contropiano- cortocircuito
A proposito dell’articolo intitolato “La Lega Lombardi vuole più turisti e meno migranti” di Alessandra Longo, pubblicato a pag. 13 dell’edizione nazionale di “Repubblica” del 23 febbraio, il collettivo del CSOA Corto Circuito chiarisce che oltre le congetture espresse su presunti legami del Corto Circuito con l’Usb (esperienza condivisa oramai agli albori della nostra attività sociale, quando il sindacato si chiamava ancora RDB) e, con una ambiguo inciso, associandoci di conseguenza alla candidata 5stelle alla Regione Lazio precisiamo che:
- Non c’è mai stata alcuna relazione tra il Csoa Corto Circuito e la Onorevole Lombardi, incontrata per caso e soltanto una volta in un confronto pubblico al Centro Sociale Esc, durante la scorsa campagna elettorale per le elezioni Comunali del 2016. In quella occasione, con i Centri Sociali romani sotto stretta minaccia di sgombero, la Signora Lombardi si offrì di prendere a cuore e tutelare la sopravvivenza di tutti i Centri Sociali minacciati dalla delibera 140 dell’allora sindaco Marino, da lei ritenuti “fondamentali per offrire servizi e socialità alle periferea, poco curate dalla precedente amministrazione”.
- Le promesse di supporto della Signora Lombardi, espresse anche a nome di tutto il suo movimento/partito, sono state palesemente smentite dai fatti, dal momento che è stato proprio sotto il governo comunale e municipale stelle che il 13 ottobre del 2016, è stato realizzato lo sgombero del Corto
- Un intervento effettuato con una modalità ad alto contenuto scenografico, con il blocco e l’occupazione di un intero quartiere e il dispiegamento di un numero sproporzionato di uomini e mezzi delle forze dell’ordine, per non far passare inosservata la capacità di intervento, più incisiva addirittura di quella del commissario Tronca. Utilizzando, quindi, anche il momento più triste del nostro collettivo, ai propri fini politici, per comunicare agli elettori, la propria determinata missione legalitaria, utilizzando più volte l’esempio dello sgombero del Corto Circuito quale testimonianza della capacità e della rapidità di intervento. E se ne vedono, a tutt’oggi, le conseguenze che investono altri spazi sociali ed abitativi della città!
- Evidenziamo inoltre che, allo sgombero, sono seguiti una serie di provvedimenti coercitivi e puntivi, emessi alternativamente dagli uffici Comunali e Municipali, con il complice silenzio delle Amministrazioni, a chiarimento della decisa opposizione a qualsiasi tentativo di rendere nuovamente agibile un luogo, comunque abbandonato da chi ne ha preteso la restituzione.
- A questo si aggiungano le numerose e corpose multe e le tante denunce, anche di carattere penale, nei confronti di militanti che hanno avuto la sola colpa di porsi come attori, in una trattativa tra amministrazione e collettivo, soltanto promessa ma mai avviata.
Il nostro collettivo rivendica le proprie radici politiche e culturali, incompatibili con un partito che non opera per il superamento dei bisogni delle periferie e delle classi più deboli, se non con false promesse durante la campagna elettorale.
Gli unici rapporti che esistono tra il Corto Circuito e gli amministratori 5stelle, sono su carta bollata!
Chiediamo la pubblicazione di questa nota, in quanto la notizia riportata è priva di qualsiasi fondamento e pone questo collettivo nella grottesca, e assolutamente falsa, posizione della vittima che appoggia il proprio carnefice!
Rivendichiamo il nostro Dna antifascista, antisessista, antirazzista e anticapitalista.
Con Auro Bruni nel cuore… forzare l’orizzonte!
L’Assemblea di Gestione del Corto Circuito
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