martedì 31 maggio 2016

Referendum costituzionale, il "No" protesta: "Poca informazione e pure sbagliata"

controlacrisi
Poca informazione e quella poca è pure sbagliata oppure tesa (volutamente?) a fare confusione, a disorientare (orientare al sì?) i cittadini che così non vengono messi in condizione di farsi un’opinione sulle ragioni del No nel referendum costituzionale.

E’ questo il senso della lettera che Alfiero Grandi, vicepresidente del Comitato per il No nel referendum costituzionale, ha inviato oggi a Rai Tre, Tg3, Commissione di vigilanza Rai e Agcom per stigmatizzare un servizio del telegiornale delle 14,20 andato in onda lunedì 30 maggio e nel quale si parla di un generico “fronte del no” (con il quale si indicano le opposizioni al governo Renzi) ma si ignorano a bella posta (e per l’ennesima volta) le posizioni e gli argomenti di chi ufficialmente e legittimamente rappresenta le ragioni del No, ovvero il Comitato per il No, che non viene citato nemmeno per sbaglio. «

Il primo soggetto collettivo a preannunciare una posizione contraria alle modifiche costituzionali e alla legge elettorale che ad essa è strettamente legata e coerente è stato il Comitato per il No nel referendum costituzionale presieduto dal prof. Alessandro Pace, presidente onorario il prof Gustavo Zagrebelsky», spiega Alfiero Grandi nella nota. Comitato che «ha deciso di promuovere la raccolta delle firme per fare entrare in campo un altro soggetto rappresentativo della volontà dei cittadini, a fianco dei parlamentari ma autonomo, per rappresentare con tutta la forza possibile una critica di merito alle proposte che il governo ha fatto votare al parlamento». Critiche di merito che, evidentemente, gli organi di informazione non vogliono far conoscere ai cittadini, mentre insistono a dare spazio alla minaccia-ricatto del premier di volersi dimettere in caso di vittoria del No. « E' il governo e in particolare il Presidente del consiglio che fanno discendere dall'esito del referendum il destino del governo e dei suoi membri», scrive ancora Grandi, ed è sempre il governo che «cerca di occupare tutti gli spazi, anche quelli dell'opposizione ai suoi provvedimenti, in una sorta di bulimia di ruoli. Ci auguriamo - conclude - che ci sia presto una correzione sostanziale negli atteggiamenti e nella capacità di informare».

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