venerdì 28 luglio 2017

Obamacare, i vescovi contro Trump: "Semmai il nodo è riuscire a migliorarla"

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Il Congresso statunitense ha votato "no" all'abolizione della riforma sanitaria nota come Obamacare poiche' non e' stato presentato un valido piano di sostituzione e si rischia di generare incertezza e caos soprattutto nelle fasce di popolazione piu' fragili. Anche la Conferenza episcopale degli Stati Uniti ha continuato a dichiarare "inaccettabili le attuali proposte di cambiamento, come inaccettabili restano i tentativi di abrogare l'Affordable Care Act senza un adeguato sistema sostitutivo".
I vescovi hanno affidato il loro messaggio a mons. Frank J. Dewane presidente della Commissione Giustizia e Sviluppo che in una nota ai senatori, proprio ieri, ha ribadoto che "l'assistenza sanitaria dovrebbe essere veramente universale e conveniente. Tutte le persone che hanno bisogno dovrebbero avere accesso a un'assistenza sanitaria completa e qualificata, secondo quanto possono permettersi. E il riceverla non deve dipendere dal loro stadio di vita, dal lavoro dei genitori, dal loro guadagno, da dove le persone vivono o sono nate". Pur apprezzando gli sforzi fatti per la protezione per i non nati, i vescovi sono consapevoli che la cosiddetta Obamacare necessita riforme soprattutto per eliminare le barriere di accesso alle cure, tuttora presenti e per tutelare maggiormente
l'obiezione di coscienza e la liberta' religiosa soprattutto nella difesa della vita.
Per questo mons. Dewane ha chiesto ai senatori repubblicani e democratici di lavorare insieme nel promuovere quei cambiamenti attenti al bene comune, senza per questo pregiudicare l'accesso alle cure per milioni di cittadini gia' in difficolta', inclusi gli immigrati.

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