giovedì 13 luglio 2017

Elicotteri fermi, ex Forestali senza formazione e caos burocratico: "Nella lotta agli incendi la macchina dello Stato si è inceppata".

Cgil Vigili del Fuoco: "Dopo la legge Madia il caos". Bonelli: "Solo 4 elicotteri ex CFS in uso su 32".


Claudio Paudice Giornalista, L'Huffington Post
Elicotteri a terra senza manutenzione, personale bloccato dalla burocrazia, convenzioni regionali che mancano. È in queste condizioni che la macchina dello Stato si è presentata all'appuntamento con l'emergenza incendi. Il Sud Italia brucia ormai da giorni. Sicilia e Vesuvio, Gargano e Salento, Calabria e Sardegna sono le aree più colpite: da ore i vigili del Fuoco stanno lavorando senza sosta per spegnere le fiamme. A Napoli il comitato per la Sicurezza ha disposto l'invio dell'esercito per presidiare il Parco Nazionale del vulcano e contrastare la mano criminale che si nasconde dietro i roghi. Perché sulla natura dolosa della gran parte degli incendi non ci sono dubbi.

"Quello che è mancato in questa emergenza è stato il controllo del territorio. Quel controllo capillare che aveva il Corpo Forestale dello Stato è venuto meno", dice all'HuffPost Mauro Giulianella, coordinatore nazionale Cgil Vigili del Fuoco. "Ora i risultati della legge Madia che ha disposto l'accorpamento della Forestale sono sotto gli occhi di tutti". È la legge, entrata in vigore il 1° gennaio scorso, che ha disposto l'accorpamento del CFS con Carabinieri e Vigili del Fuoco a finire sotto accusa di sindacati e ambientalisti. "L'iter burocratico necessario al passaggio di uomini e mezzi della Forestale agli altri corpi si è bloccato. Abbiamo elicotteri fermi perché non è stata fatta manutenzione. Quanti sono? Non lo sappiamo perché nonostante le richieste che abbiamo fatto, l'amministrazione non ci voluto fornire i numeri".
Secondo la Protezione Civile la flotta statale è così composta: 16 Canadair e 20 elicotteri, ai quali vanno aggiunti altri 34 in dotazione alle Regioni. È infatti in capo alle Regioni la competenza dello spegnimento, a cui lo Stato centrale fornisce supporto. Tuttavia non ci sono informazioni certe sul loro numero dei mezzi effettivamente dispiegato in questi giorni di emergenza. "Abbiamo chiesto informazioni ma non ci sono state date", dice Giulianella.
Tra questi, ci sono i 32 elicotteri che erano in dotazione al Corpo Forestale. Secondo il leader dei Verdi Angelo Bonelli (che su questo ha presentato un esposto alla Corte dei Conti e alla procura di Roma), per effetto della legge Madia che ne ha decretato lo scioglimento "16 sono andati ai Carabinieri e 16 ai Vigili del Fuoco. Ma quelli che sono andati ai Carabinieri non possono essere utilizzati perché devono rispondere a criteri diversi rispetto al precedente corpo d'appartenenza. E poi chi deve guidare quegli elicotteri deve fare degli aggiornamenti per assolvere ai criteri di volo previsti. Solo quattro, ma un quinto sta per essere attivato, sono in utilizzo", denuncia Bonelli.
Un problema che riguarda anche il personale ex CFS. "Degli ottomila Forestali, 6400 sono andati a Carabinieri ma non svolgono attività di spegnimento perché la legge non lo prevede. Circa 1200 sono stati collocati in diverse strutture della Pubblica amministrazione, e solo 360 sono stati trasferiti ai Vigili del Fuoco". Non solo: secondo Bonelli "prima il CFS assolveva alla funzione di Dos (direttori operazioni spegnimento) mentre ora le attività di spegnimento sono in capo solo ai Vigili del fuoco che sono sotto organico di tremila unità. C'è una grande confusione, e la cosa allucinante è questo buco nero che si è aperto a causa della riforma Madia, pensata solo in ottica di spending review senza una stima previsionale degli effetti che avrebbe potuto causare sul territorio".
Parole che trovano conferme nella denuncia di Giulianella: "Il personale ex Forestale non è impiegato a pieno regime in tutto il territorio perché non tutte le unità sono state sottoposte alla formazione necessaria prevista dalla legge. A Rieti, per esempio, uno dei Comandi con il numero più alto di Forestali, il personale ha enormi difficoltà a essere operativo: per la questione dei mezzi, per gli hangar contesi con l'Arma dei Carabinieri, per la manutenzione".
Anche i mezzi di terra per lo spegnimento sono in condizione precarie: "Guardi, quando è scoppiata l'emergenza incendi sono stati inviati 16 convogli dal Nord al Sud Italia. Ma molti sono vetusti, di vecchissima generazione. E sa quanto ci hanno impiegato per raggiungere le aree colpite? Venti ore", scandisce Giulianella.
I problemi però sono innumerevoli. Come le Convenzioni regionali che non tutte le regioni hanno predisposto. Una su tutte la Sicilia - la più colpita dai roghi - già al centro di un duro botta e risposta tra il capo della Protezione civile Curcio e il Governatore Rosario Crocetta a inizio luglio. Il problema principale discende dalla 'Direzione delle operazioni di spegnimento', il Dos, che veniva garantita in convenzione con le Regioni dal personale specializzato del Corpo Forestale. "Oggi non tutte quelle convenzioni, che devono essere stipulate con il Corpo dei Vigili del Fuoco, sono state ancora firmate. E del personale Dos confluito nei Carabinieri, l'Arma non sa cosa farsene".

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