In una Miami deserta c'è chi resta. I residenti rassegnati: "Sappiamo quello che succederà: nulla di tutto questo ci sarà più".
Il ricordo di Ralph Henderson è ancora vivo. La
casa iniziò a muoversi sotto i suoi piedi, le fondamenta sembravano
poter cedere da un momento all'altro mentre fuori i venti infuriavano a
165 miglia all'ora. Era l'ultima settimana dell'agosto del 1992 e
l'uragano Andrew stava spazzando via ogni cosa. Quando uscì a vedere
cosa era rimasto del suo isolato rimase scioccato: un tir era
appollaiato sul tetto di un negozio. Ralph sa bene cosa aspettarsi nella
notte tra sabato e domenica. Dopo aver già causato 24 vittime e decine
di miliardi di danni nei Caraibi, l'uragano nucleare Irma sta per
abbattersi sulla Florida con una forza distruttiva superiore a quella di
Andrew. Secondo il governatore della Florida Rick Scott Irma è "più
grande, più veloce e più forte".
"Sappiamo già quello che succederà", ha raccontato Ralph all'HuffPost
Usa. "Dopo Irma questi alberi non ci saranno più, questa recinzione non
ci sarà più. La mia barca probabilmente non ci sarà più. Qualsiasi cosa
all'esterno delle abitazioni potrebbero non esserci più". Miami Beach,
solitamente affollatissima di turisti, in queste ore è spettrale:
alberghi vuoti, strade deserte, locali chiusi, paratie di legno e sacchi
di sabbia davanti alle abitazioni. Il carburante scarseggia a causa dei
danni alle raffinerie del Texas causati da Harvey nei giorni scorsi,
anche l'acqua inizia a mancare. E gli scaffali dei supermercati sono
stati presi d'assalto.
Pochi numeri per comprendere la furia di Irma. Sono solo quattro gli
uragani che fino ad ora hanno colpito la Florida con venti superiori ai
240 chilometri orari: Charley nel 2004, Andrew nel 1992 e gli uragani
delle Florida Keys del 1935 e del 1919. Irma avanza con venti a 250
chilometri orari. La forza dei venti di Irma copre un'area di circa
180mila chilometri quadrati, più grande dell'intera Florida che ha una
superficie di 170mila chilometri quadrati. I venti dell'uragano si
estendono per 185 chilometri. A Cuba sono già 700mila le persone
evacuate, oltre a circa 36mila turisti.
Secondo gli esperti meteo, oltre 20 milioni di persone tra Florida,
Georgia e Carolina del Sud saranno investiti da venti a 120 chilometri
orari su 40 milioni persone che si trovano nel cono dei venti. Ma Irma
non viaggia da sola, è accompagnata da altri due uragani, Katia
(categoria 2) e Josè. Quest'ultimo si è rafforzato ed è diventato
categoria 4. Si dirige, con venti che raggiungono i 240 chilometri
all'ora, verso le Piccole Antille. Josè è a 700 chilometri da questo
arcipelago e avanza in direzione ovest/nord-ovest a 30 chilometri
all'ora. Le autorità avvertono che anche questo uragano è "estremamente
pericoloso". E gli esperti ritengono che Irma non calerà d'intensità nei
prossimi giorni, continuando a fluttuare tra la categoria 4 e la 5.
Anche Kevin, un ufficiale di polizia, ha già affrontato l'uragano
Andrew: "Fu una cosa mai vista in vita mia. Questa volta però è diverso,
ho una famiglia". "Questa è una tempesta dal potenziale distruttivo
assolutamente storico", ha avvertito il presidente Donald Trump in uno
speciale videomessaggio sull'uragano pubblicato sui social media. Trump
ha esortato gli americani sulla traiettoria dell'uragano ad "essere
vigili" e a seguire tutte le istruzioni delle autorità. "Perché nulla è
più importante - ha detto - della sicurezza della nostra gente".
I piani di evacuazioni messi appunto dalle autorità sono in vigore da
giorni, ma lasciare lo Stato non è così semplice come sembra.
Raccogliere tutto e spostarsi altrove, il più lontano possibile, ha un
costo che molte famiglie non possono permettersi. È come stare in
trappola, lascia intendere Ralph. Per ora sono circa 650mila le persone
che hanno lasciato la contea di Miami. Ma le immagini che arrivano
dall'altra sponda dell'Atlantico rendono bene l'idea del grande esodo in
corso: intere famiglie con le loro valige stazionano alle fermate dei
bus, nella speranza che la propria corsa non sia stata cancellata. Il
Miami International Airport è preso d'assalto prima che chiuda per
l'arrivo dei forti venti. Il traffico è da incubo, con le tre principali
arterie stradali della Florida letteralmente intasate. "Il tempo sta
per scadere", ha dichiarato il Governatore Scott.
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