lunedì 19 febbraio 2018

Classe Operaia. Embraco dice no a richieste del ministero, l'ira di Calenda: "Irresponsabili, non incontro più questa gentaglia". E se boicottassimo i prodotti Whirlpool?

L'azienda non ha ritirato i 500 licenziamenti, il ministro ora punta su Bruxelles.

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Adesso tra il ministro Calenda e la Embraco è davvero scontro. Alla proposta del governo su stop licenziamenti e cassa integrazione, "Embraco ha risposto negativamente, si conferma un atteggiamento di totale irresponsabilità dell'azienda. Le loro motivazioni dimostrano una mancanza di attenzione al valore delle persone e alla responsabilità sociale dell'impresa". Così il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda aggiungendo "Adesso non ricevo più questa gent...gentaglia perché onestamente ne ho avuto fin sopra i capelli di loro e dei loro consulenti del lavoro italiani che sono qua".

Nell'incontro ministro e sindacati avevano insistito con Embraco perché ritirasse i 497 licenziamenti (su 537 posti) e attivasse la cassa integrazione. Il gruppo brasiliano, che fa parte della Whirlpool, ha avanzato proposte che però Calenda e sigle metalmeccaniche hanno definito "di fantasia" e che hanno respinto. Domani il ministro volerà a Bruxelles dalla commissaria alla Concorrenza per valutare se la scelta dell'azienda di trasferire lo stabilimento in Slovacchia vada contro le regole europee.
La notizia della rottura ha raggiunto gli operai mentre stavano manifestando davanti allo stabilimento di Riva di Chieri. Una protesta che ha di fatto interrotto il traffico sulla Torino-Asti.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino che ha partecipato all'incontto al ministero:: "L'atteggiamento dell'Embraco - ha detto - é incomprensibile e irresponsabile. Incomprensibile perché c'erano e ci sono ancora soggetti disposti a investire in piani di reindustrializzazione che hanno come condizione l'attivazione della cassa integrazione, una semplice posposizione di 9 mesi che l'azienda, incomprensibilmente rifiuta .Irresponsabile - prosegue - perché, salvo ripensamenti che siamo sempre disponibili ad accogliere, dal 25 marzo partiranno licenziamenti collettivi con le immaginabili conseguenze sulla vita familiare dei dipendenti e di chi lavora nelle forniture e nei servizi. Irresponsabile anche nei confronti del governo e del ministero, che tanto si é impegnato nel trovare soluzioni. E infine, di nuovo, incomprensibile verso gli obiettivi stessi dell'azienda, che potrebbe andare incontro a ricadute di mercato negative, proprio per l'effetto delle azioni che sta portando avanti".

"E' una situazione inaccettabile, una presa in giro per i lavoratori" aggiunge la sindaca di Torino Chiara Appendino.

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