Cgil Vigili del Fuoco: "Dopo la legge Madia il caos". Bonelli: "Solo 4 elicotteri ex CFS in uso su 32".
Elicotteri a terra senza manutenzione, personale
bloccato dalla burocrazia, convenzioni regionali che mancano. È in
queste condizioni che la macchina dello Stato si è presentata
all'appuntamento con l'emergenza incendi. Il Sud Italia brucia ormai da
giorni. Sicilia e Vesuvio, Gargano e Salento, Calabria e Sardegna sono
le aree più colpite: da ore i vigili del Fuoco stanno lavorando senza
sosta per spegnere le fiamme. A Napoli il comitato per la Sicurezza ha
disposto l'invio dell'esercito per presidiare il Parco Nazionale del
vulcano e contrastare la mano criminale che si nasconde dietro i roghi.
Perché
sulla natura dolosa della gran parte degli incendi non ci sono
dubbi.
"Quello che è mancato in questa emergenza è stato il controllo del
territorio. Quel controllo capillare che aveva il Corpo Forestale dello
Stato è venuto meno", dice all'HuffPost Mauro Giulianella, coordinatore
nazionale Cgil Vigili del Fuoco.
"Ora i risultati della legge Madia che
ha disposto l'accorpamento della Forestale sono sotto gli occhi di
tutti". È la legge, entrata in vigore il 1° gennaio scorso, che ha
disposto l'accorpamento del CFS con Carabinieri e Vigili del Fuoco a
finire sotto accusa di sindacati e ambientalisti. "L'iter burocratico
necessario al passaggio di uomini e mezzi della Forestale agli altri
corpi si è bloccato. Abbiamo elicotteri fermi perché non è stata fatta
manutenzione. Quanti sono? Non lo sappiamo perché nonostante le
richieste che abbiamo fatto, l'amministrazione non ci voluto fornire i
numeri".
Secondo la Protezione Civile la flotta statale è così composta: 16
Canadair e 20 elicotteri, ai quali vanno aggiunti altri 34 in dotazione
alle Regioni. È infatti in capo alle Regioni la competenza dello
spegnimento, a cui lo Stato centrale fornisce supporto. Tuttavia non ci
sono informazioni certe sul loro numero dei mezzi effettivamente
dispiegato in questi giorni di emergenza. "Abbiamo chiesto informazioni
ma non ci sono state date", dice Giulianella.
Tra questi, ci sono i 32 elicotteri che erano in dotazione al Corpo
Forestale. Secondo il leader dei Verdi Angelo Bonelli (che su questo ha
presentato un esposto alla Corte dei Conti e alla procura di Roma), per
effetto della legge Madia che ne ha decretato lo scioglimento "16 sono
andati ai Carabinieri e 16 ai Vigili del Fuoco. Ma quelli che sono
andati ai Carabinieri non possono essere utilizzati perché devono
rispondere a criteri diversi rispetto al precedente corpo
d'appartenenza. E poi chi deve guidare quegli elicotteri deve fare degli
aggiornamenti per assolvere ai criteri di volo previsti. Solo quattro,
ma un quinto sta per essere attivato, sono in utilizzo", denuncia
Bonelli.
Un problema che riguarda anche il personale ex CFS. "Degli ottomila
Forestali, 6400 sono andati a Carabinieri ma non svolgono attività di
spegnimento perché la legge non lo prevede. Circa 1200 sono stati
collocati in diverse strutture della Pubblica amministrazione, e solo
360 sono stati trasferiti ai Vigili del Fuoco". Non solo: secondo
Bonelli "prima il CFS assolveva alla funzione di Dos (direttori
operazioni spegnimento) mentre ora le attività di spegnimento sono in
capo solo ai Vigili del fuoco che sono sotto organico di tremila unità.
C'è una grande confusione, e la cosa allucinante è questo buco nero che
si è aperto a causa della riforma Madia, pensata solo in ottica di
spending review senza una stima previsionale degli effetti che avrebbe
potuto causare sul territorio".
Parole che trovano conferme nella denuncia di Giulianella: "Il
personale ex Forestale non è impiegato a pieno regime in tutto il
territorio perché non tutte le unità sono state sottoposte alla
formazione necessaria prevista dalla legge. A Rieti, per esempio, uno
dei Comandi con il numero più alto di Forestali, il personale ha enormi
difficoltà a essere operativo: per la questione dei mezzi, per gli
hangar contesi con l'Arma dei Carabinieri, per la manutenzione".
Anche i mezzi di terra per lo spegnimento sono in condizione
precarie: "Guardi, quando è scoppiata l'emergenza incendi sono stati
inviati 16 convogli dal Nord al Sud Italia. Ma molti sono vetusti, di
vecchissima generazione. E sa quanto ci hanno impiegato per raggiungere
le aree colpite? Venti ore", scandisce Giulianella.
I problemi però sono innumerevoli. Come le Convenzioni regionali che
non tutte le regioni hanno predisposto. Una su tutte la Sicilia - la più
colpita dai roghi - già al centro di un duro botta e risposta tra il
capo della Protezione civile Curcio e il Governatore Rosario Crocetta a
inizio luglio. Il problema principale discende dalla 'Direzione delle
operazioni di spegnimento', il Dos, che veniva garantita in convenzione
con le Regioni dal personale specializzato del Corpo Forestale. "Oggi
non tutte quelle convenzioni, che devono essere stipulate con il Corpo
dei Vigili del Fuoco, sono state ancora firmate. E del personale Dos
confluito nei Carabinieri, l'Arma non sa cosa farsene".
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