Antonio Calafati  Embraco, inutile indignarsi. È il modello di mercato che ci siamo scelti Sono tutte uguali queste storie, sono tante, si ripetono continuamente. Di alcune sappiamo, di molte altre no. Del tutto inutile stupirsi o chiedersi curiosi o affranti “dov’è lo Stato?”, “dov’è il sindacato?”. Del tutto inutile guardare alla Commissione Europea, chiederle di intervenire. Del tutto inutile stupirsi, protestare, indignarsi per i lavoratori dell’Embraco.
Accusare gli slovacchi, poi, andare a chiedere a Bruxelles di “verificare”, è senza ragione: perché sono in Europa come noi, perché hanno un reddito pro-capite più basso del nostro, perché hanno bisogno di posti di lavoro come tutti, perché usano i fondi strutturali come li abbiamo usati noi e gli altri. Perché stanno nel mercato unico europeo come ci stiamo noi.
Questo è il mercato europeo che abbiamo costruito, che funziona con le regole fissate da noi: le abbiamo pensate, teoricamente giustificate, ideologizzate infine.
Non le abbiamo accettate queste regole, bensì desiderate, volute. In Italia come in nessun altro paese in Europa. Abbiamo visto come una benedizione il capitale straniero arrivare, senza chiedergli conto della sua responsabilità sociale (questo capitale che arriva non-importa-da-dove è responsabile del suo rendimento nei confronti di chi lo possiede, non certo degli operai o della comunità locale). Non c’è ragione per stupirsi, tutto previsto, prevedibile.