controlacrisi
Poca
informazione e quella poca è pure sbagliata oppure tesa (volutamente?) a
fare confusione, a disorientare (orientare al sì?) i cittadini che così
non vengono messi in condizione di farsi un’opinione sulle ragioni del
No nel referendum costituzionale.
E’ questo il senso della lettera
che Alfiero Grandi, vicepresidente del Comitato per il No nel referendum
costituzionale, ha inviato oggi a Rai Tre, Tg3, Commissione di
vigilanza Rai e Agcom per stigmatizzare un servizio del telegiornale
delle 14,20 andato in onda lunedì 30 maggio e nel quale si parla di un
generico “fronte del no” (con il quale si indicano le opposizioni al
governo Renzi) ma si ignorano a bella posta (e per l’ennesima volta) le
posizioni e gli argomenti di chi ufficialmente e legittimamente
rappresenta le ragioni del No, ovvero il Comitato per il No, che non
viene citato nemmeno per sbaglio. «
Il primo soggetto collettivo a
preannunciare una posizione contraria alle modifiche costituzionali e
alla legge elettorale che ad essa è strettamente legata e coerente è
stato il Comitato per il No nel referendum costituzionale presieduto dal
prof. Alessandro Pace, presidente onorario il prof Gustavo
Zagrebelsky», spiega Alfiero Grandi nella nota. Comitato che «ha deciso
di promuovere la raccolta delle firme per fare entrare in campo un altro
soggetto rappresentativo della volontà dei cittadini, a fianco dei
parlamentari ma autonomo, per rappresentare con tutta la forza possibile
una critica di merito alle proposte che il governo ha fatto votare al
parlamento». Critiche di merito che, evidentemente, gli organi di
informazione non vogliono far conoscere ai cittadini, mentre insistono a
dare spazio alla minaccia-ricatto del premier di volersi dimettere in
caso di vittoria del No. « E' il governo e in particolare il Presidente
del consiglio che fanno discendere dall'esito del referendum il destino
del governo e dei suoi membri», scrive ancora Grandi, ed è sempre il
governo che «cerca di occupare tutti gli spazi, anche quelli
dell'opposizione ai suoi provvedimenti, in una sorta di bulimia di
ruoli. Ci auguriamo - conclude - che ci sia presto una correzione
sostanziale negli atteggiamenti e nella capacità di informare».
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martedì 31 maggio 2016
Referendum costituzionale, il "No" protesta: "Poca informazione e pure sbagliata"
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