USB, il giudice ha sentenziato quello che i politici ci nascondono.
“Questa sentenza, oltre al merito, segna un punto importante sui termini della prescrizione nelle cause da lavoro. Una sentenza pionieristica: il tribunale ha accolto la tesi dei nostri legali (Conte/Martini /Ranfagni), secondo la quale i crediti di lavoro non si prescrivono più durante il rapporto di lavoro, in quanto l’abbattimento delle tutele sopraggiunto negli ultimi anni con la legge Fornero prima e il Jobs Act poi, rendono il lavoratore psicologicamente timoroso nel fare causa”, dichiara Francesco Iacovone, dell’USB Lavoro Privato.
“La sentenza segna uno spartiacque – prosegue il rappresentante USB – dallo Statuto dei Lavoratori in avanti, i crediti dei lavoratori delle aziende con più di 15 dipendenti si prescrivevano nei 5 anni che decorrevano nel corso del rapporto di lavoro. Questo grazie alla tutela dell’articolo 18 che rendeva il lavoratore più forte davanti all’azienda, tanto da poter intentare una causa in costanza del rapporto di lavoro”.
“In questa causa di lavoro il giudice ha sentenziato quello che i politici ci nascondono. La precarietà e l’indebolimento dell’articolo 18, che si sono affermati prepotentemente con la legge Fornero e il Jobs Act, tolgono ai lavoratori il coraggio di fare causa durante il rapporto di lavoro. E allora via la prescrizione, si ritorna al passato.”, conclude Iacovone.
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