La riforma del lavoro rischia di paralizzare il Paese. Continuano i
blitz delle forze dell'ordine nei confronti dei blocchi di lavoratori e
sindacati. Il premier: "Non cadremo nel ricatto. Questo Paese muore
dell’impossibilità di riformarsi". Code ai benzinai, aumentati i consumi
di 3-5 volte. La prossima settimana si fermano metro e bus a Parigi e
aviazione civile.
F.Q.
Ottavo giorno di mobilitazione, il blocco delle raffinerie e dei depositi di carburante, da ieri lo sciopero anche in 19 centrali nucleari.
La riforma del lavoro rischia di paralizzare la Francia per le proteste
dei lavoratori e dei sindacati. Così ora il governo va apparentemente
in ordine sparso. Da una parte c’è il premier Manuel Valls che a Bmf-Tv
dice che se il ritiro della riforma “non è possibile”, ammette però
che “possiamo sempre apportare delle modifiche, dei miglioramenti”:
esclude modifiche all’articolo 2, il punto più controverso perché
prevede di far prevalere gli accordi aziendali su quelli di categoria
per ferie e orari di lavoro. E dall’altra parte c’è il ministro delle
Finanze Michel Sapin, intervistato a una radio, che
sostiene il contrario: “Forse bisognerà ritoccare l’articolo 2 su alcuni
punti”. Una situazione di imbarazzo dalla quale lo stesso Valls, ancora
in diretta, è uscito ribadendo che “non toccheremo l’articolo 2″. Il
premier francese ha evocato la possibilità di “modifiche” e
“miglioramenti”. Ma non ci sarà nessun ritiro della riforma. “Ritirare
la riforma significherebbe impossibilità di governare – ha detto il capo
del governo socialista – Questo Paese muore dell’impossibilità di riformarsi“.
Valls ha definito “irresponsabile” l’azione della
Cgt, il principale sindacato francese alla guida delle proteste,
garantendo che il governo continuerà nelle opere di sgombero delle
istallazioni petrolifere e industriali bloccate dalle proteste. Alla
domanda se si potrà ricorrere a misure di precettazione in caso di forza
maggiore, il primo ministro ha spiegato che “tutte le possibilità sono
sul tavolo”. Secondo Valls il progetto di legge verrà approvato
quest’estate e non si può scartare la possibilità di ricorrere al voto
di fiducia, proprio a causa delle spaccature interne al partito
socialista. “Come si può pensare che io voglia minare il modello sociale
francese?”.
Due giorni fa la Cgt aveva lanciato un appello al personale di Edf – il colosso energetico della Francia
– a bloccare o rallentare la produzione nelle centrali nucleari, oggi,
in occasione di un’ennesima mobilitazione. “Ma siamo responsabili: non
lasceremo l’Europa al buio”, assicura un sindacalista. Quanto alle
raffinerie e ai depositi di carburante, il presidente François Hollande
ha garantito che “sarà fatto tutto il possibile per garantire
l’approvvigionamento” di benzina. “Il governo non ritirerà la riforma
del lavoro. Il sindacato non detta le leggi di questo Paese” aveva
rincarato Valls, sottolineando a chiare lettere che l’esecutivo non
cederà al “ricatto”. Secondo un sondaggio realizzato dall’Istituto Elabe
per Bfm-Tv, 7 francesi su dieci vorrebbero il ritiro
della contestata legge “per evitare la paralisi”. Fino a ieri le
immagini degli automobilisti in fila davanti ai benzinai per il terrore
di rimanere a secco hanno dominato media e canali all news.
Intanto si moltiplicano gli interventi delle forze dell’ordine contro
le barricate. Ieri, all’alba, è avvenuto un nuovo assalto della police
nationale a un deposito strategico bloccato da circa 80 militanti della
Cgt a Douchy-les-Mines, nel nord del Paese. Una ventina di blindati con
agenti in assetto antisommossa sono stati mobilitati per l’operazione,
la terza del genere da due giorni. Quasi contemporaneamente, i
manifestanti hanno bloccato il Ponte di Normandia, che collega Le Havre – porto dove i blocchi si moltiplicano da giorni – a Honfleur.
La situazione è tesa, la penuria di carburante, dopo Nantes, Rennes e Le Havre, si avverte anche a Parigi. Francis Duseux, presidente dell’Unione industrie petrolifere, sostiene che da due giorni sono intaccati gli stock di riserva. Ai microfoni di Rmc,
Duseux ha parlato di “situazione tesa” alla quale “contribuiscono anche
i consumatori”. I quali, presi dal panico di restare a secco, hanno
aumentato i consumi medi di tre-cinque volte. Attualmente un benzinaio
su tre lamenta una penuria parziale o totale, incluso a Parigi, dove c’è
chi è rimasto anche un’ora in fila per fare il pieno. Al caos benzina si aggiunge anche lo sciopero di due giorni indetto dai ferrovieri della Sncf, che incroceranno le braccia anche dal 31 maggio. Atteso invece per il 2 giugno lo sciopero “illimitato” di metro e bus parigini (gestiti dalla Ratp), a cui seguirà dal giorno dopo quello dell’aviazione civile. Il tutto a pochi giorni dal fischio d’inizio dell’Euro 2016.
Rete per l'Autorganizzazione Popolare - http://campagnano-rap.blogspot.it
Pagine
- Home
- L'associazione - lo Statuto
- Chicche di R@P
- Campagnano info, news e proposte
- Video Consigliati
- Autoproduzione
- TRASHWARE
- Discariche & Rifiuti
- Acqua & Arsenico
- Canapa Sativa
- Raspberry pi
- Beni comuni
- post originali
- @lternative
- e-book streaming
- Economia-Finanza
- R@P-SCEC
- il 68 e il 77
- Acqua
- Decrescita Felice
- ICT
- ECDL
- Download
- हृदय योग सारस
giovedì 26 maggio 2016
FRANCIA. Jobs act Francia, ottavo giorno di proteste: “Verso il blocco 19 centrali nucleari”. Governo caos. Valls: “Modifiche possibili”
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento