giovedì 18 febbraio 2016

"Liberiamo l'Inps", domani in piazza a Roma

"Liberiamo l'Inps", domani in piazza a Roma

usb
Prende il via alle 10.30 di domani, 19 febbraio, la campagna nazionale “LIBERIAMO L’INPS”, decisa dal Coordinamento nazionale USB dell’ente previdenziale. Una manifestazione di lavoratori dell’INPS metterà sotto assedio a Roma gli uffici del Presidente e del Direttore Generale,  in piazzale delle Nazioni Unite lato Cristoforo Colombo.

“Una protesta che in queste ore appare quanto mai tempestiva – afferma Luigi Romagnoli, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego – all’indomani della decisione del Direttore generale Cioffi di sospendersi dall’incarico per la vicenda legata ad un’evasione contributiva di 40 milioni da parte dell’ENEL nel periodo in cui era Capo del Personale di quell’azienda”.
Prosegue il dirigente USB: “E’ un anno che contestiamo la nomina di Cioffi a Direttore generale dell’INPS per mancanza dei requisiti previsti dalle norme di legge.  Lui stesso ha ammesso di non essere esperto di discipline attinenti ai compiti dell’ente previdenziale, come invece richiesto dalla normativa. A questo si aggiunge il conflitto d’interessi per il mancato pagamento dei contributi da parte di ENEL. Dopo Mastrapasqua l’INPS avrebbe meritato una maggiore attenzione da parte del Governo”.
“Diamo dunque il via alla Campagna ‘LIBERIAMO L’INPS’– spiega Romagnoli –  per chiedere la sostituzione di Boeri e Cioffi in quanto nominati in difetto dei requisiti richiesti dalle norme. Reclamiamo un governo collegiale dell’ente, indipendente da politica e sindacati. Ci opponiamo alla trasformazione dell’INPS in ente meramente assistenziale. Chiediamo l’abbassamento dell’età pensionabile, pensioni pubbliche dignitose, l’ampliamento dell’organico e nuove assunzioni; l’inquadramento del personale in modo coerente con le mansioni effettivamente svolte”.
“Da lunedì in poi saremo davanti alle sedi dell’INPS di tutta Italia, per raccogliere le firme dei dipendenti e dei cittadini utenti su una petizione da indirizzare al Governo che riassuma questi punti. L’INPS non può essere governato da un economista che vuole tagliare le pensioni attuali del 20/30% ricalcolandole con il sistema contributivo e che è sponsor della previdenza complementare privata. L’INPS siamo noi, lavoratori e cittadini utenti, e lo difenderemo insieme”, conclude il rappresentante nazionale della USB.

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