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CANNABIS: PD PEGGIO DI GIOVANARDI. AFFOSSATA PDL SULLA LEGALIZZAZIONE
da: Vittorio Ferraresi (M5S)
“Come volevasi dimostrare, oggi (26 luglio) il Partito Democratico, dopo tanti falsi proclami, ha affossato definitivamente la legge per la legalizzazione della cannabis, una legge di buon senso mandando all’aria peraltro un lavoro che va avanti da mesi e che ha coinvolto esponenti di tutte le forze politiche all’interno di un intergruppo ad hoc, a riprova della volontà iniziale di dare una svolta sul tema. Invece no, alla fine il Pd ha gettato tutto alle ortiche, tirandosi indietro e votando contro la proposta del primo firmatario Giachetti, di cui denunceremo la scomparsa a “Chi l’ha visto?” per totale assenza dal dibattito. Hanno fatto i Giovanardi del momento. Anzi, peggio”.
Lo dichiarano in una nota i deputati del MoVimento 5 Stelle della Commissione Giustizia, che concludono: “Si è votato un testo base che prevede solo la cannabis ad uso terapeutico, su cui già il Ministro Lorenzin potrebbe agire in autonomia e già presente anche nell’altro testo base, escludendo a priori coltivazione personale e commercializzazione sotto controllo dello Stato. Una scelta non solo contraria alle indicazioni fornite da illustri magistrati come il procuratore Antimafia Roberti, ma che non incide assolutamente sulla volontà, ribadita da più parti, di colpire il traffico di stupefacenti in mano alle mafie”.
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da Daniele Farina (SI)
Il Comitato ristretto ha adottato e le Commissioni riunite approvato il testo da cui partirà la discussione in vista dell’Aula presentato dalla relatrice della XII commissione, col voto favorevole di Pd, Lega, Ncd e Forza Italia. A favore del testo alternativo presentato dal relatore della II Commissione hanno votato Sinistra Italiana, M5s e Misto.
Si tratta di un articolato circoscritto all’uso medico, limitato e molto tenue. Molto lontano dalla discussione pubblica di questi anni e dalle esperienze concrete ormai diffuse nel mondo. Duole che a questo provvisorio risultato si giunga dopo quattro anni di estenuante melina parlamentare. Il Partito Democratico ha scelto la via di una soluzione della propria discussione interna che però avrà pochissimi effetti persino sui cittadini cui nello specifico si rivolge e al loro diritto alla salute, oggi largamente disatteso. Un testo distante anni luce dalla sensibilità maturata nel Paese che poteva essere già conseguito da tempo per atti ministeriali. Lavoreremo perché cambi, cercando di superare un impianto totalmente arretrato per la società e le evidenze scientifiche. Il termine per gli emendamenti è fissato l’11 settembre.
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Tutto è accaduto, quindi, esattamente come prevedevamo e su cui stiamo scrivendo da anni: ha vinto l’atteggiamento pietistico della componente cattolica e conservatrice del nostro Parlamento e questo significa che la questione viene ancora trattata da un punto di vista meramente ideologico.
L’ignoranza sul tema e la pregiudiziale nei confronti dei consumatori continuano a farla da padrona nonostante la contraddizione che è insita nell’atteggiamento di “pietà” nei confronti dei pazienti che necessitano della terapia a base di cannabinoidi: “la cannabis fa bene ai malati, ma è dannosa per tutti gli altri” alla stregua della morfina!
Dobbiamo tornare ad essere indignati ed incazzati come ai tempi della Fini-Giovanardi, perché se è vero che scompaiono i boia, rimane pur sempre la forca!
Giancarlo Cecconi – ASCIA – CIP
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