di vitamine, minerali,
fibre e numerosi fitocomposti, compresi i flavonoidi, possono ridurre il
rischio di cataratta nell’uomo. I composti fenolici, i potenziali
agenti anticatarattivi, potrebbero ridurre il rischio di formazione di
cataratta influenzando molteplici vie chiave pertinenti alla
opacizzazione delle lenti oculari, tra cui lo stress ossidativo e la via
dei polioli. È stato riportato che numerosi tipi di composti fenolici
come la quercetina e l’antocianina hanno mostrato attività
anti-cataratta” 2)
L’estratto
di mays e di zenzero può anche prevenire, sempre in studi sperimentali,
non solamente la catarattogenesi ma anche la retinopatia. Una regola
alimentare ricca di antociani, come a esempio il mais, potrebbero
prevenire nel diabetico la cataratta, e la combinazione antiossidante di
mais e zenzero (che ha anche azione antiandrogenogenesi), secondo dei
dati che andranno verificati, è la più potente. 3)
Un
altro studio ci conferma che le piante contenenti flavonoidi, nel caso
specifico il mais, hanno azione di prevenzione della cataratta e:
“L’estratto
di semi di mais ceroso viola è il potenziale candidato per la
protezione contro la cataratta diabetica. Il meccanismo d’azione può
verificarsi attraverso la diminuzione dello stress ossidativo e la
soppressione dell’AR. (aldoso-reduttasi) Tuttavia, ulteriori ricerche in
vivo sono ancora essenziali”
Se
pensiamo a una “Regola Alimentare” che possa aiutare i nostri occhi (e
non solo) e che possa prevenire la cataratta dovremmo orientarci verso
un’alimentazione che contenga pochi grassi e sale, e molta frutta e
verdura; in tal modo si avrà una minore incidenza di “opacità del
cristallino” e perciò di cataratta.
Frutta
e verdura a foglia verde (spinaci e cavolo sono un’ottima fonte di
luteina e zeaxantina che riducono il rischio di degenerazione maculare),
ma anche pesce, uova e frutti di bosco che ci aiutano a controllare la
pressione arteriosa.
Non
dobbiamo poi dimenticare tutti quei frutti, o verdure, ricchi di
carotenoidi e anche il cioccolato fondente con un contenuto di almeno il
70% di cacao.
Di estremo interesse è quanto appare sul giornale scientifico Clinical and Experimental Optometry 5) che pubblica uno studio sulle capacità ipotensive degli stigmi di mais ma non su quello della pressione intraoculare.
Il
lavoro clinico condotto su esseri umani, ha dimostrato una
significativa riduzione della pressione intraoculare e pressione
arteriosa nelle persone ipertese. Il mais può essere utilizzato anche in
decotto e in infuso (sono due delle Forme Farmaceutiche in cui si può presentare ogni tipo di medicinale), per trattare diverse patologie.
Uno
studio sull’ipertensione, condotto su esseri umani, in cui si afferma
che la terapia farmacologica, necessaria per molto tempo, provoca un
gran numero di effetti collaterali e fa spendere molto denaro. In questo
lavoro si dimostra anche come la decozione del mais possa diminuire,
sia la pressione massima che quella minima nelle donne adulte. Sono
inoltre moltissimi gli studi scientifici che riguadano il mais e
attualmente l’attenzione è incentrata ( questa non è certo una novità
recente) sulle patologie delle vie urinarie, sulla prostata 8). Sono le
antocianine a essere gli elementi molto importanti per la pressione
arteriosa.
Prof Roberto Suozzi
Medico e Farmacologo Clinico
1) Biomed Res Int. 2014; 2014: 507435.
Pubblicato online 2014 Jan 16. doi: 10.1155 / 2014/507435
Effetto preventivo di Zea mays L. (Purple Waxy Corn) sulla cataratta sperimentale diabetica
Paphaphat Thiraphatthanavong, 1, 2 Jintanaporn Wattanathorn, 2, 3, * Supaporn Muchimapura, 2, 3 Wipawee Thukham-mee, 2, 3 Panakaporn Wannanon, 2, 3 Terdthai Tong-un, 2, 3 Bhalang Suriharn, 4 e Kamol Lertrat 4
Pubblicato online 2014 Jan 16. doi: 10.1155 / 2014/507435
Effetto preventivo di Zea mays L. (Purple Waxy Corn) sulla cataratta sperimentale diabetica
Paphaphat Thiraphatthanavong, 1, 2 Jintanaporn Wattanathorn, 2, 3, * Supaporn Muchimapura, 2, 3 Wipawee Thukham-mee, 2, 3 Panakaporn Wannanon, 2, 3 Terdthai Tong-un, 2, 3 Bhalang Suriharn, 4 e Kamol Lertrat 4
2)Preventive effect of Zea mays L. (purple waxy corn) on experimental diabetic cataract. Thiraphatthanavong P, Wattanathorn J, Muchimapura S, Wipawee TM, Wannanon P, Terdthai TU, Suriharn B, Lertrat K.
Biomed Res Int. 2014;2014:507435. doi: 10.1155/2014/507435. Epub 2014 Jan 16.
3) The
combined extract of purple waxy corn and ginger prevents
cataractogenesis and retinopathy in streptozotocin-diabetic rats.
Thiraphatthanavong P, Wattanathorn J, Muchimapura S, Thukham-mee W,
Lertrat K, Suriharn B.Oxid Med Cell Longev. 2014;2014:789406.
4)Biomed Res Int. 2014; 2014: 507.435. doi: 10.1155 / 2014/507435. Epub 2014 16 gennaio.Effetto preventivo di Zea mays L. (mais ceroso viola) sulla cataratta diabetica sperimentale.
Thiraphatthanavong P1, Wattanathorn J2, Muchimapura S2, Wipawee TM2, Wannanon P2, Terdthai TU2, Suriharn B3, Lertrat K3.
5)Clin Exp Optom. 2015 Mar;98(2):138-49 Corn silk aqueous extracts and intraocular pressure of systemic and non-systemic hypertensive subjects.
6)
Jurnal Medika Planta Indonesian Journal of Herbal MedicineThe Effect of
Corn Cob and Corn Silk (Zea mays L.) Decoction on the Normal Blood
Pressure on Adult Female Sugiarto Puradisastra, Stephanie Supriadi
7) J Nutr Sci Vitaminol (Tokyo). 2007
Feb;53(1):90-3. Effects of dietary administration of plant-derived
anthocyanin-rich colors to spontaneously hypertensive rats. Shindo M1, Kasai T, Abe A, Kondo Y.
8) Corn silk extract improves benign prostatic hyperplasia in … – NCBI – NIH
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5621359/ – Traduci questa pagina di SR Kim – 2017 14 set 2017 – B
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