Tra le persone denunciate o
arrestate 1.534 sono italiani, 904 stranieri. Una lunga scia di violenza
nei dati del Viminale, che sottostimano il fenomeno.
Una lunga scia di violenza contro le donne. Casi
di stupri o di tentate violenze che quotidianamente si susseguono nelle
cronache italiane. Nei primi sei mesi del 2017, sono dati del Viminale
riportati dal Corriere della Sera e
da Repubblica,
sono state commesse 2.333 violenze carnali, nello stesso periodo del
2016 furono 2.345. Sono state 2.438 le persone denunciate o fermate nei
primi sette mesi del 2017: tra loro, 1.534 italiani e 904 stranieri. Nel
2016 erano stati 2.383 con una divisione pressoché invariata: 1.474
italiani, 909 stranieri.
Sono numeri che non esauriscono il dramma. I casi che emergono sono
un numero molto ridotto, migliaia di episodi non vengono denunciati e
restano impuniti. Le donne hanno paura, visto che molto spesso la
violenza la subiscono in famiglia. Oppure si vergognano. Secondo
l'ultimo rapporto Istat ci sono 653 mila donne vittime di stupro, 746
mila di tentato stupro. Il 21% delle donne italiane ha subito abusi di
diverse forme. Ma le denunce negli ultimi due anni stanno diminuendo.
Scrive La Repubblica:
A fotografare il fenomeno nel suo complesso aiuta una recente
indagine realizzata dall'istituto Demoskopika: nel corso degli ultimi
anni, denunce e arresti hanno interessato in maggioranza gli italiani
(61% dei casi), seguiti da romeni (8,6%), marocchini (6%), albanesi
(1,9%) e tunisini (1,3%). Anche le vittime sono principalmente donne di
nazionalità italiana (68% dei casi), seguite da romene (9,3%) e
marocchine (2,7%). E ancora: ogni quattro casi di violenza sessuale in
Italia, almeno uno coinvolge un minorenne. Mentre Lombardia e Lazio
detengono il triste record dei territori dove avvengono, in valore
assoluto, il maggior numero di reati.
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