Protesta a Colleferro, a cinquanta chilometri da Roma, contro la riaccensione dell’inceneritore.
Circa tremila persone, tra le
quali 15 sindaci dei comuni limitrofi, si sono date appuntamento per un
corteo che da piazza della Repubblica ha raggiungo lo Scalo. “Due
inceneritori, 220mila tonnellate di rifiuti in arrivo, 15 anni di
diossina, 8 anni di processi, 10 anni di proroga, 78% in più di malattie
respiratorie” hanno denunciato gli organizzatori promuovendo la
manifestazione ‘Rifiutiamoli’ – Zero intenzioni di cambiare rotta’. Assente, però, il sindaco di Roma, Virginia Raggi che assieme al presidente della Regione Nicola Zingaretti,
ha dato l’ok al revamping degli impianti sequestrati nel 2009, con 13
persone sotto processo per traffico illecito di rifiuti e falsificazione
dei dati sulle emissioni nocive. Colleferro ospita anche una discarica, la seconda per grandezza dopo Malagrotta, un
cementificio e diverse realtà industriali. Le persone che abitano nella
Valle del Sacco, denunciato, l’aumento di malattie respiratorie e
tumori, anche per l’inquinamento del fiume in cui, dagli anni ’60, sono
stati sversati rifiuti tossici. Per questo, gli
abitanti della Valle “sono contaminati da una sostanza cancerogena che
deriva dalla produzione di fertilizzanti: il BetaHCH”. Determinati a non
far passare i camion con i rifiuti diretti agli inceneritori, i
cittadini ora fanno appello a Raggi e Zingaretti e
chiedono loro di pensare ai danni alla salute di cui già soffrono,
invece di peggiorare la situazione con la riaccensione degli
inceneritori.
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