La corsa agli armamenti e le
contrapposizioni politiche e diplomatiche rischiano di portarci a una
crisi incontrollabile: "Se finirà con una nuova guerra, magari con
l’Italia alla testa della coalizione, le ripercussioni saranno
durissime”.
lavocedinewyork.com Tommaso Della Longa
pandoratv.it
"Adesso sappiamo che l'Arabia Saudita ha la bomba atomica. Gli è stata
venduta dal Pakistan, con l'autorizzazione degli USA. E' la follia
petrolifera dell'Occidente, che sta creando un mostro. Se non lo
fermiamo in tempo ci distruggerà."
“Non siamo mai
stati così vicini a una guerra tanto grande: se inizia, diventerà un
conflitto nucleare che avrà ripercussioni catastrofiche sul mondo
attuale”. Non è catastrofismo, ma un lucido e preoccupato realismo, se a
dirlo è Giulietto Chiesa, una delle più importanti penne italiane,
corrispondente storico da Mosca per La Stampa e da sempre analista scrupoloso delle questioni geopolitiche. Lo abbiamo intervistato per La VOCE di New York
perché chi scrive da tempo cerca di raccontare quello che non viene
raccontato, svelare e rendere semplice quello che molte volte ad arte
viene complicato.
"Ci sono dei chiari elementi di gravità che il sistema
mediatico confonde a posta – spiega Giulietto Chiesa – Siamo davanti a
una situazione che può diventare incontrollabile con un rischio
gravissimo di scontro diretto tra la Nato e la Russia almeno su tre
fronti: quello siriano, quello ucraino e quello del baltico
settentrionale”. Secondo Chiesa, nel giornalismo occidentale non ci sono
più pluralismo e libertà: “I giornali sono solo uno strumento di
propaganda della politica occidentale, dove non c’è più spazio per
analisi e inchieste, ma solo per le veline dei governi, dei servizi
segreti, della polizia. Pensate agli attentati di Parigi: quanti hanno raccontato che l’indagine su Charlie Hebdo
è stata chiusa con il segreto militare? Come si fa a ignorare una
notizia così importante?”. E così “raccontando di bombardamenti sui
civili e di disastro umanitario, oggi non abbiamo più come nemico Daesh, ma i russi che sono intervenuti legalmente in Siria e che hanno completamente rovesciato la situazione militare sul terreno”.
Nello
scacchiere vicino-orientale, nelle parole di Chiesa, c’è stata
un’aggressione esterna per distruggere e abbattere un governo, “piaccia o
no”, legittimo. Dopo quattro anni di guerra, il governo siriano non è
caduto perché non inviso alla maggioranza della popolazione: “Qualsiasi
regime sarebbe caduto ben prima durante una guerra che ha ucciso
250-300.000 siriani”. L’intervento russo, “assolutamente legale secondo
le leggi internazionali”, ha rovesciato la situazione sul campo ed è
stato di “un’efficacia straordinaria”: “Nessuna occupazione del Paese,
logistica al minimo, utilizzo perfetto della forza navale e area. Così
la Russia ha messo in rotta l’ISIS che oggi è in fuga su tutti i fronti e
registra diserzioni massicce di un esercito null’altro che mercenario”.
E su questo punto Chiesa ha le idee chiarissime: “Non mi vengano a dire
che il fondamentalismo islamico è capace di mettere in piedi un
esercito che ha bisogno di uno sforzo economico e logistico enorme.
Servono aiuti finanziari e questo esercito è stato messo in piedi da
qualcuno. Chi? Arabia Saudita, Qatar, Turchia”.
Proprio sulla nazione governata da Erdogan, Chiesa non ha dubbi nel dire che la “Turchia è uno stato canaglia”, tra l’altro membro della NATO e alleato dell’Italia. E
aggiunge che l’Arabia Saudita è ancora più pericolosa perché si è
dotata dell’arma atomica tramite il Pakistan, come denunciato dalla web
Tv Pandoratv.it,
e sembrerebbe avere anche già utilizzato bombe ai neutroni in Yemen.
“Siamo davanti a un paradosso assoluto: se prima il nemico era l’ISIS,
oggi sembra che l’avversario sia la Russia. Gli alleati occidentali
avrebbero dovuto applaudire all’intervento russo: la Russia avrebbe di
fatto risolto il problema ISIS, se non ci fossero intromissioni da parte
degli Stati Uniti, della Turchia e dei Sauditi”. In
sostanza “l’Occidente non vuole ammettere di avere perso e quindi
alimenta il terrorismo con alleati assolutamente imprevedibili e non
controllabili”.
Intanto il fronte della guerra rischia di avvicinarsi
ancora di più all’Europa e all’Italia con la possibile prossima guerra
in Libia. “La signora Pinotti (il ministro della Difesa italiano, nda)
si muove solo su ordine della NATO, mentre Renzi vorrebbe evitare un
conflitto armato. Se finirà con una nuova guerra, magari con l’Italia
alla testa della coalizione, questo avrà ripercussioni durissime,
portando la guerra atomica a poche centinaia di chilometri dall’Italia”.
Secondo Chiesa, se la guerra dovesse esplodere “si tratterebbe di
qualcosa di peggio della Prima e della Seconda guerra mondiale.
Purtroppo il pubblico non lo capisce perché tutti i giornali non ne
parlano, altrimenti avremmo un fronte comune contro la guerra”.
C’è però ancora qualcosa da fare per fermare questa
“situazione folle”. “Dobbiamo rompere il meccanismo dell’informazione
pilotata e lavorare attivamente come giornalisti e come cittadini per
smuovere la coscienza della popolazione. Ho dato vita al movimento
Italia fuori dalla Nato, so che siamo una minoranza ma stiamo
crescendo”. E poi c’è il progetto Pandora TV, una “operazione di
autodifesa della popolazione” per diffondere un’informazione attendibile
e sistematica. “Lo abbiamo deciso pochi giorni fa: stiamo stabilendo
una rete sul territorio per mettere in onda trasmissioni online per
raccontare la verità del conflitto che si avvicina”.
Ma perché siamo arrivati a tutto questo? L’autore dell’inchiesta sulla versione ufficiale dell’11 settembre (Zero. Perché la versione ufficiale sull’11/9 è un falso, Piemme, 2007) e di Guerra Infinita
(Feltrinelli, 2002), non ha dubbi: “Tutto quello che sta succedendo
oggi è stato immaginato e scritto nel 1998 dai neo-con americani nel Project for the New American Century”.
Ma il XXI secolo non è più americano, esistono due ostacoli
insormontabili che sono la Russia e la Cina. I mercati finanziari vivono
una crisi strutturale e negli ultimi 15 anni sono rimasti in piedi solo
grazie a trucchi contabili e alla continua immissione di denaro. Ma
prima o poi questo sistema esploderà. L’Occidente è in una crisi
irreversibile e non può guidare il mondo. Quando lo capiranno?”.
Insomma, c’è poco da stare allegri. Mentre scriviamo
questo articolo arrivano le notizie dell’ennesimo bagno di sangue in
Siria firmato dalle bombe terroristiche dell’ISIS: almeno 150 morti tra
Damasco e Homs. Quello che appare chiaro è che la corsa agli armamenti e
le sempre più dure contrapposizioni politiche e diplomatiche rischiano
di portarci a una crisi incontrollabile. “Ho letto pochi giorni fa che
la Cina negli ultimi 2-3 anni ha prodotto più cemento di quanto gli
Stati Uniti abbiano fatto nella loro storia. È chiaro che lo sviluppo
non può andare oltre e che stiamo anche distruggendo il pianeta. Ci sono
pochi potentissimi del gruppo dirigente impazziti e tutto questo avrà
effetti sconvolgenti”. Nel suo ultimo libro E’ arrivata la bufera
(Piemme, 2015). Chiesa lo ha raccontato. C’è da sperare che qualcuno ai
piani alti lo abbia letto attentamente: bollare come “catastrofiche”
queste tesi forse è solo un modo per mettere in dubbio la vulgata del
mainstream.
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