'Yes we can stop TTIP'.
controlacrisi.org fabio sebastiani
Cita lo slogan del presidente americano Obama, il
grande striscione che Greenpeace ha calato da un balcone di via Merulana
durante la manifestazione nazionale a Roma contro il trattato di libero
scambio tra USA e UE. E dopo questa splendida giornata di mobilitazione
sono davvero in tanti, sempre di più, a crederci. Una giornata che ha
visto intrecciarsi la protesta contro "l'impero del commercio" e il
"neocolonialismo" Usa alle testimonianze antiproibizioniste. Vecchi e
giovani militanti hanno provato a mettere insieme la loro indignazione.
In pratica, una giornata di festa e di "contaminazioni" attive. Senza
contare che poi alle 18 a pochi passi da San Giovanni, in piazza Re di
Roma, Stefano Fassina ha presentato la lista "Sinistra per Roma", che si
presenterà alle amministrative per il Campidoglio.
Dalla piazza, dove hanno sfilato almeno trentamila persone, slogan anche contro le basi militari nel nostro paese e contro la collusione tra mafia e stato. Il corteo, lanciato con l'hashtag #StopTtip, ha sfilato tranquillamente fino a piazza San Giovanni dove ci sono stati numeri interventi dal palco, musica e spettacoli. "Le persone prima del profitto", lo striscione d'apertura.
Nonostante l'insopportabile silenzio dei mass media, come fu anche per la lotta contro la privatizzazione dell'acqua, il popolo dei movimenti ha ripreso il suo cammino dietro lo striscione "Le persone prima del profitto".
Alla piattaforma italiana 'Stop Ttip' aderiscono decine tra associazioni, movimenti e organizzazioni sindacali. L'iniziativa è sostenuta anche da alcuni partiti, tra i quali Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista. Numerosi anche le bandiere del M5S, che su uno striscione ha scritto lo slogan "Elezioni subito".
"È necessario uno stop immediato ai negoziati sul Ttip, ed e' l'ora della trasparenza", dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. "Chiediamo che vengano immediatamente resi pubblici i capitoli mancanti dell'accordo, oltre a quelli gia' noti grazie ai leaks di Greenpeace Olanda, e che si dia inizio a un vero dibattito pubblico. Sono molti i cittadini e i rappresentanti della societa' civile che hanno gia' espresso forte preoccupazione su questo trattato: e' ora fare chiarezza", aggiunge.
L'obiettivo del Ttip e' quello di abbattere le cosiddette barriere al commercio tra Stati Uniti e Unione europea, e proteggere gli investimenti esteri prima di ogni altra cosa. Con tariffe sul commercio transatlantico gia' molto basse, il focus dei negoziati e' rimuovere le barriere "non tariffarie", che si tradurrebbe nell'abbassare standard di sicurezza e tutele in quasi tutti i settori dell'economia, dall'agricoltura all'industria tessile, dall'informatica al settore bancario.
Un caso esemplare sono gli evidenti tentativi di eliminare con il TTIP l'applicazione del principio di precauzione, anche per permettere l'ingresso libero sul mercato europeo dei "nuovi OGM", camuffati con nomi fantasiosi come "prodotti delle moderne tecnologie agricole".
"Oramai e' chiaro che nonostante le ripetute rassicurazioni e smentite, gli OGM sono parte integrante del negoziato sul TTIP.
Per difendere il nostro agroalimentare dalle pressioni crescenti degli Stati Uniti, ci aspettiamo una chiara presa di posizione del nostro governo», continua Ferrario. «Il nostro Paese deve fare marcia indietro su questo trattato che, cosi' com'e', porterebbe alla distruzione del modello di produzione nazionale basato sulla qualita' e tipicita' del Made in Italy", conclude.
"Oggi a Roma si è svolta una grande manifestazione contro il Ttip - dice il segretario del Prc Paolo Ferrero - molto bella e partecipata. La mobilitazione ora continuerà. Dobbiamo obbligare Renzi, come ha fatto Hollande, a bloccare questo trattato che mette a rischio l'agricoltura di qualità, l'ambiente, i diritti e la democrazia".
Milioni di persone si sono gia' mobilitate in tutta Europa per fermare questo accordo, scegliendo di difendere gli standard
comunitari sulla sicurezza del cibo, sull'uso di sostanze tossiche, sull'assistenza sanitaria e sui diritti dei lavoratori.
Il prossimo 13 maggio, durante il Consiglio dei Ministri UE del commercio, si discutera' oltre che del TTIP anche del CETA, l'accordo di liberalizzazione degli scambi commerciali tra Unione europea e Canada. Un accordo gia' concluso ma non ancora ratificato.
Dalla piazza, dove hanno sfilato almeno trentamila persone, slogan anche contro le basi militari nel nostro paese e contro la collusione tra mafia e stato. Il corteo, lanciato con l'hashtag #StopTtip, ha sfilato tranquillamente fino a piazza San Giovanni dove ci sono stati numeri interventi dal palco, musica e spettacoli. "Le persone prima del profitto", lo striscione d'apertura.
Nonostante l'insopportabile silenzio dei mass media, come fu anche per la lotta contro la privatizzazione dell'acqua, il popolo dei movimenti ha ripreso il suo cammino dietro lo striscione "Le persone prima del profitto".
Alla piattaforma italiana 'Stop Ttip' aderiscono decine tra associazioni, movimenti e organizzazioni sindacali. L'iniziativa è sostenuta anche da alcuni partiti, tra i quali Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista. Numerosi anche le bandiere del M5S, che su uno striscione ha scritto lo slogan "Elezioni subito".
"È necessario uno stop immediato ai negoziati sul Ttip, ed e' l'ora della trasparenza", dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. "Chiediamo che vengano immediatamente resi pubblici i capitoli mancanti dell'accordo, oltre a quelli gia' noti grazie ai leaks di Greenpeace Olanda, e che si dia inizio a un vero dibattito pubblico. Sono molti i cittadini e i rappresentanti della societa' civile che hanno gia' espresso forte preoccupazione su questo trattato: e' ora fare chiarezza", aggiunge.
L'obiettivo del Ttip e' quello di abbattere le cosiddette barriere al commercio tra Stati Uniti e Unione europea, e proteggere gli investimenti esteri prima di ogni altra cosa. Con tariffe sul commercio transatlantico gia' molto basse, il focus dei negoziati e' rimuovere le barriere "non tariffarie", che si tradurrebbe nell'abbassare standard di sicurezza e tutele in quasi tutti i settori dell'economia, dall'agricoltura all'industria tessile, dall'informatica al settore bancario.
Un caso esemplare sono gli evidenti tentativi di eliminare con il TTIP l'applicazione del principio di precauzione, anche per permettere l'ingresso libero sul mercato europeo dei "nuovi OGM", camuffati con nomi fantasiosi come "prodotti delle moderne tecnologie agricole".
"Oramai e' chiaro che nonostante le ripetute rassicurazioni e smentite, gli OGM sono parte integrante del negoziato sul TTIP.
Per difendere il nostro agroalimentare dalle pressioni crescenti degli Stati Uniti, ci aspettiamo una chiara presa di posizione del nostro governo», continua Ferrario. «Il nostro Paese deve fare marcia indietro su questo trattato che, cosi' com'e', porterebbe alla distruzione del modello di produzione nazionale basato sulla qualita' e tipicita' del Made in Italy", conclude.
"Oggi a Roma si è svolta una grande manifestazione contro il Ttip - dice il segretario del Prc Paolo Ferrero - molto bella e partecipata. La mobilitazione ora continuerà. Dobbiamo obbligare Renzi, come ha fatto Hollande, a bloccare questo trattato che mette a rischio l'agricoltura di qualità, l'ambiente, i diritti e la democrazia".
Milioni di persone si sono gia' mobilitate in tutta Europa per fermare questo accordo, scegliendo di difendere gli standard
comunitari sulla sicurezza del cibo, sull'uso di sostanze tossiche, sull'assistenza sanitaria e sui diritti dei lavoratori.
Il prossimo 13 maggio, durante il Consiglio dei Ministri UE del commercio, si discutera' oltre che del TTIP anche del CETA, l'accordo di liberalizzazione degli scambi commerciali tra Unione europea e Canada. Un accordo gia' concluso ma non ancora ratificato.
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