Il piano di azione della Commissione Ue: impegno nei rimpatri, codice Ong per l'Italia e misure "immediate".
Preparare un codice di condotta per le navi Ong nel Mediterraneo e rispettare i propri impegni sulla redistribuzione, in particolare registrando urgentemente tutti gli eritrei presenti in Italia. Centralizzando le procedure e rendendo possibile la redistribuzione dei minori non accompagnati.
Attuare rapidamente la legge Minniti creando ulteriori hotspot per la registrazione e migliorando le capacità di detenzione Aumentare i rimpatri.
"MISURE IMMEDIATE" - Il piano prevede "una serie di misure immediate" e coinvolge "gli Stati Ue, la Commissione e le agenzie Ue e l'Italia stessa". "La situazione disperata nel Mediterraneo non è nè nuova nè passeggera - spiega il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker - In questi ultimi 2 anni e mezzo abbiamo fatto enormi progressi verso un'autentica politica migratoria Ue ma l'urgenza della situazione richiede ora di accelerare seriamente il nostro lavoro collettivo e di non lasciare l'Italia da sola".
LO SCONTRO JUNCKER-TAJANI In mattinata duro scontro in plenaria al Parlamento europeo tra il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. Juncker, che avrebbe dovuto parlare dei risultati della presidenza maltese e della crisi migratoria, si è lamentato per i pochi parlamentari presenti in aula.
"Siete ridicoli", ha attaccato, subito ripreso da Tajani. "Moderi i termini - l'ha interrotto - è la Commissione sotto il controllo del Parlamento non il contrario".
"Il fatto che c'è solo una trentina di deputati presenti dimostra che il Parlamento europeo non è serio. Se ci fossero stati Angela Merkel o Macron e non un piccolo Paese come Malta non sarebbe stato così. Non parteciperò più a riunioni di questo tipo", ha detto ancora Juncker prima di interrompere bruscamente il suo intervento con un brevissimo ringraziamento al premier maltese Joseph Muscat per il suo lavoro durante la presidenza di turno del Consiglio. Tajani l'ha ripreso per una seconda volta. Poi il dibattito è proseguito con gli interventi degli eurodeputati.
La lite poi è rientrata. I due si sono incontrati per un chiarimento dopo l'acceso scambio in plenaria. Lo rende noto il portavoce di Tajani: "Juncker ha detto di essere dispiaciuto per le parole utilizzate durante il dibattito, per Tajani l'incidente è chiuso". Il presidente dell'Eurocamera ha quindi sottolineato "l'importanza della cooperazione tra le istituzioni europee a favore dei cittadini".
Avramopoulos: "Non possiamo lasciare l'Italia sola". "Non possiamo lasciare l'Italia sola". È quanto ha ribadito in mattinata il commissario europeo per le Migrazioni Dimitris Avramopoulos, in un'intervista a Le Figaro, sollecitando "risposte concrete" a sostegno del governo di Roma al vertice dei ministri dell'interno Ue in programma giovedì prossimo a Tallinn.
"Non possiamo lasciare l'Italia da sola. La situazione come è adesso non è più sostenibile", ha detto il commissario, sottolineando che la priorità è "lavorare a monte per ridurre i flussi".
Premier francese: "Aiutare sì, subire mai". "Accogliere, sì, aiutare sì, subire no, mai" sostiene intanto il premier francese, Edoaurd Philippe, parlando della crisi dei migranti dinanzi al parlamento riunito in seduta solenne a Parigi.
Il governo francese, continua Philippe, affronta la "sfida migratoria", presenterà "la prossima settimana" misure per riformare il sistema d'asilo e lottare contro l'immigrazione irregolare, con una "esigenza di umanità" con cui "la Francia onori la sua tradizione di accoglienza". Il premier francese aggiunge che l'intenzione è di ridurre il tempo di analisi delle richieste di asilo e di allontanare effettivamente i profughi che non abbiano diritto a esso, "in pratica i migranti economici".
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