sabato 9 settembre 2017

"Il tempo sta per scadere". La Florida si prepara all'uragano nucleare Irma, continua la grande fuga di 650mila persone.

In una Miami deserta c'è chi resta. I residenti rassegnati: "Sappiamo quello che succederà: nulla di tutto questo ci sarà più".


Il ricordo di Ralph Henderson è ancora vivo. La casa iniziò a muoversi sotto i suoi piedi, le fondamenta sembravano poter cedere da un momento all'altro mentre fuori i venti infuriavano a 165 miglia all'ora. Era l'ultima settimana dell'agosto del 1992 e l'uragano Andrew stava spazzando via ogni cosa. Quando uscì a vedere cosa era rimasto del suo isolato rimase scioccato: un tir era appollaiato sul tetto di un negozio. Ralph sa bene cosa aspettarsi nella notte tra sabato e domenica. Dopo aver già causato 24 vittime e decine di miliardi di danni nei Caraibi, l'uragano nucleare Irma sta per abbattersi sulla Florida con una forza distruttiva superiore a quella di Andrew. Secondo il governatore della Florida Rick Scott Irma è "più grande, più veloce e più forte".
"Sappiamo già quello che succederà", ha raccontato Ralph all'HuffPost Usa. "Dopo Irma questi alberi non ci saranno più, questa recinzione non ci sarà più. La mia barca probabilmente non ci sarà più. Qualsiasi cosa all'esterno delle abitazioni potrebbero non esserci più". Miami Beach, solitamente affollatissima di turisti, in queste ore è spettrale: alberghi vuoti, strade deserte, locali chiusi, paratie di legno e sacchi di sabbia davanti alle abitazioni. Il carburante scarseggia a causa dei danni alle raffinerie del Texas causati da Harvey nei giorni scorsi, anche l'acqua inizia a mancare. E gli scaffali dei supermercati sono stati presi d'assalto.

Pochi numeri per comprendere la furia di Irma. Sono solo quattro gli uragani che fino ad ora hanno colpito la Florida con venti superiori ai 240 chilometri orari: Charley nel 2004, Andrew nel 1992 e gli uragani delle Florida Keys del 1935 e del 1919. Irma avanza con venti a 250 chilometri orari. La forza dei venti di Irma copre un'area di circa 180mila chilometri quadrati, più grande dell'intera Florida che ha una superficie di 170mila chilometri quadrati. I venti dell'uragano si estendono per 185 chilometri. A Cuba sono già 700mila le persone evacuate, oltre a circa 36mila turisti.
Secondo gli esperti meteo, oltre 20 milioni di persone tra Florida, Georgia e Carolina del Sud saranno investiti da venti a 120 chilometri orari su 40 milioni persone che si trovano nel cono dei venti. Ma Irma non viaggia da sola, è accompagnata da altri due uragani, Katia (categoria 2) e Josè. Quest'ultimo si è rafforzato ed è diventato categoria 4. Si dirige, con venti che raggiungono i 240 chilometri all'ora, verso le Piccole Antille. Josè è a 700 chilometri da questo arcipelago e avanza in direzione ovest/nord-ovest a 30 chilometri all'ora. Le autorità avvertono che anche questo uragano è "estremamente pericoloso". E gli esperti ritengono che Irma non calerà d'intensità nei prossimi giorni, continuando a fluttuare tra la categoria 4 e la 5.
Anche Kevin, un ufficiale di polizia, ha già affrontato l'uragano Andrew: "Fu una cosa mai vista in vita mia. Questa volta però è diverso, ho una famiglia". "Questa è una tempesta dal potenziale distruttivo assolutamente storico", ha avvertito il presidente Donald Trump in uno speciale videomessaggio sull'uragano pubblicato sui social media. Trump ha esortato gli americani sulla traiettoria dell'uragano ad "essere vigili" e a seguire tutte le istruzioni delle autorità. "Perché nulla è più importante - ha detto - della sicurezza della nostra gente".
I piani di evacuazioni messi appunto dalle autorità sono in vigore da giorni, ma lasciare lo Stato non è così semplice come sembra. Raccogliere tutto e spostarsi altrove, il più lontano possibile, ha un costo che molte famiglie non possono permettersi. È come stare in trappola, lascia intendere Ralph. Per ora sono circa 650mila le persone che hanno lasciato la contea di Miami. Ma le immagini che arrivano dall'altra sponda dell'Atlantico rendono bene l'idea del grande esodo in corso: intere famiglie con le loro valige stazionano alle fermate dei bus, nella speranza che la propria corsa non sia stata cancellata. Il Miami International Airport è preso d'assalto prima che chiuda per l'arrivo dei forti venti. Il traffico è da incubo, con le tre principali arterie stradali della Florida letteralmente intasate. "Il tempo sta per scadere", ha dichiarato il Governatore Scott.

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