Fascisti d'Italia. Pugni, insulti e cinghiate: i fascisti sono tornati a far paura.
Negli ultimi mesi sono aumentate
esponenzialmente violenze, blitz, pestaggi. I responsabili, il più delle
volte, appartengono a gruppi di estrema destra. I bersagli: migranti,
Ong, militanti di sinistra. Sull'Espresso in edicola da domenica
l'inchiesta sui 'neri' del 2017.
L'Espresso Federico Marconi Pestaggi, blitz, aggressioni.La violenza è aumentata in maniera esponenziale negli ultimi mesi.
E la matrice è, spesso, la stessa: l’estrema destra, che sta tornando
più prepotente che mai. In alcuni casi i responsabili sono ancora
ignoti, ma i bersagli no: sono gli stessi contro cui si scagliano i
neofascisti.
6 dicembre 2016. San Basilio, quartiere della periferia est della capitale, si rivolta contro una famiglia marocchina.
«Un episodio di profondo degrado morale e civile» commentano dal
Campidoglio. Una trentina di residenti ha aggredito la famiglia,
legittima assegnataria della casa popolare, in difesa degli occupanti
abusivi dell’alloggio: «Non vogliamo i negri, andate via con i barconi».
A supportare i riottosi Forza Nuova: «Sosterremo con forza la rivolta popolare per la difesa di Roma contro chi vuole farci diventare minoranza a casa nostra».
L'inchiesta di copertina sull'estrema destra che conquista
nuovi consensi soffiando sul fuoco della crisi economica e dei flussi
migratori: un viaggio nelle istituzioni in cui entrano partiti
neofascisti e nel mondo criminale in cui i "neri" la fanno da padrone (e
non vengono mai puniti). Poi l'analisi di Marco Damilano sui "Supplenti
di stato", figure degli apparati e delle istituzioni che fanno da
garanti del Paese mentre la politica va in pezzi e un reportage su
Amatrice un anno dopo il sisma. Il direttore Tommaso Cerno e Alessandro
Gilioli raccontano il nuovo numero del settimanale
Con l'anno nuovo, si ricomincia. 21 gennaio 2017, Noi
con Salvini e Fratelli d’Italia manifestano contro l’ordinanza con cui
la sindaca Raggi destina il Ferrhotel, albergo in disuso vicino la
stazione Tiburtina, all’accoglienza dei migranti. Tra i partecipanti la
deputata della Lega Nord Barbara Saltamartini. Al termine della
manifestazione Forza Nuova e Roma ai Romani occupano la struttura: «Contro i migranti siamo pronti alle barricate».
Passano tre giorni. 24 gennaio: Forza Nuova, CasaPound e Roma ai Romani impediscono a una famiglia di egiziani di prendere possesso di una casa popolare
dopo lo sgombero degli occupanti, ancora una volta italiani e abusivi:
«Non molleremo un centimetro» dichiara Giuliano Castellino, portavoce di
Roma ai Romani.
Il primo pestaggio il 2 febbraio, a Ostia. «Mi hanno
accerchiato, gettato in terra e preso a calci, i passanti non hanno
fatto nulla per fermarli». Fuori dal palazzo municipale viene aggredito
un attivista di una Onlus che si occupa di migranti. Poco distante un
sit-in di CasaPound, Fratelli d’Italia e Noi con Salvini. I partecipanti
alla manifestazione negano tutto, ma la Polizia cerca tra loro i
responsabili dell’accaduto.
Neanche dieci giorni dopo una nuova vittima. Nel viterbese alcuni
militanti di CasaPound effettuano una “spedizione punitiva” contro
Paolo, ragazzo ventiquattrenne colpevole di aver condiviso su Facebook
una vignetta satirica che recitava «Chi mette il parmigiano sulla pasta
col tonno non merita rispetto». «Fatti i cazzi tuoi, non prendere in giro CasaPound» gli urlano tra un pugno e una cinghiata.
Tra i responsabili c’è Jacopo Polidori, dirigente della sezione
viterbese del movimento di estrema destra. Il 20 ottobre inizierà il
processo a suo carico.
Non solo Roma, la violenza arriva anche a Milano. Nel pomeriggio del 1
aprile, militanti di Forza Nuova effettuano un blitz “con mazze e
caschi” al centro sociale Gta. In serata venticinque militanti di
CasaPound aggrediscono un componente della Rete degli studenti. Il ragazzo viene inseguito, spintonato e gettato nel Naviglio tra insulti e sputi.
Saluti romani e croci celtiche il 25 aprile al cimitero Maggiore di
Milano: l’ultradestra commemora i caduti della Repubblica di Salò, beffando la Prefettura che aveva proibito la manifestazione.
I mille fascisti presenti al cimitero raddoppiano nel pomeriggio, al
raduno sotto la chiesa dei Santi Nereo e Achille. È presente tutto il
gotha dell’estrema destra italiana: non solo Forza Nuova, CasaPound e
Lealtà Azione, ma anche Zeta Zero Alfa e Hammerskin.
Momenti di tensione al Campo 10 del cimitero Maggiore di
Milano: alcuni antifascisti, dopo la commemorazione ai partigiani caduti
durante la Liberazione, sono stati verbalmente attaccati da militanti
di estrema destra arrivati al Campo per rendere omaggio ai loro morti.
Al termine del diverbio, uno di loro ha alzato il braccio per il saluto
romano e ha urlato "fascisti sempre". Come prevedeva il divieto della
Prefettura, non si è svolta una cerimonia ufficiale per i caduti
dell'Rsi, ma ognuno di loro ha portato un saluto in forma privata.
A
maggio continuano i blitz. Giovedì 4 Forza Nuova effettua una “irruzione
pacifica” nella sede dell’Organizzazione Internazionale per le
Migrazioni a Roma. “La prossima volta potremmo non essere altrettanto teneri”
afferma il portavoce Alessio Costantini. Il 6 maggio un nuovo blitz,
questa volta a Prato. Al grido di “Ong scafiste” un gruppo di militanti
di Movimento Nazionale e Gioventù Identitaria fa irruzione al Festival
Mediterraneo Downtown organizzato dalla Ong Cospe.
L’estate scalda gli animi dell'estrema destra. Il 15 giugno Forza Nuova protesta sotto Palazzo Madama contro lo Ius Soli: «Ormai è guerra aperta.
In questo momento un manipolo di guerrieri sono schierati qui in
piazza. La legge non passerà, o sarà battaglia in tutta Italia» è
scritto in un post su Facebook del movimento neofascista. La polizia
utilizza gli idranti per respingere la manifestazione non autorizzata: a
fine giornata sono 64 i forzanovisti identificati e denunciati.
Protesta contro lo Ius soli e saluto fascista: così
l'estrema destra decide di manifestare il proprio dissendo alla legge in
discussione al Senato. Dopo il sit in a Palazzo Madama con CasaPound,
Forza Nuova sceglie di marciare per la città invocando il Duce. Tra i
blindati della polizia, braccia tese intorno a piazza Cavour, sulle note
di "Camicia nera la trionferà". Al termine del corteo 50 persone sono
state denunciate per manifestazione non autorizzata, violenza e
resistenza a Pubblico Ufficiale e apologia di fascismo.
Appena cinque giorni dopo, il 20 giugno, un diciottenne romano viene
aggredito con un tubo di metallo perché “zecca comunista”: è colpevole di indossare una maglietta del Cinema America occupato.
Il giorno dopo, fuori da un circolo Arci di Pescara, due ragazzi
vengono aggrediti da una coppia di uomini, che alle forze dell’ordine
dichiarano di essere “fascisti e razzisti”.
Il 28 giugno a Perignano, paesino in provincia di Pisa, Forza Nuova fa
un blitz contro il prete che ha ospitato la festa di fine Ramadan nei
locali della Chiesa. Il giorno dopo, a Milano, caos a Palazzo Marino,
sede del Comune: prima CasaPound irrompe a braccia tese in aula consiliare
per chiedere le dimissioni del sindaco Sala, poi sfiora la rissa con
alcuni gruppi dei centri sociali fuori dal palazzo del Comune.
Irruzione di un gruppo di militanti di CasaPound in
Consiglio comunale a Milano, con tanto di saluti romani e la richiesta
gridata di dimissioni rivolta al sindaco, Beppe Sala, dopo il suo
coinvolgimento nell'inchiesta sugli appalti Expo. "Ferma condanna
rispetto ad azioni sqaudriste, che dimostrano come questi signori non
conoscano altro che la violenza. Nelle istituzioni democratiche, nella
città Medaglia d'oro della Resistenza, non c'è spazio per questi
disgustosi rigurgiti fascisti" è il commento del segretario
metropolitano del Pd, Pietro Bussolati. E l'assessore al Welfare
Pierfrancesco Majorino sul suo profilo Facebook ha scritto: "Già Beppe
mi piaceva come sindaco. Da oggi che lo hanno contestato quattro pirla
di CasaPound mi piace ancora di più"(video dalla pagina Facebook di Casa
Pound)
Il
30 giugno, mentre il neosindaco di Genova Marco Bucci dichiarava
«Casapound ha diritto ad aprire una sede», a Roma accadeva di tutto. A Tor Bella Monaca un 52enne bengalese veniva picchiato da quattro ragazzi italiani perché destinatario di una casa popolare. Nel frattempo CasaPound manifestava fuori dal centro di accoglienza della Croce Rossa di via del Frantoio.
Chissà se qualcuno di loro ha presenziato la sera alla Festa del Sole,
organizzata dal gruppo di ultradestra Lealtà Azione. La formazione nata
nel 2011, oggi egemone nel panorama dell’estrema destra lombarda, ha
tra i fondatori l’assessore allo Sport di Monza Andrea Arbizzoni, eletto
tra le fila di Fratelli d’Italia. Il “senatore” Arbizzoni, come viene
chiamato a Monza, è già stato assessore nella precedente giunta
leghista. Alla due giorni di incontri e conferenze quest’anno ha
partecipato Alfredo Mantica, già senatore nelle fila di An e Pdl e
sottosegretario agli Esteri nel II e III governo Berlusconi. La destra moderata ha sempre partecipato alla manifestazione, non perdendo l'occasione di dialogare con i neonazisti.
Nel 2015, oltre al vicepresidente di CasaPound Simone Di Stefano,
parteciparono Carlo Fidanza, allora membro dell’esecutivo nazionale di
Fratelli d’Italia, Giulio Gallera, consigliere regionale lombardo di
Forza Italia, fra i fondatori del partito nel 1994, e Igor Iezzi,
segretario della Lega Nord nella provincia di Milano.
L’onda nera arriva anche in Calabria.
Il 1 luglio a Riace, la città calabrese considerata nel mondo
un’eccellenza nell’accoglienza ai migranti, ha luogo una manifestazione
delle destre contro la politica d’accoglienza del sindaco Mimmo Lucano.
Per contrastare l’accoglienza dalle parole si passa ai fatti: il 4
luglio a Vobarno, in provincia di Brescia, una molotov viene lanciata contro un hotel che si preparava ad ospitare dei migranti. In quella stessa notte Casapound affiggeva lo striscione “Profughi finti, soldi veri”.
Con il caldo le strade non bastano più. E Casapound, il 9 luglio, va in
spiaggia a Ostia per "cacciare" i venditori ambulanti abusivi che «fanno
concorrenza sleale ai concessionari degli stabilimenti». «Sono atti di forza che non possono essere tollerati» ha dichiarato il commissario di Ostia Domenico Vulpiani dopo il blitz in spiaggia di CasaPound.
Ronde in spiaggia a caccia di ambulanti abusivi stranieri.
A organizzarle, due giorni fa, sono stati i militanti di CasaPound di
Ostia che, vestiti con pettorine rosse, sono scesi sull’arenile di
ponente contro "i venditori abusivi che – spiega nel video Luca
Marsella, responsabile di Cpi sul lido di Roma – oltre a cianfrusaglie
di dubbia provenienza, vendono anche bibite facendo concorrenza sleale
ai legittimi concessionari delle strutture che invece sono sovente
tartassati da controlli di vigili". Un classico argomento della
propaganda dell’estrema destra, secondo cui gli stranieri sono favoriti
rispetto agli italiani. Il blitz si inserisce anche nella campagna
elettorale che "i fascisti del terzo millennio" hanno iniziato in vista
del voto, a novembre, al Municipio di Ostia, commissariato per
infiltrazioni mafiose da quasi due anni.
Nel giorno del 25° anniversario della strage di via D'Amelio,
l'estrema destra protesta a Latina contro la decisione del sindaco di
cambiare il nome del Parco "Arnaldo Mussolini", fratello del Duce, in
"Falcone e Borsellino". Il 19 luglio, alla presenza della presidente
della Camera Laura Boldrini, un folto numero di militanti di CasaPound,
Forza Nuova e Fratelli d'Italia è sceso in piazza contro la nuova
intitolazione. Tra fischi e bracciatese. È solo l'ultima manifestazione di un'estrema destra che sta tornando e promette «non sarà più tenera».
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